Lo scorso anno, il comitato ha analizzato temi legati alla guerra in Ucraina, al Medio Oriente e all’Africa, ma anche le questioni che riguardano la sicurezza economica e cyber dell’Italia. La relazione del Copasir si chiude con la consapevolezza che il 2025 sarà con ogni probabilità caratterizzato da minacce molto simili: stessi attori, stessi teatri
Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), l’organo di vigilanza sull’intelligence all’interno del Parlamento italiano, ha pubblicato la sua relazione annuale per il 2024. Il documento offre una fotografia ad alta risoluzione delle minacce globali e interne percepite dai Servizi di sicurezza italiani, in un contesto internazionale sempre più instabile e interconnesso. Il rapporto si muove lungo tre direttrici principali: l’evoluzione degli scenari di crisi esterni, la sicurezza interna e i nuovi rischi legati all’economia e al cyberspazio.
Ucraina: guerra congelata, instabilità viva
Il conflitto scatenato dall’invasione su larga scala russa dell’Ucraina continua a essere al centro dell’attenzione dei Servizi. Nonostante una situazione di stallo militare, la minaccia rimane alta per via della disinformazione russa in Europa (particolarmente forte in Italia anche a causa di vere e proprio campagne di infowar) e della presenza di attori terzi come Cina, Iran e Corea del Nord. L’Italia mantiene un forte impegno multilaterale a sostegno di Kyiv, sia a livello operativo (contributi Nato e UE), sia finanziario, anche nell’ambito dell’iniziativa del G7 sui profitti russi congelati. È in queste ore in discussioni l’undicesimo pacchetto di aiuti militari alle forze ucraine, discussione tecnico-politica su cui il Copasir è coinvolto.
Medio Oriente: l’onda lunga del 7 ottobre
L’attacco di Hamas contro Israele è descritto come un punto di svolta strategico per la regione mediorientale. La reazione israeliana, la presenza crescente dell’Iran e dei suoi proxy (Hezbollah e Houthi su tutti), e l’instabilità generale nella regione spingono l’intelligence italiana a mantenere alta l’attenzione. L’Italia si muove su un doppio binario: da un lato il sostegno a Israele, dall’altro un impegno umanitario concreto verso Gaza, soprattutto in ambito sanitario. Il Medio Oriente è parte dell’Indo-Mediterraneo su cui l’Italia proietta interessi geostrategici, e il conflitto tocca equilibri vasti che vanno dalla stabilità del Mar Rosso (coinvolgendo l’Egitto in primo piano) alla complicazione che crea su progetti di connettività come Imec.
Africa: dossier strategico per Roma
Il continente africano emerge come una priorità assoluta per la sicurezza nazionale italiana. Il Copasir mette in guardia da un intreccio di fattori destabilizzanti: migrazioni, terrorismo, competizione per le risorse naturali e presenza di potenze esterne come Russia e Cina – e la Liba, con il rinnovato interesse amente Usa, come spiegava Federica Saini Fasanotti (Ispi) è un bell’esempio di certe dinamiche. L’approccio italiano con il Piano Mattei e la cooperazione energetica è considerato non solo uno strumento di politica estera, ma anche di sicurezza interna ed economica.
Sicurezza interna: minacce ibride e nuove vulnerabilità
Il quadro interno si caratterizza per la sovrapposizione tra terrorismo, criminalità organizzata e immigrazione irregolare. Il ritorno della propaganda jihadista, le infiltrazioni delle mafie straniere nei traffici di esseri umani, e la pressione migratoria dal Sahel creano uno scenario complesso. Le autorità hanno rafforzato la cooperazione tra intelligence, forze dell’ordine e altre agenzie operative per migliorare la prevenzione e il contrasto.
Sicurezza economica: il ruolo del golden power
La protezione degli asset strategici nazionali è ormai parte integrante della sicurezza. Il rapporto sottolinea come l’intelligence svolga un ruolo crescente nell’ambito delle procedure di golden power, monitorando tentativi di acquisizione sospetta, rischi di delocalizzazione tecnologica e vulnerabilità nelle catene di approvvigionamento. L’attenzione si concentra in particolare su infrastrutture critiche, settori tecnologici sensibili e risorse energetiche.
Cyber e banche dati: la nuova linea del fronte
Il 2024 ha visto diversi episodi di accessi illeciti a banche dati pubbliche e riservate, con implicazioni rilevanti per la sicurezza istituzionale. Il Copasir ha avviato un ciclo di audizioni per valutare i meccanismi di protezione, auditing e risposta agli incidenti. Sotto osservazione anche le possibili minacce interne legate a funzionari infedeli e all’uso improprio di dati sensibili. È stato avviato un tavolo tecnico presso Palazzo Chigi per rafforzare le difese.
Uno sguardo al futuro
La relazione del Copasir si chiude con la consapevolezza che il 2025 sarà con ogni probabilità caratterizzato da minacce molto simili: stessi attori, stessi teatri. A cambiare saranno gli strumenti. L’introduzione di nuove tecnologie, in particolare l’intelligenza artificiale generativa, promette di ridefinire sia la natura delle minacce sia le capacità di difesa. Per l’intelligence italiana, la sfida non è solo comprendere il presente, ma anticipare il futuro.