La Corea del Nord amplia il suo arsenale con un sottomarino a propulsione nucleare, potenzialmente in grado di lanciare missili con testate nucleari. E la tecnologia russa potrebbe aver giocato un ruolo chiave nello sviluppo del vascello
L’arsenale di Pyongyang si amplia ancora di più, integrando al suo interno il primo sottomarino a propulsione nucleare della sua storia. Ad annunciare questo sviluppo nei giorni scorsi sono stati gli stessi media nordcoreani, mostrando le immagini del dittatore Kim Jong Un mentre ispeziona il vascello in costruzione presso un non meglio definito cantiere navale del Paese. Dalle immagini rese pubbliche si presume che il vascello abbia un dislocamento che oscilli tra le seimila e le settemila tonnellate, e che possa trasportare circa dieci missili, potenziamenti armati con una testata nucleare.
Già nel 2021 il leader nordcoreano aveva menzionato questa tipologia di sommergibile all’interno parte di una lunga lista di armi sofisticate che il suo regime avrebbe dovuto acquisire (grazie ad un apposito piano quinquennale) per far fronte a quelle che ha definito le crescenti minacce militari guidate dagli Stati Uniti. Nella stessa lista erano inclusi anche missili balistici intercontinentali a combustibile solido, armi ipersoniche, satelliti spia e missili a testata multipla. Due anni dopo, in occasione della presentazione del sottomarino balistico “Eroe Kim Kun Ok”, il leader nordcoreano aveva ribadito l’intenzione di dotare il Paese di un sommergibile con capacità nucleari.
Cosa che la Corea del Nord sembra finalmente riuscita a fare, probabilmente anche grazie al supporto del Cremlino. Dall’inizio della guerra in Ucraina nel 2022 Mosca e Pyongyang hanno intensificato la loro cooperazione militare, con la Corea del Nord che ha fornito armi, munizioni e truppe in cambio di risorse economiche ed energetiche. All’interno di questa cooperazione la Russia potrebbe aver trasferito tecnologie avanzate alla Corea del Nord, tra cui quelle necessarie per la costruzione di un sottomarino nucleare, in cambio del supporto militare nordcoreano nel conflitto ucraino. Secondo il Center for Strategic and International Studies, il traffico ferroviario tra Russia e Corea del Nord ha mostrato un picco significativo nei mesi successivi al vertice tra Kim e Putin nel settembre 2023, alimentando i sospetti di un possibile scambio di apparecchiature e tecnologie militari. Inoltre, durante la sua visita in Russia, Kim ha ispezionato diverse installazioni navali strategiche, tra cui la base della Flotta del Pacifico a Vladivostok e la fregata russa “Marshal Shaposhnikov”, suggerendo un interesse diretto nell’acquisizione di tecnologia navale avanzata.
Le implicazioni geopolitiche date dalla nuova capacità militare nordcoreana sono plurime, come sottolinea il Csis. In primo luogo, il sottomarino a propulsione nucleare della Corea del Nord complicherà le missioni di guerra antisommergibile degli Stati Uniti, soprattutto in caso di doppia contingenza nella penisola coreana e nello stretto di Taiwan.
In secondo luogo, la cooperazione russa sui sottomarini nucleari nordcoreani è una manifestazione di come la nuova partnership strategica tra i due Paesi sia ancora più forte rispetto ai tempi della Guerra Fredda, durante la quale l’Unione Sovietica era stata riluttante a fornire alla Corea del Nord una tecnologia di armamento così avanzata. Inoltre, il livello di trasferimento di tecnologia avanzata da parte della Russia alla Corea del Nord riflette il mutevole equilibrio di influenza tra Russia e Cina sul vicino comunista. La Cina non è stata in grado di fermare la fornitura di armi e il dispiegamento di truppe della Corea del Nord alla Russia, il che suggerisce che Pechino ha perso il controllo sul suo vicino.
Infine, la cooperazione tra Mosca e Pyongyang riduce l’incentivo della Corea del Nord ad impegnarsi nel dialogo con gli Stati Uniti. Come risultato del sostegno della Corea del Nord alla Russia nella guerra d’Ucraina, la Corea del Nord sta ricevendo denaro, carburante, cibo, alleggerimento delle sanzioni e il riconoscimento de facto come potenza nucleare, tutte cose che l’amministrazione Trump difficilmente potrebbe offrire, se non impossibile.