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Sviluppiamo il pilastro europeo della Nato. L’appello di Crosetto alla Camera

L’Europa deve rafforzare la propria difesa, ma senza rinnegare la Nato. È la linea del ministro Crosetto, che punta alla costruzione di un vero pilastro europeo all’interno dell’Alleanza Atlantica. Con il ritiro progressivo degli Usa, l’Ue deve assumersi maggiori responsabilità, aumentando la spesa militare e colmando il gap con la Russia. Di fronte a minacce crescenti, investire nella difesa non è più un’opzione, ma una necessità strategica

L’Europa della difesa non può più attendere, ma ciò non significa rinnegare l’Alleanza Atlantica. Di fronte alle sfide globali, il Vecchio continente non ha altre possibilità se non quella di costituire un vero pilastro europeo all’interno della Nato. Così ha spiegato il ministro della Difesa, Guido Crosetto rivolgendosi a deputati e senatori del Gruppo bilaterale di amicizia dell’Unione interparlamentare Italia-Usa in un incontro organizzato da Mariastella Gelmini. Il ministro ha illustrato il perimetro di azione dell’Italia rispetto all’Europa, alla Nato e al rapporto con gli Stati Uniti. 

“Non esiste una difesa europea, esistono le condizioni”. Secondo il ministro,  “quando il Consiglio delibererà all’unanimità di avere una difesa europea, allora ci saranno probabilmente le condizioni”. Nel frattempo, fa notare Crosetto, quando parliamo di difesa europea, “parliamo della possibilità di interoperare, cooperare, addestrarsi, fare esercitazioni tra ventisette Paesi. In che modo lo possiamo fare? Se siamo stupidi ne inventiamo uno nuovo. Se siamo furbi, usiamo quello della Nato — che conosciamo da decenni, che abbiamo implementato, con cui interoperiamo ormai da anni — e andiamo a costituire, all’interno della Nato, il pilastro europeo dell’Alleanza”. 

Secondo Crosetto sarà la costituzione di questo pilastro europeo “che ci consentirà in futuro di assolvere, come europei, a una parte dei compiti che oggi gli americani assolvono in Europa”. Rispetto agli Stati Uniti, Crosetto ricorda che “l’idea di ridurre la presenza americana in Europa era già della precedente amministrazione (quella democratica di Joe Biden, ndr.)”, e quindi, Donald Trump o meno, “l’Europa doveva già prepararsi a raggiungere i capability target”.

Crosetto è tornato anche sul tema dell’aumento della spesa militare. “C’è qualcuno che pensa che una nazione democratica, una grande nazione democratica, possa, in un momento così, non avere una difesa?”. “La pace”, sottolinea il ministro, “è il risultato di un bilanciamento di forze”. Laddove questo bilanciamento manca, la legge del più forte prevale. “Quindi, perché c’è la necessità di incrementare la difesa e la sicurezza in questo momento? Perché non esiste il bilanciamento”.

Le minacce che impongono un cambio di passo in questo senso sono reali, e oggi sono incarnate dalla Russia. “Ci confrontiamo con un esercito di un milione e trecentomila persone che ha due milioni di riservisti, con una capacità produttiva che è tre volte quella europea, una velocità produttiva che è tre volte la nostra. E voi pensate che un gap così si recuperi in un anno, due, tre?”.

Per questo, mentre contestualmente si costruisce un pilastro europeo della Nato, l’Europa non può rinnegare l’Alleanza Atlantica. Nel frattempo, l’unica forma credibile di deterrenza rimane quella nucleare. “Oggi, e per i prossimi dieci anni almeno, se non di più, la capacità di deterrenza noi possiamo solo averla dagli americani”. E ribadisce, “la nostra più grande assicurazione è l’articolo 5 della Nato”.

Anche per Lorenzo Guerini, presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, già ministro della Difesa, la costruzione di una solida difesa europea è un processo complesso che deve svilupparsi su più livelli, senza sacrificare il pilastro rappresentato dall’Alleanza Atlantica. “Ci sono diversi piani – militare, tecnologico, industriale – che devono essere realizzati in parallelo, senza che l’uno deformi l’altro”, ha spiegato Guerini, sottolineando come l’Europa stia affrontando questa fase con un certo ritardo. “Lavorare sulla difesa europea significa lavorare sul pilastro europeo della Nato, che è stato spesso evocato ma mai davvero praticato”.

“Oggi non c’è la possibilità di una difesa efficace europea senza la Nato”, ha affermato Pier Ferdinando Casini, ribadendo la necessità di un’integrazione europea che non sia alternativa, ma complementare all’Alleanza Atlantica. “Nessuno può pensare di realizzare una difesa europea antagonistica alla Nato”.


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