Il vertice dell’Asian Development Bank 2025 a Milano segna una svolta strategica per l’Italia nel rapporto con l’Asia e rafforza il suo impegno nello sviluppo multilaterale. Secondo Fasulo (Ispi) l’evento apre nuove opportunità per imprese italiane e per un ruolo europeo più attivo nella regione indo-pacifica
Ospitare a Milano il summit 2025 della Asian Development Bank (Adb) può rappresentare un punto di svolta nella strategia italiana verso l’Asia e potrebbe rafforzare l’influenza europea in una delle principali istituzioni multilaterali dello sviluppo. Secondo Filippo Fasulo, co-direttore del Geoeconomic Center dell’Ispi, l’appuntamento italiano assume un valore che va ben oltre la dimensione simbolica.
L’Italia è membro fondatore dell’Adb, ma la sua partecipazione ai progetti finanziati dalla banca è finora rimasta modesta, specie se confrontata con quella di altri Paesi europei. “L’Italia non è mai stata tra i principali finanziatori di progetti”, spiega Fasulo, ricordando che attualmente la quota italiana nei contratti finanziati dall’Adb si ferma allo 0,59%, contro lo 0,65% della Francia e il 2,56% della Germania.
Proprio per questo, l’edizione milanese del vertice potrebbe rappresentare un punto di svolta: “Portando l’incontro a Milano, l’Italia, e potenzialmente anche l’Unione Europea, segnala la volontà di svolgere un ruolo più attivo all’interno della Banca asiatica di sviluppo”.
È la prima volta che l’Italia ospita l’assemblea annuale dell’Adb, e la prima volta che il summit torna in Europa dopo l’edizione di Francoforte del 2016. Un segnale importante, secondo Fasulo, che può diventare una leva per riorientare la strategia industriale e diplomatica del Paese verso l’Asia.
Elementi sottolineati anche dalla sottosegretaria agli Affari Esteri Maria Tripodi che nel suo intervento al vertice ha definito l’Indo-Pacifico “strategico per l’equilibrio globale” e ha evidenziato come ospitare l’incontro rappresenti un segnale del crescente impegno dell’Italia nella regione. Tripodi ha inoltre ribadito il sostegno del governo alle Pmi italiane, citando strumenti come il Fondo italiano per il clima da 4 miliardi di euro per facilitarne l’accesso ai mercati asiatici.
Azioni marcate durante il vertice da Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), che ha firmato due importanti accordi di cooperazione. Il primo con l’Adb, per co-finanziare progetti legati alla resilienza climatica, biodiversità, sistemi alimentari sostenibili e blue economy nella regione Asia-Pacifico. Il secondo con la società elettrica indonesiana PLN, per esplorare e co-sviluppare iniziative nel quadro delle Just Energy Transition Partnerships (JETPs).
Secondo Fasulo, l’evento segna un momento di “ricalibratura strategica”, capace di aprire nuovi spazi per l’industria italiana al di là dei comparti tradizionali e al contempo rafforzare la voce del Paese nella definizione delle priorità dello sviluppo multilaterale.
“Il vertice di Milano”, conclude, “può diventare un trampolino per una presenza italiana più ampia e diversificata nelle iniziative Adb, oltre che un precedente utile per un coinvolgimento europeo più profondo”.