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Ecco come Roma, Riad e Delhi creano un nuovo asse globale. Conversazione con Al Zayani

L’analista economico saudita spiega come anche a Riad l’allineamento indo-mediterraneo tra Italia, Arabia Saudita e India sia percepito come un elemento trasformativo delle relazioni geoeconomiche internazionali. Una nuova connettività tra Paesi che hanno come “elemento distintivo la capacità di ciascuno di proiettare la propria rilevanza oltre i confini regionali”

Ragionando sul crescente allineamento strategico tra Riad, Roma e Nuova Delhi, Mosaed Al Zayani — editorialista del media panarabo Al Sharq Al Awsat e tra i più influenti analisti economici sauditi — muove su Decode39 un’analisi tra geoeconomia, diplomazia e industria, suggerendo che ciò che si sta delineando non è una semplice convergenza di interessi, ma qualcosa di più.

“Ciò che stiamo osservando oggi è la crescita di una relazione trilaterale tra Arabia Saudita, India e Italia che sta delineando i contorni di un nuovo asse nell’economia globale. Si tratta di un asse che unisce diplomazia strategica, connettività geoeconomica e integrazione industriale”.

Per Al Zayani, l’elemento distintivo è la capacità di ciascuno dei tre Paesi di proiettare la propria rilevanza oltre i confini regionali: un obiettivo che, se perseguito congiuntamente, può dare origine a una partnership transregionale dal “potenziale trasformativo”. In questo contesto, la complementarità tra i tre sistemi economici diventa una risorsa chiave, soprattutto in ambiti strategici come l’energia pulita, il design e il manifatturiero avanzato.

“L’Arabia Saudita – spiega – sta ridefinendo il proprio posto nel sistema economico globale grazie a Vision 2030. Non è più soltanto uno dei principali esportatori di petrolio, ma si propone come attore innovativo, focalizzato su valore aggiunto, catene di approvvigionamento sostenibili, tecnologie pulite e industrie del futuro”.

Il discorso si allarga rapidamente all’India – “la quinta economia mondiale e una piattaforma strategica per domanda, tecnologia e connettività digitale” — e all’Italia, il cui contributo viene valorizzato per la sua capacità di coniugare tradizione industriale e innovazione: “L’Italia ha competenze industriali avanzate, in particolare nella manifattura intelligente, nella transizione energetica e nel design ad alta efficienza”.

L’integrazione delle forze di questi tre Paesi, secondo Al Zayani, non si limita alla cooperazione economica, ma punta a costruire vere e proprie reti di integrazione strategica, la cui massima espressione è oggi rappresentata dal Corridoio India-Medio Oriente-Europa (Imec). Un progetto che – come suggeriva una delle domande centrali del nostro incontro – si inserisce in una nuova architettura geo-economica che potrebbe ridefinire le rotte della connettività tra Asia, Golfo e Europa.

“Il progetto Imec rappresenta un tracciato strategico alternativo alle rotte tradizionali. Rafforza la connettività fisica e digitale attraverso infrastrutture, porti, ferrovie, energia e cavi sottomarini. L’Arabia Saudita è al centro di questa visione come hub logistico regionale, l’India accelera la connessione con i mercati occidentali, e l’Italia si propone come snodo vitale nel Mediterraneo”.

Ma l’aspetto forse più interessante della riflessione di Al Zayani è il potenziale trasformativo del partenariato trilaterale: un nuovo modello di cooperazione intercontinentale, che si presenta come risposta strategica alle incertezze del sistema globale.

“Non è soltanto una collaborazione trilaterale – sottolinea – ma l’inizio di un asse strategico multidimensionale. Un asse capace di influenzare gli equilibri dell’economia internazionale, fornendo un modello alternativo di cooperazione tra il Sud asiatico, il Golfo e l’Europa”.

Le implicazioni di questa alleanza – aggiunge – toccano settori cruciali come la sicurezza energetica, la digitalizzazione, la sicurezza marittima, le catene globali di approvvigionamento e lo sviluppo sostenibile. In un mondo in cui le grandi potenze stanno rivedendo le proprie alleanze in risposta alle sfide sistemiche, il triangolo Riad-Roma-Nuova Delhi emerge come un nuovo centro di gravità, pronto a incidere sulle regole del gioco.


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