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Zelensky si dice pronto a lasciare. La pace in cambio della Nato per Kyiv

Il presidente ucraino prova il colpaccio: pronto a lasciare se l’Ucraina entra nella Nato. L’annuncio da Kyiv alla vigilia di un vertice “decisivo” e mentre le trattative di Trump proseguono. La Russia continua i bombardamenti

In una dichiarazione sorprendente, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato di essere disposto a lasciare la sua carica se questo potesse portare alla pace per l’Ucraina e all’ingresso del Paese nella Nato. “Se davvero serve che io lasci il mio incarico, sono pronto […] Potrei scambiarlo per la Nato”, ha detto in conferenza stampa a Kyiv, sottolineando che se fosse necessario, si dimetterebbe “immediatamente”.

Le parole di Zelensky arrivano alla vigilia del terzo anniversario dell’invasione russa e mentre l’Ucraina si trova in una fase critica della guerra, con le truppe russe avanzate sul fronte orientale e il sostegno occidentale sempre più incerto — a maggior ragione dopo il suo dissing contro Donald Trump.

Un elemento chiave del discorso di Zelensky è proprio il suo appello al presidente statunitense. “Voglio molto che Trump capisca la nostra posizione”, ha detto, chiedendo “garanzie di sicurezza concrete” per difendere Kyiv dall’aggressione russa — che non si è mai fermata nonostante l’amministrazione Trump abbia riaperto i rapporti con il governo russo nei giorni scorsi, con l’obiettivo di ricostruire un clima di dialogo e negoziare un accordo di pace.

L’Ucraina si trova in una situazione delicata: da un lato, ha bisogno di un impegno solido da parte di Washington, dall’altro, Trump ha più volte espresso scetticismo sull’aiuto a Kyiv, affermando che il Paese sarebbe in debito di 500 miliardi di dollari con gli Stati Uniti. Zelensky ha respinto questa cifra, chiarendo che gli aiuti ricevuti finora non possono essere considerati prestiti.

Qui l’elemento in discussione con Washington è anche l’accesso degli Stati Uniti alle risorse naturali ucraine in cambio di sostegno militare. “Stiamo facendo progressi”, ha detto Zelensky, confermando che sono in corso trattative tra le due parti.

L’inviato negoziatore del presidente Trump, Steve Witkoff, in queste stesse ore ha detto che si aspetta che l’Ucraina firmi un accordo sulle risorse con gli Usa già questa settimana, come parte degli sforzi per porre fine alla guerra.

”Mi aspetto di vedere un accordo firmato entro questa settimana”, ha detto Witkoff alla CNN.

Zelensky ha inoltre annunciato che domani si terrà un grande vertice internazionale in Ucraina, in occasione del terzo anniversario dell’invasione su vasta scala della Russia; 13 leader nazionali parteciperanno di persona, 24 si uniranno online per le discussioni. “Abbiamo un incontro importante domani, un vertice. Forse sarà un momento decisivo, vedremo”, ha detto. 

Il messaggio di Zelensky è chiaro: l’Ucraina ha bisogno di certezze e di sostegno concreto. La sua disponibilità a lasciare il potere, se ciò significasse un futuro sicuro per il Paese, rappresenta un’offerta estrema, che sottolinea l’urgenza della situazione. Ma resta da vedere se l’Occidente, e in particolare gli Stati Uniti, siano pronti a raccogliere questa sfida e a garantire all’Ucraina la sicurezza di cui ha bisogno.


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