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La nuova minaccia per la flotta di Mosca nel Mar Nero si chiama Katran. Ecco i dettagli

“Gli ultimi droni ucraini stanno sperimentando l’efficacia di una combinazione di opzioni per diversi tipi di target, da capacità anti-nave ad attacchi contro obiettivi aerei”, commenta per Formiche.net Giangiuseppe Pili, assistant professor della James Madison University ed esperto di droni marittimi ucraini

Dall’inizio del conflitto in Ucraina, i droni marittimi (più correttamente definiti Unmanned Surface Vessels, o Usv) sono stati impiegati in modo sempre più efficace dalle forze di Kyiv nel disturbare le operazioni navali russe nel Mar Nero, fornendo all’Ucraina un mezzo economicamente vantaggioso per sfidare la nettamente superiore forza navale di Mosca. I risultati raggiunti nel corso dei mesi hanno contribuito a far progredire ulteriormente il processo di sviluppo degli Usv, migliorandone costantemente la qualità e le capacità operative. L’ultimo esemplare di questa famiglia è il Katran, un sistema sviluppato dalla Military Armored Company Hub nell’ambito del cluster di difesa Brave1, e presentato pochi giorni fa dalle autorità di Kyiv. Questo drone autonomo si distingue per la sua versatilità e per l’armamento avanzato, progettato per missioni di ricognizione e attacco su lunghe distanze.

Il Katran è una nave di superficie senza equipaggio altamente tecnologica, con una capacità di percorrenza superiore ai 1.000 chilometri e una velocità massima di 130 km/h. L’armamento diversificato comprende siluri, un minigun, una mitragliatrice e un sistema di difesa aerea Manpads: un arsenale trasversale che consente al drone di affrontare minacce navali, terrestri e aeree. A differenza della maggior parte degli Usv, il Katran dispone anche di un sistema di rilevamento e puntamento delle minacce completamente autonomo, eliminando la necessità di un controllo esterno costante. La suite di guerra elettronica del Katran integra rilevamento delle minacce laser, capacità di disturbo ed esche fumogene e termiche, così da migliorare significativamente la capacità di sopravvivenza dell’Usv contro le contromisure nemiche. Inoltre, grazie a sistemi di tracciamento automatizzati, intelligenza artificiale per l’acquisizione dei bersagli e trasmissione dati in tempo reale, il drone ottimizza l’efficacia operativa in combattimento.

“Gli ultimi droni ucraini stanno sperimentando l’efficacia di una combinazione di opzioni per diversi tipi di target, da capacità anti-nave ad attacchi contro obiettivi aerei. Modelli precedenti sperimentali di Magura-V hanno già incluso con successo missili anti-nave e mitragliatrici capaci di colpire elicotteri, secondo quanto riportato da fonti ucraine. Il nuovo modello di Usv sembra andare nella direzione di una crescita nella complessità della piattaforma con maggiorazione di opzioni di fuoco per diversi tipi di target”, commenta per Formiche.net Giangiuseppe Pili, Assistant Professor della James Madison University ed esperto di droni marittimi ucraini.

Ma il Katran potrebbe non essere già arrivato alla sua versione definitiva, e anzi potrebbe integrare nuove più efficaci componenti, anche di manifattura estera. Secondo quanto affermato dalle stesse autorità di Stoccolma, la Svezia ha trasferito armi subacquee classificate all’Ucraina all’interno del pacchetto di aiuti annunciato il mese scorso; tali sistemi d’arma potrebbero essere integrate nel nuovo Usv, aumentando ulteriormente la sua capacità di contrastare le forze navali russe.

L’introduzione del Katran si allinea con gli sforzi dell’Ucraina per sviluppare capacità di “drone swarming”, una strategia che prevede il dispiegamento simultaneo di più droni autonomi per sopraffare le difese nemiche. Questa strategia, supportata dai progressi in intelligenza artificiale, comunicazioni satellitari e guerra elettronica, evidenzia il crescente ruolo delle piattaforme autonome nel combattimento moderno.


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