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Europa slegata in movimento. La Marina britannica nell’Indo-Pacifico

La Marina Britannica torna nell’Indo-Pacifico con esercitazioni congiunte con il Giappone. La missione della portaerei Queen Elizabeth punta a garantire stabilità regionale, consolidare alleanze e proteggere gli interessi britannici nel commercio e nella sicurezza

Il ministro della Difesa giapponese Gen Nakatani ha tenuto dei colloqui con il segretario alla Difesa britannico John Healey a Londra il 15 gennaio 2025 per discutere del rafforzamento della cooperazione bilaterale in materia di difesa. Dopo i colloqui, è stata lanciata l’annuale esercitazione militare congiunta Alert Islands in Giappone. Già nel 2023, il Regno Unito ha firmato un accordo di accesso reciproco con il Giappone, consentendo a entrambe le parti di schierare le forze armate sul territorio dell’altra parte e di pianificare e implementare congiuntamente esercitazioni militari congiunte e operazioni di spiegamento su larga scala e complesse, stabilendo un primato per i Paesi europei. Il Regno Unito ha anche detto al Giappone che avrebbe continuato a schierare il gruppo d’attacco della portaerei classe Queen Elizabeth nell’Indo-Pacifico quest’anno per rafforzare la cooperazione bilaterale.

Le priorità globali del Regno Unito in materia di sviluppo economico, scientifico, di sicurezza e diplomatico sono di fornire investimenti strategici. Ad esempio, in primo luogo, in termini di sicurezza regionale, il Segretario alla Difesa  Healey ha sottolineato a Nakatani che la sicurezza delle regioni euro-atlantica e indo-pacifica è inseparabile. Mentre la situazione in tutto il mondo diventa sempre più turbolenta, è ancora più importante per il Regno Unito e i partner internazionali come il Giappone rafforzare la cooperazione. Il Regno Unito terrà esercitazioni congiunte con le Forze di autodifesa giapponesi e altri partner per salvaguardare la pace e la stabilità nella regione indo-pacifica.

In secondo luogo, per quanto riguarda il cambiamento climatico, collaborare strettamente con i governi locali, gli enti regionali, le città, le comunità e il settore privato per sostenere l’accordo di Parigi e gli impegni correlati della Cop26 (XXVI Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, 31 ottobre-12 novembre 2021), sostenere l’attuazione del Global Biodiversity Framework e dell’International Climate Finance (Icf) del Regno Unito, e del Blue Planet Fund del Regno Unito, che è dedicato alla protezione degli oceani e degli ambienti costieri.

In terzo luogo, in termini di commercio, energia e connettività economica, l’Indo-Pacifico è una regione in rapida crescita economica, demografica e di mercato che porterà benefici al mondo e creerà opportunità per il commercio e le attività commerciali del Regno Unito. La Direzione regionale indo-pacifica del Regno Unito collabora a stretto contatto con i partner della regione per rafforzare la connettività tra i Paesi e sostenere la costruzione di migliori strade o ferrovie che colleghino la regione, oltre a fornire nuove infrastrutture energetiche e forniture di energia transfrontaliere e ridurre le procedure commerciali burocratiche per semplificare le transazioni.

In quarto luogo, in termini di sicurezza umanitaria, sanitaria e alimentare, a causa della sua situazione geografica diversificata, la regione indo-pacifica è estremamente vulnerabile a una varietà di disastri, da cicloni sempre più forti e temperature estreme a terremoti e tsunami, nonché ai conflitti territoriali e politici di lunga data della regione, potenziali crisi e conflitti, epidemie e insicurezza alimentare. Il Regno Unito risponderà alle nuove crisi in conformità con il Quadro umanitario 2022-2025, supportando al contempo la preparazione ai disastri a lungo termine.

In quinto luogo, in termini di energia e connettività, il Regno Unito ha fornito 1.935 megawatt di assistenza alla trasmissione transfrontaliera di elettricità all’Asia meridionale, sufficienti ad alimentare circa 1,5 milioni di famiglie; ha facilitato un importante accordo commerciale di elettricità e costruito nuove linee di trasmissione di energia tra India, Nepal e Bangladesh, consentendo al Nepal di garantire l’elettricità in tempi di emergenza e di trasferire l’elettricità in eccesso ad altri Paesi. Il Regno Unito ha pure contribuito a facilitare il flusso regolare di merci attraverso quattro importanti posti di frontiera, riducendo il tempo di consegna originale del 20%.

L’ultima volta che la Marina britannica ha inviato una portaerei nel Pacifico è stato nel 2021. Si prevede che la missione di addestramento congiunta del gruppo militare della predetta portaerei con il Giappone questa volta sarà inevitabilmente una formazione di gruppo più rafforzata. Oltre alla portaerei di classe Queen Elizabeth, saranno presenti cacciatorpediniere, fregate, navi di rifornimento, sottomarini e jet da combattimento F-35B. Inoltre, sulla nella regione dell’Indo-Pacifico, le esercitazioni congiunte sono tenute con i Paesi in cui le regioni sono tutti punti chiave strategici. A causa di risorse insufficienti, il Regno Unito non è in grado di dimostrare la capacità di combattimento di un gruppo d’attacco di portaerei a propulsione nucleare da 100.000 tonnellate come gli Stati Uniti d’America. Tuttavia, il fatto che il Regno Unito ridistribuisca il gruppo d’attacco della portaerei classe Queen Elizabeth nell’Indo-Pacifico ha pienamente dimostrato che, in quanto potenza storica nella regione indo-pacifica, il Regno Unito non sarà assente dalla missione di mantenimento della pace nel predetto scacchiere.

Il territorio britannico nell’Oceano Indiano (isola di Diego Garcia) dista più di 15.000 chilometri dalla terraferma della Madrepatria. Non è facile mantenere i contatti e il supporto tra i due luoghi. I territori d’oltremare sono il fulcro della strategia indo-pacifica britannica. La Gran Bretagna inviando il gruppo d’attacco della portaerei classe Queen Elizabeth nell’Indo-Pacifico, evidenzia chiaramente implicazioni strategiche.

La distanza tra la terraferma britannica e i suoi territori dell’Oceano Indiano è notevole. Il gruppo d’attacco ha il seguente percorso: partenza dal Regno Unito e con attraversamento inevitabilmente del Mar Mediterraneo, del Mar Rosso, dell’Oceano Indiano e poi dell’Oceano Pacifico. La presenza militare della Marina britannica nelle aree di passaggio è volta a garantire gli interessi del Regno Unito nelle acque sopra menzionate e a mantenere la linfa vitale del commercio internazionale.

Inoltre poiché negli ultimi anni la Repubblica Popolare della Cina sta attivamente espandendo la sua presenza marittima, al fine di aumentare la sua partecipazione agli affari di sicurezza dell’Indo-Pacifico e rafforzare la cooperazione in materia di difesa con il Giappone, la portaerei HMS Queen Elizabeth (distintivo ottico R08) ha attraccato alla base di Yokosuka in Giappone già nel settembre 2021. Nel novembre 2021, la fregata tedesca di classe Brandenburg, la FGS Bayern Bavaria F217 ha attraccato a Tokyo. Nell’agosto 2024, la portaerei della Marina Militare italiana Cavour ha attraccato alla base di Yokosuka. Essendo una delle maggiori presente militari marittime nella regione indo-pacifica, è inevitabile per il Regno Unito sviluppare un addestramento congiunto con i partner e gli alleati della regione.

Il modo più diretto per il Regno Unito di garantire la sicurezza, la sovranità e gli interessi economici dei suoi cittadini nella regione indo-pacifica è attraverso lo spiegamento militare. Il piano di inviare il gruppo d’attacco della portaerei classe Queen Elizabeth nell’Indo-Pacifico è quello di contribuire a proteggere i suoi cittadini e i propri interessi.

In tale occasione, il Regno Unito ha inteso inviare il gruppo d’attacco della portaerei di classe Queen Elizabeth nella regione indo-pacifica per fronteggiare l’allargamento della Marina militare cinese scoraggiare l’espansione militare della Cina nell’Indo-Pacifico, e rafforzare i legali e le alleanze con Stati Uniti d’America, Giappone, India, Australia, Canada, Repubblica di Corea (sud) e Filippine.


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