Skip to main content

Sabotaggi, omicidi e infiltrazioni. Tutto sulla nuova unità degli 007 russi

Il nuovo Dipartimento delle missioni speciali, nato nel 2023 in risposta al sostegno occidentale all’Ucraina, riflette l’approccio aggressivo di Mosca nel contesto di una guerra clandestina contro l’Occidente

L’Unità 29155 del GRU, l’élite dei servizi segreti militari russi “con licenza di uccidere”, è stata assorbita in una nuova organizzazione: l’SSD (Dipartimento delle missioni speciali). Questo reparto, come riporta il Wall Street Journal citando fonti sia occidentali che russe, è responsabile di una serie di operazioni clandestine che spaziano dal sabotaggio e dagli atti di omicidio alle infiltrazioni in aziende e università occidentali, fino al reclutamento di agenti in Ucraina, nei paesi in via di sviluppo e in nazioni amiche della Russia come la Serbia.

Basata nel quartier generale dell’intelligence militare di Mosca – un complesso in vetro e acciaio noto come “L’acquario” – l’SSD ha orchestrato operazioni audaci. Tra queste vi sono tentativi di omicidio, come quello contro Armin Papperger, il direttore generale di Rheinmetall, e sabotaggi che includono, tra l’altro, un complotto volto a piazzare dispositivi incendiari sugli aerei del gigante delle spedizioni DHL. Tale piano, infatti, rappresentava in parte una prova per possibili attacchi su voli diretti verso il Nord America, evidenziando l’ambizione dell’unità di estendere le sue operazioni oltre i confini europei.

La creazione dell’SSD nel 2023, in risposta al sostegno occidentale all’Ucraina, ha visto l’integrazione di veterani di alcune delle operazioni clandestine più audaci degli ultimi anni. L’SSD ha assorbito l’Unità 29155 – ritenuta responsabile, secondo le fonti occidentali, anche dell’avvelenamento dell’ex KGB Sergei Skripal nel Regno Unito nel 2018 – e ha ereditato parte dei poteri dell’FSB, il più grande servizio di intelligence del Paese.

Il dipartimento, oltre a operare con metodi di sabotaggio e omicidio, si occupa anche di infiltrarsi in aziende e istituzioni accademiche, cercando di acquisire informazioni strategiche e reclutare agenti utili alla causa russa. Particolare attenzione viene riservata alla Germania, ritenuta da Mosca un anello debole della Nato a causa della sua dipendenza energetica dalla Russia, delle divisioni politiche interne e di una certa simpatia verso il Cremlino in alcuni ambienti.

La gestione delle operazioni dell’SSD è affidata a due figure chiave: il colonnello generale Andrey Vladimirovich Averyanov e il tenente generale Ivan Sergeevich Kasianenko. Averyanov, veterano delle guerre cecene, è ricercato dalla polizia ceca per il presunto coinvolgimento nell’esplosione di un deposito di munizioni nel 2014, in cui persero la vita due persone. Kasianenko, invece, non solo avrebbe coordinato l’operazione di avvelenamento che ha colpito Skripal e sua figlia Yulia nel Regno Unito, ma è anche responsabile delle operazioni in Europa e della gestione delle attività del gruppo Wagner in Africa dopo la morte del suo fondatore, Yevgeny Prigozhin.

Inoltre, l’SSD ha orchestrato altri attacchi, come l’incendio doloso di una fabbrica a Berlino – fornitore di armi per l’Ucraina – e operazioni incendiarie coordinate in città europee, evidenziando una strategia di pressione costante sull’Occidente. Pur operando sotto direttive ampie stabilite da Putin, i comandanti dell’SSD godono di una certa autonomia, potendo eseguire missioni senza attendere un’approvazione specifica per ogni azione.

Questa combinazione di tattiche – infiltrazione, sabotaggio, omicidi e attacchi diretti – rappresenta la risposta di Mosca alla pressione occidentale e costituisce un chiaro segnale del suo impegno nel conflitto ibrido contro l’Occidente.


×

Iscriviti alla newsletter