Il protocollo d’intesa siglato da Tajani a Nuova Delhi ricalca gli impegni già assunti dai due Paesi in occasione del partenariato India-Ue per l’energia pulita e il clima e più in generale si pone nel solco dell’accordo raggiunto al G7 tra Giorgia Meloni e Narendra Modi. Polato (Ecr/FdI): “La diversificazione in economia è spesso un valore aggiunto nei momenti di turbolenza, ed è bene che il governo insista in questa direzione”
Da un lato c’è la constatazione, fatta già da tempo, relativa al potenziale oggettivo enorme che incarna un player come l’India. Dall’altro, ed è la traccia che il governo Meloni ha seguito con forza sin dal suo insediamento, è maturata la consapevolezza che l’Italia per farsi globale deve compiere alcuni passi di natura strutturale, come la cooperazione solida con l’indopacifico. Lo ha ribadito in queste ore il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in occasione del forum imprenditoriale Italia-India che si è svolto a Nuova Delhi, passaggio che rafforza anche un dato di natura tattica, che prende il nome di diversificazione, come osservato dall’europarlamentare di Ecr/FdI Daniele Polato.
La cooperazione fra Italia e India
“Sono un grande sostenitore delle joint venture. Ci sono organizzazioni e tre aziende statali, come la Siemens, che stanno spingendo molto per sostenere le nostre aziende nell’internazionalizzazione e nell’esportazione”, dice a Nuova Delhi il numero uno della Farnesina, nell’ambito della sua missione che lo porterà anche in Giappone. Alla presenza del ministro del Commercio e dell’industria dell’India, Piyush Goyal, Tajani al Forum ha messo in fila le priorità italiane. Primo, l’India è un Paese importante per la stabilità nella regione indo-pacifica e la stabilità al contempo è fattore fondamentale per rafforzare gli scambi commerciali. Secondo, Italia e India sono partner economici naturali, “insieme vogliamo rafforzare la nostra cooperazione per un partenariato che guarda al futuro attraverso l’istruzione superiore, l’innovazione e la ricerca”.
Sugli scudi non solo il mero dato numerico dei 14 miliardi di dollari di commercio bilaterale, ma anche la certezza di una comune visione su vari dossier di primo piano, affinità che si traduce in impegni concreti circa i maggiori investimenti indiani da attirare in Italia in settori nevralgici come l’innovazione, l’intelligenza artificiale, i supercomputer, la tecnologia spaziale e la difesa.
Il Forum come modello di partenariato
Così come già fatto dal governo in occasione di altre partnership, Italia e India hanno speso alcune ore della loro cooperazione per mettere a fuoco obiettivi e progetti in un format vincente, come il forum di Nuova Delhi, dove a far rumore sono state le considerazioni del ministro degli Esteri dell’India, Subrahmanyam Jaishankar, si è detto “impressionato dall’affluenza di gente” e dall’entusiasmo “visibile” all’appuntamento imprenditoriale, scientifico e tecnologico indo-italiano. Ha inoltre ricordato che cinque mesi fa è stato siglato un piano d’azione per l’attuazione del partenariato strategico tra i due Paesi: “La nostra responsabilità è implementarlo e portarlo avanti, far sì che il percorso per la partnership tracciato sia pienamente esplorato”.
La diversificazione dell’Italia
“Lo sviluppo delle relazioni commerciali Italia-India si inserisce positivamente in una tendenza di rafforzamento del commercio di tutta l’Unione Europea con l’India – spiega a Formiche.net l’eurodeputato di Fratelli d’Italia-Ecr Daniele Polato, coordinatore del gruppo Ecr nella Commissione Commercio Internazionale del Parlamento europeo -. Le caratteristiche di questo Paese, in termini di demografia, economia, innovazione e potenziale di sviluppo sono chiare a tutti: bene quindi che l’Italia contribuisca attivamente e ‘in prima persona’ al rafforzamento delle relazioni commerciali con l’India, tema che ormai sta diventando rilevante anche nelle Istituzioni europee. La diversificazione in economia è spesso un valore aggiunto nei momenti di turbolenza, ed è bene che il governo insista in questa direzione”.
Via del Cotone e Imec
Al di là di come evolverà la questione dei dazi americani, da tempo l’Italia lavora per strutturare una rete di relazioni con l’Indopacifico che può coagularsi attorno a due macro obiettivi: la via del Cotone e il corridoio Imec. “India e Giappone – ha sottolineato Tajani – sono Paesi chiave per la politica estera italiana, soprattutto alla luce degli ottimi rapporti politici, economici ed imprenditoriali” e lo spirito della sua missione è proprio quello di “imprimere un ulteriore slancio a questi rapporti”. Non va dimenticato che recentemente è stato nominato un inviato ad hoc per l’Imec, l’ambasciatore Francesco Talò. “Guiderà l’Italia in questo importante progetto”, afferma Tajani, che annuncia un incontro a Trieste con tutti i ministri degli Esteri del corridoio, “importante per rafforzare gli scambi commerciali”.
Parallelamente SolarPower Europe e la National Solar Energy Federation of India hanno raggiunto l’intesa per un Memorandum nella produzione di energia solare e “costruire catene del valore più diversificate e resilienti”. L’iniziativa servirà ad individuare “opportunità commerciali e di finanziamento per progetti manifatturieri e la promozione dello scambio di conoscenze e del rafforzamento delle capacità tra le due regioni”. La prossima tappa di Tajani sarà Osaka, il 13 e 14 aprile, per inaugurare il Padiglione italiano all’Expo e per partecipare a iniziative sul Piano Export per l’Asia e sulle Olimpiadi di Milano Cortina 2026.
Il protocollo e le prospettive
Il protocollo d’intesa siglato a Nuova Delhi ricalca gli impegni già assunti dai due Paesi in occasione del partenariato India-Ue per l’energia pulita e il clima e più in generale si pone nel solco dell’accordo raggiunto al G7 tra Giorgia Meloni e Narendra Modi per far avanzare il partenariato strategico India-Italia e per dare vita ad un piano d’azione strategico congiunto 2025-29 che delinea la loro visione per i prossimi cinque anni. I settori chiave interessati sono commercio e investimenti, scienza e tecnologia, tecnologie nuove ed emergenti, energia pulita, spazio, difesa (Gpac), connettività e rapporti tra i due popoli.