Il presidente Xi Jinping incontra i vertici delle grandi multinazionali americane ed europee, nel tentativo di instillare la fiducia perduta. E lancia il monito: è tempo di resistere al protezionismo
Tutelare il commercio globale. E dare al mondo l’immagine di una Cina amica degli affari. Come raccontato pochi giorni fa da Formiche.net, il presidente cinese, Xi Jinping, ha ricevuto a Pechino, in occasione del China development forum, gli amministratori delegati e gli alti dirigenti di grandi aziende europee e statunitensi, nel pieno della campagna del Dragone per riconquistare la fiducia del settore privato e attrarre investimenti esteri.
Nella Capitale della Cina ha sfilato un plotone di prime linee di aziende quali Samsung, Pfizer, Astrazeneca, Mastercard, Bmw ed Eli Lilly, davanti ai quali il vice premier cinese He Lifeng ha assicurato che il suo Paese “continuerà ad aprirsi” e che ci saranno “risultati vantaggiosi per tutti”. Tradotto, nel linguaggio cinese “la Cina accoglierà più investimenti da parte delle multinazionali, condividendo le opportunità di sviluppo”. Tra i presenti anche i numeri uno di di Apple, Blackstone, Mercedes-Benz, Schneider Electric. E ancora, Rajesh Subramaniam di FedEx, Bill Winters di Standard Chartered e Miguel Ángel López Borrego di Thyssenkrupp.
Non bisogna mai dimenticare come la Cina abbia un disperato bisogno di tornare attrattiva verso i grandi capitali stranieri. Gli investimenti esteri diretti, che danno la cifra della credibilità di Pechino oltre i confini, sono infatti ai minimi di sempre, complice il crollo dei flussi in entrata nel 2024. La nuova ondata di dazi americani, poi, potrebbe complicare ulteriormente le cose per la seconda economia globale, ormai tallonata dall’India, in procinto di sorpassare la stessa Cina. Un irrigidimento delle esportazioni, specialmente sul versante americano, infatti, potrebbe rendere ancora più urgente un aumento delle importazioni e, più in generale, degli investimenti stranieri.
“Il multilateralismo e il libero scambio stanno affrontando sfide difficili”, ha ammesso Xi ai dirigenti d’azienda, aggiungendo che “l’unilateralismo e il protezionismo si stanno intensificando”. Xi ha esortato i 40 leader di aziende straniere a tutelare e sostenere il commercio globale, invitando a “non seguire ciecamente” le azioni dirompenti nel mezzo delle crescenti tensioni con gli Usa. “Speriamo che tutti possano adottare una visione ampia e a lungo termine e non seguire ciecamente azioni che compromettono la sicurezza e la stabilità delle catene industriali e di approvvigionamento globali, ma che invece contribuiscano con maggiore energia positiva e certezza allo sviluppo globale”.
“Ci auguriamo che tutti possano avere una visione ampia e a lungo termine, contribuendo con maggiore energia positiva e certezza allo sviluppo globale”, ha detto Xi nelle battute iniziali, invitando a lavorare a stretto contatto con Pechino. “Investire in Cina significa investire nel futuro”. Anche il premier cinese Li Qiang ha dettato la linea. “La Cina accoglierà più investimenti da parte delle multinazionali, condividendo le opportunità di sviluppo. E l’imperativo è, qui un messaggio per nulla cifrato, a Donald Trump: “Resistere al protezionismo”.