La visita del ministro della Difesa Crosetto ad Ankara conferma una relazione che sta migliorando nel tempo, impreziosita dall’accordo industriale Piaggio-Baykar e da una cordialità di rapporti che si potrà rivelare utile sia per gestire la stabilità nel costone balcanico, sia per programmare una nuova stagione di azioni nel Mediterraneo che bagna l’Africa
Medio Oriente, Africa e Siria sono stati i tre temi affrontati dal ministro della difesa Guido Crosetto, incontrando ad Ankara l’omologo turco Yasar Guler, in un momento complicatissimo caratterizzato dal dossier dazi, dalla crisi a Gaza e dal tavolo diplomatico sull’Ucraina. Tra Italia e Turchia esiste, inoltre, una consonanza alla voce difesa che si affianca a sfide comuni in due settori altamente strategici come il Mediterraneo e il costone balcanico. Poter contare su un dialogo costante tra i due governi, quindi, è un elemento di stabilità ulteriore.
Difesa e sicurezza
“Con il collega turco Yasar Guler preziosa occasione di approfondimento su temi di interesse comune – osserva Crosetto – Condivisa preoccupazione su crisi in atto in particolare Medio Oriente. Focus anche su situazione Siria e Africa. Comune volontà di promuovere dialogo e stabilità dai Balcani al Medio Oriente”. Difesa e sicurezza (bilaterali e regionali) sono stati al centro del vertice che ha abbracciato anche il macro tema della cooperazione. Crosetto è arrivato ad Ankara su invito di Guler, accolto dalla controparte turca con una cerimonia militare. In precedenza si erano incontrati in altre occasioni strategiche, come nell’autunno scorso quando il ministro della Difesa turco visitò il Kosovo per partecipare alla cerimonia di passaggio del comando della Forza Nato per il Kosovo (Kfor) tra Italia e Turchia.
Gli intrecci fra Roma e Ankara
Perché la proiezione turca in settori chiave del quadrante euromediterraneo e africano può intrecciarsi con l’Italia? Dal varo del Piano Mattei in poi l’iniziale competizione tra i due paesi in Africa (Libia) ha acquistato un forma diversa, basata sulla collaborazione e sulle buone relazioni esistenti anche tra i due leaders. L’accordo sulla difesa da 40 milioni siglato recentemente tra Piaggio Aerospace e Baykar ha sancito la nascita di una fase del tutto nuova. Non solo il piano industriale proposto dai turchi mira a rilanciare e ringiovanire il marchio italiano, ma dovrebbero anche essere incrementati i dipendenti per rispondere alle nuove esigenze dell’aviazione civile e della manutenzione dei motori.
Non a caso nelle stesse ore in cui Crosetto è sul Bosforo, si sta tenendo ad Abu Dhabi il secondo round delle consultazioni fra Turchia ed Emirati Arabi Uniti sull’Africa, centrate sugli sviluppi in quell’area esplorando potenziali aree di cooperazione nel continente.
Scenari
Un altro elemento che tocca i due paesi è la sensibilità verso la crisi umanitaria in corso a Gaza, su cui l’Italia si è attivata immediatamente anche con il progetto Food for Gaza, mentre la Turchia potrebbe cavalcare il malcontento degli stati arabi verso le politiche di Israele, su cui si abbattono le critiche del Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG) che ha espresso una ferma condanna degli attacchi. Un passaggio che riguarda anche un altro alleato di entrambi, quell’Egitto che si è ritagliato un ruolo niente affatto secondario nella macro regione e con cui l’Italia è in costanti buoni rapporti.
Per cui la visita del ministro della Difesa Crosetto ad Ankara conferma una relazione che sta migliorando nel tempo, impreziosita dall’accordo industriale Piaggio-Baykar e da una cordialità di rapporti che si potrà rivelare utile sia per gestire la stabilità nel costone balcanico, sia per programmare una nuova stagione di azioni nel Mediterraneo che bagna l’Africa.