Le reazioni nella maggioranza alle accuse russe contro il Colle. Calovini: “Italia sempre al fianco di Kyiv, per questo è colpita”. Nevi: “Mosca ha bisogno anche di un nuovo nemico, nel tentativo di dividere l’Europa dagli Stati Uniti, noi non dobbiamo cadere in questa trappola”. Ma cosa c’è oltre l’attacco di Zakharova? Chi ha interesse a dividere l’Europa dagli Stati Uniti proprio in questo momento storico?
L’inviato speciale presidenziale degli Stati Uniti Keith Kellogg è a Kyiv per incontrare Volodymyr Zelensky, dopo che ieri le delegazioni guidate dal ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e dal segretario di Stato americano Marco Rubio si sono incontrate in Arabia Saudita a Riad per avviare un colloquio sull’Ucraina e lavorare alla risoluzione del conflitto. Nel mezzo non sono mancate schermaglie sgradevoli, come gli attacchi scomposti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella da parte della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
Fratelli d’Italia
Sostiene Giangiacomo Calovini, deputato di FdI e membro della delegazione italiana presso l’assemblea parlamentare della Nato, che in un momento come questo in cui al centro di tutto ci sono relazioni internazionali delicatissime come la questione ucraina, “è chiaro che la Russia cerca di alzare la posta sapendo che prima o poi comunque in un qualche modo verrà condizionata e obbligata a sedersi a un tavolo”. Per quanto riguarda le trattative, spiega a Formiche.net, “mi pare che i tempi siano sicuramente abbastanza maturi e, come spesso succede durante le trattative, talvolta qualcuno cerca di creare più scompiglio possibile”. Il riferimento è appunto alle parole contro il Colle. “Penso che facciano parte di quello che è il sistema comunicativo e di disinformazione che ha utilizzato la Russia negli ultimi anni, quindi non mi stupisco assolutamente di questa cosa”.
Forza Italia
La Russia se la sta prendendo con il Presidente della Repubblica perché Sergio Mattarella rappresenta un europeista che ha tenuto la barra sempre dritta rispetto all’Ucraina, dice a Formiche.net il portavoce di FI Raffaele Nevi, secondo cui “Mosca capisce che questa situazione internazionale ha bisogno anche di un nuovo nemico, nel tentativo di dividere l’Europa dagli Stati Uniti, noi non dobbiamo cadere in questa trappola”. Come è noto Mattarella non ha risposto però ha esortato Mosca a rientrare nel ruolo internazionale del rispetto del diritto e della sovranità degli Stati. Un passaggio importante rispetto anche al tavolo in Arabia Saudita e al vertice francese? “Mi pare un passaggio fondamentale – aggiunge Nevi – nel senso che noi abbiamo bisogno che si ricomponga un quadro e che si rispettino le regole base della convivenza civile che non prevedono l’aggressione allo Stato nazionale”. Al momento il prossimo step secondo l’azzurro è quello di “costruire un accordo vero, strutturale e duraturo: quindi non si tratta di non fare passi unilaterali che potrebbero complicare ulteriormente la situazione ma lavorare tutti quanti insieme ad un nuovo quadro e dare stabilità al mondo, sarebbe questa una convenienza di tutti”.
Ue e Usa
Ma cosa c’è oltre l’attacco di Zakharova? Chi ha interesse a dividere l’Europa dagli Stati Uniti propri in questo momento storico? Calovini osserva che l’Europa è stata con gli Usa uno dei due attori principali che hanno aiutato e sorretto l’Ucraina in questi tre anni di guerra, “un periodo in cui l’Ue ha avuto un ruolo fondamentale e io sono convinto che un ruolo fondamentale lo avrà anche nelle prossime settimane, checchè ne dica qualcuno”. Quindi, ricollegandosi a Mattarella, ricorda che l’Italia ha avuto oggettivamente un ruolo da protagonista, è sempre stata in modo inequivocabile vicina a Kyiv dall’inizio del conflitto “e quindi colpire Mattarella vuol dire colpire un Paese che è stato sicuramente sempre al fianco di Kyiv”.
Altro elemento che il parlamentare di FdI sottolinea è il peso specifico degli ultimi vertici: “Monaco ha chiaramente accelerato il processo di individuazione di una soluzione tra Russia e Ucraina. Nelle ultime ore ci sono stati tanti vertici oltre Riyad, come la visita non scontata di Zelensky ieri in Turchia da un attore comunque importante come può essere Erdogan che sappiamo bene avere rapporti solidi con la Russia pur essendo membro della Nato. E contestualmente c’è stato il vertice di Parigi secondo me sicuramente non costruito bene”.
Quale il nesso? “Possono essere qualcosa di scomposto, ma sicuramente sono tentativi di costruire un puzzle che verrà definito io credo nelle prossime settimane e che porterà appunto ad una non dico pacificazione ma probabilmente ad una tregua”, con all’orizzonte un altro obiettivo che si chiama ricostruzione. L’Italia è pronta, aggiunge Calovini, “deve avere un ruolo, come politicamente lo ha avuto in questi tre anni e potenzialmente lo potrà avere anche nella fase della ricostruzione dell’Ucraina grazie alla sua vicinanza a Kiev e grazie anche a una capacità imprenditoriale importante delle nostre aziende che in questo momento stanno facendo bene in buona parte del mondo in virtù della solidità del Governo”.
Scenari
Infine un aspetto di merito come la convergenza dei rilievi mossi all’Europa tra JD Vance e Mario Draghi che, pur con differenti grammatiche, hanno messo l’Ue con le spalle al muro. “Sì, in sostanza – precisa Calovini – i due discorsi non sono tanto distanti: è chiaro che l’Europa deve avere una scossa importante e deve iniziare a camminare sulle sue gambe su una serie di tematiche. Dopodiché sapendo che l’alleato americano è un alleato storico, io non penso che sia in discussione il rapporto tra l’Europa e Washington come non credo che dagli Stati Uniti bisogna aspettarsi sempre qualcosa di più. Piuttosto deve essere l’Europa ad aspettarsi qualcosa di più da se stessa perché altrimenti si continuerà solo a parlar male di Trump e delle problematiche degli altri senza rilanciare un’Europa che altrimenti non sarà più in grado di rimanere al passo con i tempi”.