Da quando Pechino ha imposto alla finanza nazionale l’utilizzo della tecnologia low cost che sta sta sfidando l’Occidente, non tutti gli istituti della Cina se la sono sentita di rispondere affermativamente. Ecco perché
Per la Cina è una specie di asso nella manica, quel jolly da calare quando le cose si mettono male, la crescita latita e c’à da ricordare agli Stati Uniti che il Dragone è pur sempre la seconda economia globale. L’Intelligenza Artificiale, specialmente quella low cost, è ormai una specie di missione storica nella Repubblica Popolare. Deepseek, l’applicazione di Intelligenza Artificiale che sta creando un certo scompiglio nel mercato delle tecnologie di ultima generazione, sta lentamente prendendo piede nella finanza cinese. La quale non vive proprio un momento felice, tra crisi dei consumi, alto debito e una costante sfiducia da parte degli investitori verso il sistema Cina.
Eppure, c’è chi oppone una certa resistenza, chi non si fida ancora della tecnologia cinese, temendo che la mano dell’uomo sia sempre più affidabile di quella di un robot. E, qui sta la notizia, sono proprio gli istituti del Dragone ad andarci cauti con l’abbracciare la rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale. I timori arrivano più che altro dalle piccole banche, quelle con i conti più traballanti e maggiormente esposte alla crisi del debito cinese. Da quando Deep seek ha fatto la sua comparsa sul mercato, Pechino ha chiesto alle principali istituzioni finanziarie di accogliere l’applicazione e di farne un uso massiccio, al fine di diventare campioni nazionali di Intelligenza Artificiale.
Ma se da parte delle grandi banche, specialmente quelle controllate dallo Stato, c’è stata una pronta risposta, tra quelle minori è la cautela a farla da padrone. Perché? Secondo alcuni economisti ed esperti del settore bancario, molti istituti temono che i calcoli effettuati da sistemi dotati di Intelligenza Artificiale, possano risultare sbagliati, con tutte le conseguenze del caso. Non è un caso se le medesime banche abbiano chiesto alle autorità competenti di Pechino maggiori informazioni circa l’affidabilità della tecnologia Deepseek.
Secondo, Michael Huang, analista del credito di Standard&Poor’s Global Ratings, “l’uso eccessivo dell’IA da parte delle banche potrebbe comportare rischi se la tecnologia viene utilizzata per prendere decisioni in merito ai prestiti, prima che i modelli siano stati accuratamente testati. Gli istituti che non sono all’altezza, che non hanno una grande formazione in materia di Intelligenza Artificiale, potrebbero concedere dei finanziamenti e dei crediti sulla base di un calcolo non umano, il che può comportare dei rischi”.
Non è lo stesso per le grandi banche. Per esempio, già l’Industrial and Commercial Bank of China ha implementato il modello Deepseek nel proprio sistema AI, creando un framework multistrato avanzato con oltre 2000 modelli che interagiscono tra loro. L’istituto ha sviluppato strumenti per ottimizzare il trading e un assistente AI per il rischio di credito. Anche la Postal Savings Bank of China e la Shanghai Pudong Development Bank hanno adottato Deepseek per potenziare assistenti AI, analisi finanziarie e redazione di report.