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Opere, transizione e crescita. Il piano di Cdp per i territori

A Via Goito, terzo incontro tra gli enti locali e la Cassa, per rinnovare l’alleanza strategica con cui finanziare la crescita dei vari ecosistemi italiani. Priorità a sostenibilità e aumento delle dimensioni delle imprese

La crescita di un Paese si fa nei territori, mica solo dentro il palazzo. Discorso che in un Paese eterogeneo in termini di economie e sistemi come l’Italia, vale ancor di più. Può spiegarsi così l’impegno di Cassa depositi e prestiti per la promozione della crescita dei territori, attraverso la definizione di un percorso condiviso e l’individuazione di nuove iniziative e strumenti a beneficio di tutto il Paese.

Temi che hanno guidato il dibattito, tenutosi presso la sede centrale di Via Goito, “Oggi, per l’Italia del futuro: 3° incontro annuale per lo sviluppo sostenibile delle Regioni”, la nuova edizione dell’appuntamento organizzato da Cassa insieme alla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e all’Associazione nazionale delle finanziarie regionali (Anfir). La mattinata ha visto la partecipazione del presidente di Cdp, Giovanni Gorno Tempini, dell’amministratore delegato, Dario Scannapieco, del presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga e del numero uno dell’Anfir, Michele Vietti.

L’evento nasce per rafforzare il dialogo tra Cdp, che nel suo ultimo piano industriale che guarda al 2027, presentato a ridosso del Natale, ha fatto dei territori uno dei baricentri della sua azione, e gli attori istituzionali creando sinergie tra le amministrazioni e il mondo finanziario. La risposta da parte degli ecosistemi c’è stata, tanto che quest’anno l’incontro ha visto la partecipazione di oltre 100 rappresentanti del sistema regionale intervenuti ai quattro tavoli di confronto organizzati presso la sede di Cassa. Nel merito, il dibattito tra Cdp e i territori si è concentrato sulle soluzioni per ottimizzare la capacità di spesa degli enti, migliorare l’accesso al credito per le pmi locali e favorire la realizzazione di infrastrutture sociali con impatti positivi sul tessuto urbano e sull’ambiente.

E non va dimenticata la base di partenza su cui i tre incontri poc’anzi menzionati sono state imperniati. Guardando al triennio 2022-2024, Cdp ha infatti mobilitato 1,5 miliardi a favore di Regioni, Province autonome, società partecipate dalle Regioni e programmi dedicati alle imprese sviluppati in collaborazione con le finanziarie regionali. In particolare, più di mezzo miliardo è stato destinato al settore delle infrastrutture con focus sulle reti di trasporto, sulla mobilità sostenibile e sulle energie rinnovabili.

Alle risorse destinate ai nuovi investimenti, si aggiungono le operazioni di rifinanziamento di debiti pregressi delle Regioni con il ministero dell’Economia che, tra il 2022 e il 2024, hanno raggiunto un ammontare complessivo pari a 2,5 miliardi, generando risparmi per circa 400 milioni. Ancora, in sinergia con le finanziarie regionali, Via Goito ha inoltre proseguito il lavoro di promozione di strumenti di finanza innovativa, come i Basket bond (obbligazioni volte a facilitare l’accesso al credito delle Piccole e medie imprese locali). Un dato, su tutti: negli ultimi tre anni tali strumenti tarati sulle regioni e che beneficiano di garanzia pubblica, hanno attivato in totale risorse per oltre 142 milioni e finanziato 55 piccole e medie imprese.

Chiarita l’ossatura dell’alleanza tra Cassa e territori, i lavori si sono concentrati sulle analisi dei vertici di Via Goito e dei rappresentanti delle Regioni. Gorno Tempini ha per esempio focalizzato l’attenzione sul delicato momento storico dell’economia e della società. “Le Regioni e le Province autonome sono un pilastro dell’architettura istituzionale italiana e insieme alle Finanziarie regionali rappresentano uno dei principali riferimenti sul territorio sia per intercettare le esigenze delle comunità locali sia per costruire solidi percorsi di crescita. Lo scenario attuale è caratterizzato da trasformazioni epocali che rendono ancora più strategico il ruolo delle amministrazioni regionali nel garantire servizi pubblici essenziali e infrastrutture adeguate. Per queste ragioni la collaborazione con le istituzioni del territorio assume oggi una nuova centralità per Cdp”.

“Il periodo è delicato”, ha rimarcato Gorno Tempini. “Gli sviluppi geopolitici sono sotto gli occhi di tutti con conseguenze finanziarie e economiche che stiamo osservando. Nell`arco di una giornata i tassi di interesse dei Bund tedeschi sono saliti di quasi 40 punti base: per dare l’idea di come una gestione attenta delle risorse sia di particolare importanza. Le regioni svolgono un ruolo fondamentale il tema dei cambiamenti climatici continua a essere fondamentale, così come il tema degli sviluppi demografici. Insomma, le tematiche che riguardano la catena del valore sono temi che richiedono una costante attenzione e si intrecciano oggi con vincoli di finanza pubblica che tornano a essere più importanti di quanto sia successo nel post Covid”.

Il ceo Scannapieco, invece, ha messo l’accento sul ruolo di Cassa nello sviluppo dei territori. Scannapieco. “Il dialogo con le istituzioni e gli attori del sistema regionale è tra gli obiettivi principali di Cdp sul territorio e gli incontri che annualmente si organizzano con la Conferenza delle Regioni e l’Anfir sono un’occasione preziosa per consolidare progetti e valutare nuove opportunità. Cassa depositi e prestiti in qualità di banca promozionale per lo sviluppo ha nella sua mission l’impegno per la piena valorizzazione delle potenzialità che contraddistinguono le comunità locali. Con il nuovo Piano Strategico ci impegniamo ad arricchire ulteriormente il nostro sostegno per rispondere al meglio alle sfide dei territori e del Paese”. E ancora, “sulle infrastrutture c’è molto da fare, le perdite d’acqua in alcune regioni supera ancora abbondantemente il 50%. L’Alta Velocità rappresenta solo il 4% della rete italiana rispetto, ad esempio, al 10% della Francia”.

 


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