“L’Ue deve essere una potenza militare seria, capace di reggersi sulle proprie gambe e scoraggiare qualsiasi tentazione di minacciarla. Il Libro Bianco sulla difesa è un documento indispensabile che pone le basi per tutto ciò”, sostiene Nico Popescu, distinguished policy fellow presso l’European Council on Foreign Relations ed ex ministro degli Esteri e vicepremier moldavo
La Commissione europea pubblica il nuovo Libro Bianco sulla difesa, un documento che si propone di delineare una visione strategica per costruire un sistema difensivo europeo più integrato ed efficiente. Una mossa che arriva in un momento di forte incertezza per la sicurezza continentale e che, secondo Nicu Popescu – distinguished policy fellow presso l’European Council on Foreign Relations ed ex ministro degli Esteri e vicepremier moldavo – non può essere più rimandata.
Secondo Popescu, “in gran parte dell’Europa è diffusa la convinzione che la Russia non rappresenti una minaccia militare diretta ai propri Paesi e alle proprie società”. Ma, avverte, “il concentrarsi esclusivamente su minacce militari convenzionali fa perdere di vista un pericolo molto più insidioso, che riguarda non solo i Baltici ma l’intero continente”. La vera minaccia, spiega, è più subdola e ha il potenziale di disgregare il tessuto istituzionale che ha garantito all’Europa prosperità, sicurezza e integrazione.
Popescu sottolinea che l’eventuale provocazione da parte della Russia rappresenterebbe un banco di prova decisivo: “La reazione dell’Unione europea sarebbe cruciale. Anche la minima esitazione politica o militare, il mancato rispondere con assoluta unanimità in difesa di ogni centimetro del territorio dell’Ue, potrebbe avere conseguenze catastrofiche ben oltre lo scenario militare immediato. Le ricadute politiche rischierebbero di far saltare l’intero progetto europeo”.
Lo scenario è reso ancor più delicato dalla contingenza storica: “L’Europa si trova di fronte alla guerra più grave sul suolo europeo dalla Seconda guerra mondiale, e l’alleanza transatlantica non è mai stata così fragile da decenni a questa parte”. In questo contesto, osserva Popescu, “l’unico modo per difendersi non è solo rafforzare la sicurezza militare, ma anche proteggere il proprio stile di vita e l’intelaiatura istituzionale che definisce l’Europa di oggi: l’Unione europea, il mercato unico, il programma Erasmus che connette gli studenti europei, l’eurozona”.
Per questo, il Libro Bianco rappresenta un passaggio chiave. “L’Ue deve essere una potenza militare seria, capace di reggersi sulle proprie gambe e scoraggiare qualsiasi tentazione di minacciarla. Il Libro Bianco sulla difesa è un documento indispensabile che pone le basi per tutto ciò”, conclude Popescu.
Le riflessioni di Popescu trovano un’eco anche nelle parole del ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, che – in un’intervista al Foglio – ha legato esplicitamente il rafforzamento della difesa europea alla tenuta della democrazia, alla credibilità internazionale dell’Ue e alla necessità di un’azione unitaria per non offrire spiragli a minacce esterne — la Russia in primis.
Popescu propone una visione in cui l’Europa sia capace di “reggersi sulle proprie gambe”, pur restando pienamente ancorata alla Nato, usando una metafora simile a quella di Crosetto, che spiega come “l’America ci aiuterà a camminare a volte anche da soli”. Ma bisogna fare i conti con una dura realtà, avverte il ministro: “Rinunciare alla protezione americana, al suo ombrello nucleare, è semplicemente impossibile”.