Approvato alla Camera, non senza attriti tra maggioranza e opposizioni, il Disegno di legge sulla space economy. Il provvedimento, che punta a proiettare il Paese nel settore emergente dello spazio, passerà ora all’esame del Senato
Oggi la Camera dei Deputati, a seguito della discussione articolo per articolo in aula, ha approvato il disegno di legge sulle disposizioni in materia di economia dello spazio. Respinti gli emendamenti proposti dalle opposizioni, ora il testo passerà all’esame del Senato.
Il disegno di legge introduce un quadro normativo dettagliato per le attività spaziali private, colmando un vuoto legislativo che fino ad oggi aveva lasciato incertezza per le imprese del settore. In particolare, il testo stabilisce un regime di autorizzazioni per gli operatori che intendono condurre missioni spaziali dall’Italia o per le aziende italiane che operano all’estero. Queste autorizzazioni saranno concesse dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), sotto la supervisione di un Comitato interministeriale che avrà il compito di valutare le implicazioni in materia di sicurezza nazionale e conformità agli accordi internazionali.
Uno degli aspetti chiave del provvedimento riguarda la creazione di un Fondo per l’Economia dello Spazio, destinato a sostenere investimenti e progetti innovativi nel settore. Questo fondo potrà essere utilizzato per finanziare start-up, programmi di ricerca e sviluppo, nonché per incentivare la collaborazione tra pubblico e privato al fine di rafforzare la competitività dell’Italia nello scenario spaziale globale.
Il ddl disciplina anche la responsabilità civile per i danni causati da oggetti spaziali, introducendo un regime di assicurazione obbligatoria per le aziende che operano nel settore. In questo modo, si punta a garantire una maggiore tutela sia per lo Stato italiano, che risponde in prima istanza a livello internazionale per eventuali incidenti, sia per i privati coinvolti nelle attività spaziali.
Le sanzioni previste dal ddl sono particolarmente severe per chi svolge attività spaziali senza i necessari permessi. Sono contemplate multe salate e, nei casi più gravi, la revoca dell’autorizzazione e l’interdizione dall’operare nel settore. L’obiettivo è garantire il rispetto delle norme e prevenire attività non autorizzate che potrebbero compromettere la sicurezza e la reputazione dell’Italia a livello internazionale.