Sei ore di colloqui in cui i due attori individuano i primi passi per ristabilire le relazioni diplomatiche e riaprire le ambasciate. Apparentemente senza parlare di Ucraina
Dopo l’incontro di Riad, Washington e Mosca hanno avuto un nuovo round di colloqui. Giovedì 27 febbraio le delegazioni dei due Paesi si sono infatti incontrate a Istanbul, nella residenza del console statunitense, dove hanno intavolato una serie di discussioni incentrate principalmente sul ristabilimento delle normali relazioni diplomatiche e sulla riapertura delle rispettive ambasciate. E senza affrontare la questione del conflitto in Ucraina, secondo quanto affermato da persone informate dei fatti.
Un portavoce del Dipartimento di Stato americano ha dichiarato al termine dell’incontro, durato più di sei ore, che “gli Stati Uniti hanno sollevato preoccupazioni per quanto riguarda l’accesso ai servizi bancari e contrattuali, nonché la necessità di garantire livelli di personale stabili e sostenibili presso l’Ambasciata statunitense a Mosca. Attraverso discussioni costruttive, entrambe le parti hanno individuato i primi passi concreti per stabilizzare le operazioni della missione bilaterale in queste aree”. “Sono sicura che gli accordi saranno raggiunti e che torneremo a una comunicazione civile, che è stata interrotta dalla precedente amministrazione” è stato invece il commento di Valentina Matvienko, presidente della Camera alta del Parlamento russo.
Dal Qatar, dove si trova per una visita diplomatica, anche il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov si è espresso sui colloqui a Istanbul, che cercheranno di risolvere “i problemi sistemici che si sono accumulati come risultato delle attività illegali della precedente amministrazione (statunitense) per creare ostacoli artificiali al lavoro dell’ambasciata russa, a cui noi, naturalmente, abbiamo ricambiato creando anche condizioni scomode per il lavoro dell’ambasciata americana a Mosca”, aggiungendo che in base all’esito dell’incontro “sarà chiaro quanto velocemente ed efficacemente potremo andare avanti”.
Pur non riferendosi direttamente alle trattative in corso a Mosca, il presidente russo Vladimir Putin si è espresso sugli sviluppi nelle relazioni bilaterali russo-americane in occasione della riunione di Servizio di sicurezza federale (Fsb), lodando il “pragmatismo e la visione realistica” dell’amministrazione Trump rispetto a quelli che ha definito “stereotipi e cliché ideologici messianici” dei suoi predecessori. “I primi contatti con la nuova amministrazione statunitense incoraggiano alcune speranze”, ha detto Putin. “C’è una disponibilità reciproca a lavorare per ripristinare le relazioni e risolvere gradualmente una quantità colossale di problemi strategici sistemici nell’architettura globale”. Nello stesso contesto Putin ha anche affermato che “parte delle élite occidentali sono ancora determinate a mantenere l’instabilità globale” e potrebbero tentare di “interrompere o compromettere il dialogo che è iniziato”, aggiungendo che i diplomatici e le agenzie di sicurezza russe dovrebbero concentrare i loro sforzi per sventare tali tentativi. Il riferimento ai partner europei di Washington (Ucraina compresa) sembra essere piuttosto chiaro.
L’intervento di Putin fa seguito ad un’intervista rilasciata pochi giorni prima sempre dal presidente russo, in cui aveva utilizzato simili toni di apprezzamento nei confronti della nuova amministrazione statunitense, attaccando invece gli alleati europei di Washington.