Intervista all’esponente conservatore rumeno, vicepresidente di Ecr che, dopo il parziale via libera della Corte Costituzionale, può candidarsi alle presidenziali: “So già che l’attuale potere farà tutto il possibile per frapporre altri ostacoli sulla mia strada, per questo avrò bisogno del sostegno dei nostri partner conservatori di tutti gli Stati europei. L’Italia e Giorgia Meloni sono, per tutti i conservatori, la prova che è possibile una nuova Europa”
A maggio la Romania dovrà scegliere il Presidente della Repubblica, dopo l’”incidente” dello scorso novembre, quando le elezioni vinte dal sovranista Calin Georgescu sono state annullate per via di possibili interferenze russe. Formiche.net ha raggiunto telefonicamente George Simion, classe 1986, alla testa del partito rumeno AUR (Alleanza per l’Unione dei Romeni). Al voto dello scorso novembre è giunto quarto con il 14% delle preferenze e tra due mesi riproverà con prospettive di riuscita diverse. Dallo scorso gennaio, inoltre, è vicepresidente del Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei assieme a Marion Maréchal e Carlo Fidanza.
Lei è considerato come una stella nascente dei conservatori europei. Quale il contributo che potrà offrire alla Romania?
Voglio soprattutto che il mio contributo alla Romania sia il ripristino della democrazia. Oggi viviamo in una democrazia più che fragile ed è questo che mi preoccupa più di ogni altra cosa.
La sentenza della Corte che le spiana la strada alla sua candidatura che segnale è per la democrazia?
È un buon segnale, un passo avanti, ma so già che l’attuale potere farà tutto il possibile per frapporre altri ostacoli sulla mia strada, per questo avrò bisogno del sostegno dei nostri partner conservatori di tutti gli stati europei.
Come uscire dalla crisi politica in cui è piombata la Romania?
Attraverso elezioni libere ed eque possiamo farlo. Un presidente eletto con una solida maggioranza sarà in grado di porre fine alla crisi politica che stiamo affrontando.
Il suo partito è affiliato a Ecr, fino a poco tempo fa guidato da Giorgia Meloni. Come i conservatori europei immaginano la nuova Europa?
L’Italia e Giorgia Meloni sono, per i conservatori di tutta Europa, la prova che è possibile. Come i partiti al potere in Italia, anche noi vediamo l’Europa del futuro come l’Europa delle nazioni, delle libertà, dei diritti umani.
Italia e Romania alla luce delle storiche relazioni bilaterali, come possono migliorare i loro rapporti anche in considerazione del ruolo che hanno nella Nato e della situazione in Ucraina?
Siamo legati dalla storia, siamo popoli latini, discendenti di Traiano, siamo legati dalla comunità dei romeni che vivono e lavorano in Italia, ma sì, possiamo avvicinarci ancora di più, posizionarci allo stesso modo all’interno delle alleanze internazionali, posizionarci a favore dei cittadini romeni e italiani, a favore degli europei e della pace.