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Dall’IA ai sottomarini, così Italia e India insieme potrebbero dominare l’Indo-Mediterraneo

Una partnership sulla cantieristica tra Italia e India per il futuro della regione indo-mediterranea. Questa l’idea di Pierroberto Folgiero, ad di Fincantieri, sulle possibili convergenze tra Roma e Nuova Delhi sopra e sotto le onde. Dalla cantieristica militare alle tecnologie underwater, passando per le navi commerciali e il corridoio Imec, ecco tutti settori su cui India e Italia possono puntare per un nuovo protagonismo nella regione

L’industria navale italiana e quella indiana si trovano su rotte convergenti. A sottolinearlo è Pierroberto Folgiero, amministratore delegato di Fincantieri, che in un’intervista ha delineato le opportunità di collaborazione tra i due Paesi in un settore strategico come quello della cantieristica. L’India, con la sua rapida ascesa sullo scacchiere geopolitico e un’economia in espansione, rappresenta un partner sempre più interessante per l’Italia, che dal canto suo può offrire esperienza, innovazione tecnologica e una consolidata presenza internazionale. 

“L’Indo-Pacifico non è più solo un teatro geopolitico, ma è il fulcro dell’ordine marittimo del 21esimo secolo”. Secondo Folgiero, l’intesa tra Italia e India nella cantieristica navale si muoverebbe infatti lungo direttrici multiple. “Il crescente coinvolgimento dell’Italia nell’Indo-Pacifico, unito alla leadership dell’India nelle iniziative di sicurezza regionale, rappresenta una forte opportunità per rafforzare i legami. Fincantieri vede questa partnership estendersi oltre la costruzione navale, includendo ambiti più ampi come la situational awareness nel dominio marittimo, esercitazioni navali congiunte e ricerca e sviluppo collaborativa nelle tecnologie marittime emergenti, a sostegno del ruolo dell’India come security provider”.

Il governo indiano ha spinto con forza sul programma Atmanirbhar Bharat, volto a rafforzare l’autosufficienza industriale del Paese, e Fincantieri ha già avviato collaborazioni con colossi locali come Cochin Shipyard e Mazagon Dock Limited. “Le nostre partnership hanno già gettato basi solide, e mentre Italia e India affrontano interessi e sfide comuni nella regione indo-mediterranea, il potenziale di collaborazione strategica non è mai stato così grande”, ha sottolineato Folgiero. L’esperienza maturata dall’Italia nei programmi di difesa europei potrebbe infatti rivelarsi cruciale per trasferire competenze tecnologiche e sviluppare soluzioni integrate ad alto valore strategico per Nuova Delhi, la quale a un ruolo sempre più rilevante nello scenario indo-pacifico.

Tuttavia, il futuro della sicurezza navale non si gioca solo sopra le onde, ma anche sotto la superficie dell’acqua. “Il futuro del dominio navale si sta spostando sempre più sotto la superficie”, ha evidenziato Folgiero, “e la guerra sottomarina, un tempo basata solo su furtività e resistenza, è oggi rivoluzionata dall’intelligenza artificiale, dai veicoli sottomarini senza equipaggio e dai sistemi di propulsione di nuova generazione”. Fincantieri, che proprio recentemente ha avviato un ambizioso programma di sviluppo sottomarino tramite l’acquisizione di Wass, punta a diventare un fornitore d’avanguardia in settori come la propulsione ad aria indipendente (Aip) e l’impiego di veicoli sottomarini autonomi dotati di sistemi d’intelligenza artificiale.

Oltre agli aspetti militari e industriali, l’asse Roma-Nuova Delhi nella cantieristica si estenderebbe anche al settore commerciale. Il progetto Imeec (India-Middle East-Europe Economic Corridor) punta infatti a ridefinire i traffici commerciali globali capitalizzando sulla crescente importanza delle rotte indo-mediterranee.


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