Un rapporto, quello tra i due Paesi, che sta prendendo progressivamente una piega globale, vista la densità dei temi in questione. Come la Libia, su cui l’impegno è comune per una “piena stabilizzazione attraverso la mediazione delle Nazioni Unite”, ha aggiunto Meloni. Stesso schema su Gaza, dove un piano di ricostruzione credibile della Striscia è legato a un quadro “di pace e di sicurezza duraturo a livello regionale”. Erdogan invita premier e Capo dello Stato ad Ankara
Parola d’ordine solidità. Ricorre spesso nelle riflessioni con cui Giorgia Meloni accompagna il bilaterale Italia-Turchia a Villa Doria Pamphilj che precede il forum Un momento di sintesi pragmatica su tutti i maggiori dossier internazionali, come Libia, Siria, energia, spazio, Ucraina, sport e Mediterraneo nella consapevolezza che in cima all’obiettivo dei lavori congiunti c’è il rafforzamento delle relazioni strategiche in chiave di scambi commerciali, di proiezioni geopolitiche e di future relazioni a 360 gradi.
Il bilaterale
Con la Turchia “rafforziamo la collaborazione energetica, contesto nel quale siamo già partner strategici, in particolare per l’approvvigionamento di gas naturale attraverso il Tap”. Il premier si impegna non solo ad approfondire questo ambito di cooperazione, ma specifica di voler cogliere le opportunità che possono arrivare in prospettiva sia per le rinnovabili sia per l’idrogeno. Il passo successivo tocca lo spazio, lo sviluppo infrastrutturale, i trasporti, l’alta velocità ferroviaria, la valorizzazione delle ricchezze culturali e archeologiche e lo sport. Un rapporto, quello tra i due paesi che sta prendendo progressivamente una piega globale, vista la densità dei temi in questione.
Come la Libia, su cui l’impegno è comune per una “piena stabilizzazione attraverso la mediazione delle Nazioni Unite”, ha aggiunto Meloni. Stesso schema su Gaza, dove un piano di ricostruzione credibile della Striscia è legato ad un quadro “di pace e di sicurezza duraturo a livello regionale”. Definisce, inoltre, Gaza una situazione “sempre più tragica”.
Su Damasco si lavora ad “una transizione democratica fondata sulla piena inclusione di tutte le componenti della società, incluse le minoranze etniche e religiose”. Per Meloni è cruciale favorire una ripresa dell’economia siriana anche per garantire ai rifugiati la possibilità di tornare alle loro case in modo volontario, sicuro e sostenibile. “Così come consideriamo fondamentale che non ci siano battute dal resto nella lotta al terrorismo, ambito nel quale, tra l’altro, Italia e Turchia intendono rafforzare la loro collaborazione già molto efficace”.
La geopolitica
“Italia e Turchia sono nazioni alleate sullo scenario euro-mediterraneo e nell’ambito dell’Alleanza Atlantica, ha precisato, per cui il ragionamento portato avanti nella giornata romana è stato tarato sulle grandi crisi geopolitiche “che sono oggi al centro delle nostre priorità”. Si prenda l’Ucraina dove entrambi i leader rinnovano l’auspicio che la Russia dimostri concretamente la volontà di perseguire la pace, mentre giunge la notizia di una nuova dichiarazione unilaterale da parte russa di una tregua di tre giorni (“tutt’altra cosa rispetto a quello che è necessario”, ha aggiunto Meloni).
Pari condivisione sul tema migratorio, dove la cooperazione “sta funzionando molto bene, ha portato in questi anni al sostanziale azzeramento delle partenze di immigrati irregolari dalle coste turche”. Il governo italiano punta a continuare a lavorare in questa direzione approfondendo sempre più la cooperazione, in particolare nella lotta alle organizzazioni criminali e ai trafficanti di esseri umani.
Altro versante sinergico la difesa, dove le grandi aziende turche sono sempre più interessate a investire in Italia, lo dimostra la scelta di Baikar Technologies di acquisire Piaggio Aerospace e di dar vita insieme a Leonardo a un’alleanza italo-turca nel settore dello sviluppo, della produzione e della manutenzione di sistemi aerei senza pilota, che Meloni considera un “accordo significativo che prevede la nascita di una joint venture con sede in Italia che permetterà di valorizzare i rispettivi punti di forza, aprire nuove opportunità di mercato soprattutto in Europa”. Infine lo sport, con i due paesi impegnati nell’organizzazione degli Europei di calcio nel 2032, “una grande sfida per entrambi i nostri Paesi, un valore strategico che va ben oltre la dimensione economica”.
Le parole di Erdogan
Erdogan inizia invitando Meloni e Mattarella ad Ankara proprio al fine di rafforzare ulteriormente i legami strategici, politici ed economici con l’Italia., in primo piano nel campo dell’industria e della difesa, con nuovi partenariati e progetti. “E siamo pronti a lavorare nella nostra casa comune, nella regione del Mediterraneo, su progetti energetici che andranno a beneficio di entrambi i nostri Paesi e naturalmente di tutta la regione”, ha osservato il presidente turco.
Sulla Siria riconosce all’Italia un “ruolo costruttivo”, in particolare il partenariato italo-turco nel processo di ricostruzione, passaggio che verrà curato anche nel prossimo futuro. Il gancio con il Mediterraneo e l’immigrazione è nelle corde del ragionamento, per cui l’impegno sarà costante nella lotta all’immigrazione irregolare, come dimostra il fatto che i ministri dei due Paesi hanno avuto varie occasioni di confronto su temi come cultura, istruzione, sport e visti.
Solidi legami
Ma anche per l’uomo forte del Bosforo il punto nevralgico è alla voce interscambio: “I solidi legami commerciali che abbiamo instaurato in molti settori, tra cui tessile, chimico, farmaceutico, automobilistico e meccanico, ci hanno permesso di superare l’obiettivo di trenta miliardi di dollari di interscambio commerciale che ci eravamo prefissati al vertice del 2022. Allo stesso modo, constatiamo che anche gli investimenti reciproci procedono in modo positivo”.
Osserva che oltre 1.500 aziende italiane hanno investito cinque miliardi di dollari in Turchia in pochi anni, per cui l’obiettivo dei 40 miliardi di dollari di interscambio è ampiamente alla portata. Infine non manca di ribadire che l’Italia è consapevole del “nostro contributo alla stabilità dell’Europa e del Mediterraneo”, ricordando il sostegno turco all’integrità territoriale e alla sovranità dell’Ucraina. “La Turchia, in quanto attore principale nel garantire la sicurezza del Mar Nero, continuerà a contribuire agli sforzi per trovare una soluzione”.