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Il formato Weimar+ prende forma. Difesa e sicurezza comune fuori dai vincoli Ue

I ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito si sono riuniti oggi a Londra con l’Alto Rappresentante Ue per rafforzare il sostegno all’Ucraina e discutere di sicurezza euro-atlantica. Mentre l’Unione europea arranca a trovare la quadra sulla difesa, una nuova Europa della Difesa sembra pronta ad agire oltre i vincoli dell’unanimità. Il prossimo incontro si terrà a giugno a Roma

I capi delle diplomazie di sei tra i maggiori Paesi europei – Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito – insieme all’Alto rappresentante dell’Unione europea, Kaja Kallas, si sono incontrati oggi nella capitale britannica per un vertice incentrato sulla sicurezza continentale e sul sostegno a Kyiv. Al centro della riunione – la prima di questo formato allargato – la guerra in Ucraina, le prospettive di pace, la difesa europea e la necessità, come si legge nel comunicato congiunto, di “rafforzare la capacità collettiva di difesa e produzione industriale” del continente. 

Il formato Weimar Plus +

La riunione odierna segna un salto di qualità per il cosiddetto formato Weimar+, un’estensione del tradizionale Triangolo di Weimar – nato nel 1991 e composto da Francia, Germania e Polonia – e che oggi ha visto la partecipazione anche di Italia, Spagna e Regno Unito. L’obiettivo è quello di dotare l’Europa di un motore politico-strategico in grado di affrontare le sfide comuni, senza restare imbrigliati nei vincoli dell’unanimità che spesso paralizzano l’azione dell’Ue.

Il rafforzamento di questo schema è avvenuto in parallelo con l’intesa firmata pochi giorni fa tra Parigi e Varsavia, modellata sul Trattato del Quirinale (con l’Italia) e su quello dell’Eliseo (con Berlino). Tutti questi accordi contemplano infatti, oltre a una più solida cooperazione in ambito industriale, una clausola di mutuo soccorso — simile all’articolo 5 del Patto Atlantico. Una fitta trama bilaterale che punta a saldare le alleanze fra i Paesi più determinati e a dare vita a un pilastro europeo della Nato capace di reggersi sulle proprie gambe.

Un’Europa della difesa a due velocità?

L’incontro di Londra ha confermato che, al di là delle dichiarazioni d’intenti, si sta di fatto materializzando una difesa europea a due velocità. Mentre Bruxelles fatica a trovare una sintesi politica comune, i Paesi più forti – industrialmente e militarmente – si muovono per conto loro. Nel comunicato finale si parla di “forze di rassicurazione aeree, terrestri e marittime”, di “nuove iniziative industriali” per sostenere l’Ucraina e della volontà di “usare tutte le leve possibili” per rafforzare la capacità di deterrenza europea.

Tuttavia, tutto questo avviene – ed è il punto politico – fuori dal framework istituzionale dell’Unione europea, quasi a voler aggirare la palude decisionale del Consiglio europeo, dove il principio dell’unanimità — nonché certi soliti noti — spesso ostacola le scelte più urgenti. È un’Europa che si autodisciplina e agisce, senza più attendere tutti.

Il Regno Unito (ri)entra in scena

Se c’è un elemento che colpisce più di altri, è il ruolo crescente del Regno Unito in questo nuovo assetto. Nonostante la Brexit, Londra appare sempre più coinvolta nella sicurezza continentale. La partecipazione britannica al Weimar+ e i riferimenti espliciti a una “relazione rafforzata tra Regno Unito e Unione europea in materia di difesa” segnano un riavvicinamento pragmatico. È previsto infatti per il prossimo 19 maggio un incontro dei leader di Ue e Uk che, in base a quanto trapelato, potrebbe portare alla firma di un nuovo accordo sulla sicurezza e la difesa tra Londra e Bruxelles.

Non si tratta di un vero e proprio ritorno sui passi della Brexit, ma di un primo tentativo di riavvicinamento oltremanica, sfruttando un tema condiviso come la difesa. La questione, dunque, è di natura prettamente pragmatica: la minaccia russa, la crisi ucraina e l’incertezza americana costringono anche Londra a cercare sponde più stabili nel Vecchio continente.

To be continued… in Rome

Quello di oggi è stato un primo, seppur importante, tentativo di dare vita a un soggetto europeo più agile, concorde e responsivo in materia di difesa. Ma il percorso è solo all’inizio. Come dichiarato dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il prossimo incontro del Weimar+ si terrà a Roma, sotto gli auspici del governo italiano. Così come Londra non è stata una location casuale per il primo incontro, anche la decisione di riaggiornarsi a Roma è carica di significato. Se il primo incontro ha (forse definitivamente) chiarito l’imprescindibilità dell’inclusione del Regno Unito nel dibattito sulla difesa europea, il secondo vedrà i leader riunirsi in Italia, Paese europeo che al momento vanta indubbiamente i migliori rapporti con Washington. 

Roma può infatti svolgere un ruolo ulteriore nel dibattito, favorendo il dialogo tra diverse sensibilità – tra Nord e Sud, tra Est e Ovest, tra Bruxelles e Washington – in un momento i cui le due sponde dell’Atlantico si trovano in una fase di profonda riconfigurazione e rimodulazione. 

(Foto: X)


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