Si è aperta ufficialmente la due giorni indiana che punta a stringere le maglie di due tessuti imprenditoriali bisognosi l’uno dell’altro. Quattro aree tematiche per altrettanti tavoli, dalla transizione alla tecnologia, passando per le ferrovie. I ruoli di Simest e Cdp e la presenza di Fincantieri, Mapei, Sparkle e Leonardo
L’India è una grande opportunità per l’Italia. Oggi Nuova Dehli è molto più di un Paese prossimo al sorpasso sulla Cina: nel 2025, probabilmente, il Pil dell’India supererà quello del Giappone per stabilirsi in quarta posizione nella classifica delle maggiori economie del mondo, con una ricchezza prodotta di oltre 4.300 miliardi. Nel 2027, poi, se tutto continuerà positivamente, supererà la Germania e occuperà il terzo posto, dietro a Stati Uniti e Cina. La tendenza è insomma chiara, soprattutto se la stagnazione tedesca sarà lunga e se l’euro continuerà a essere debole rispetto al dollaro.
Per l’Italia è quella frontiera potenzialmente alternativa a un fianco occidentale mai come in questi tempi appeso al nuovo corso americano, sotto forma di tariffe per le merci in ingresso negli Stati Uniti. In questo quadro va collocato il Forum imprenditoriale, scientifico e tecnologico in programma il 10 e l’11 aprile a Nuova Dehli. Gran promotore di questa due giorni che metterà uno davanti all’altro il sistema industriale italiano con quello indiano, il ministero per gli Affari Esteri, rappresentato per l’occasione dal suo responsabile, il vicepremier Antonio Tajani. In poco più di 48 ore, le imprese dello Stivale si confronteranno con le omologhe della Penisola asiatica per stringere ancora un po’ le maglie dei rispettivi tessuti imprenditoriali. E portare a casa accordi preziosi.
Cominciando dal programma, saranno ben quattro le aree tematiche al centro di altrettanti tavoli. Infrastrutture e trasporti, tecnologia di frontiera, ovvero Intelligenza Artificiale e cibernetica, transizione energetica e Industria 4.0. Il grosso dei lavori si concentrerà nella seconda parte della prima giornata. Nel dettaglio, nel panel dedicato all’Industria 4.0, le imprese dei due Paesi si confronteranno sul futuro dei macchinari applicati al settore agroalimentare, mentre sul versante delle infrastrutture, il cuore del dibattito sarà la filiera ferroviaria, l’ingegneria, i sistemi portuali e la logistica ad essi connessa.
Ancora, per quanto riguarda la transizione energetica, si parlerà di biocarburanti, riciclo e lavorazione delle materie prime critiche. Infine le tecnologie di frontiera, come aerospazio e cybersecurity. Nella stessa giornata, è prevista una tavola rotonda dedicata a Innovazione e Startup. Il giorno successivo, poi, Tajani aprirà la sessione plenaria del Forum Imprenditoriale alla presenza dei rappresentanti del governo indiano, il tutto accompagnato da incontri B2B programmati fra imprese italiane e indiane. Aziende, tra le quali figurano, secondo quanto risulta a Formiche.net Bonfiglioli, Cavagna, Prysmian, Rina, Almaviva, Sparkle, Iveco, Mapei, Fincantieri, Leonardo, Hitachi e Philip Morris.
Oltre alla Farnesina, però, il ruolo di play maker spetterà a Simest, il polo per l’export e l’internazionalizzazione di Cassa depositi e prestiti e quest’ultima. In particolare, Simest aprirà un nuovo sportello a Nuova Delhi, siglando al contempo, insieme a Cdp, da quanto risulta, un memorandum con l’agenzia indiana Invest India per l’attrazione per gli investimenti.