La visita del presidente del Consiglio europeo António Costa allo stabilimento Leonardo di Campi Bisenzio, accolto da Massimo Comparini, segna un momento simbolico e strategico per l’industria della difesa europea. Tra eccellenze tecnologiche, filiere integrate e una visione continentale dell’autonomia strategica, il messaggio è chiaro: l’Europa deve puntare di più sull’industria della Difesa
L’Europa non può più permettersi di restare indietro nella difesa come settore strategico-industriale. È questo il messaggio lanciato dal presidente del Consiglio europeo António Costa, che ha visitato lo stabilimento di Leonardo a Campi Bisenzio, appena fuori Firenze, accolto da Massimo Claudio Comparini, Managing Director della Divisione Spazio di Leonardo. La struttura di Campi Bisenzio è specializzata in tre settori chiave: spazio, difesa e cyber & security. Durante la visita, il presidente ha ricevuto informazioni sulle tecnologie avanzate della struttura e ha avviato delle discussioni sulle sfide cui deve far fronte il settore della difesa in Europa e sul modo in cui può contribuire alla competitività e alla reindustrializzazione dell’Ue.
“Siamo onorati di aver accolto il presidente Costa”, ha dichiarato Comparini, “dove nascono tecnologie chiave per la difesa, lo spazio e la cyber e la security”. Questa visita, ha proseguito il manager, “conferma il valore del dialogo e della collaborazione tra Leonardo e le istituzioni europee. Siamo partner dei principali programmi strategici in Europa e nel mondo, guardiamo al futuro con l’ambizione di rafforzare sempre più, con le nostre capacità tecnologiche, i prodotti sviluppati nei nostri stabilimenti e le soluzioni multidominio, la sicurezza globale e l’autonomia strategica dell’Europa. Un’eccellenza che coinvolge pienamente i nostri territori e una ricca filiera nazionale”.
Parole che trovano eco nel messaggio lanciato dallo stesso Costa, che ha voluto sottolineare l’importanza di ascoltare direttamente il mondo produttivo: “Dobbiamo progettare questo sforzo per aumentare la spesa per la difesa in modo da trovare un buon equilibrio tra la concorrenza e, allo stesso tempo, una maggiore efficienza”, ha spiegato il presidente. “La competitività e la sicurezza sono strettamente interconnesse. Dobbiamo rafforzare la nostra sicurezza per essere più competitivi, e dobbiamo essere più competitivi per essere più sicuri”.
Costa ha definito Leonardo “un ottimo esempio” di azienda capace di generare innovazione, sicurezza e occupazione qualificata. “Sicurezza non è solo difesa, ma anche resilienza a eventi estremi, come inondazioni e incendi. Le tecnologie a duplice uso sviluppate da Leonardo — nel cyber, nello spazio, nell’elettronica — sono cruciali per l’agricoltura, per la protezione del territorio e per la precisione operativa nei teatri di crisi”.
Ma c’è di più. Per il presidente del Consiglio europeo, serve una visione integrata e continentale: “Abbiamo bisogno di campioni europei. Ma quando diciamo ‘campioni europei’, parliamo di due cose: eccellenza industriale e integrazione. Essere europei significa costruire catene del valore che uniscano Paesi e regioni diverse. La presenza di Leonardo in molte aree dell’Ue è un buon esempio di come farlo concretamente
Nello stesso giorno, il Consiglio di amministrazione di Leonardo, sotto la presidenza di Stefano Pontecorvo, ha esaminato e approvato all’unanimità i risultati del primo trimestre 2025. Prosegue la solida performance di Onte Grappa, con il progressivo rafforzamento del posizionamento competitivo sui mercati domestici e internazionali, supportato da una crescita dei volumi e una solida redditività. Nel primo trimestre, gli ordini arrivano a quasi sette miliardi di euro (+19,7% rispetto al dato del periodo comparativo), frutto del rafforzamento dei core business e della capacità di presidiare i mercati-chiave in un contesto nel quale la domanda di sicurezza resta elevata. In incremento anche i ricavi, pari a 4,2 miliardi di euro (+13,5%) e l’Ebita, pari a 211 milioni (+12,2%), in linea con le aspettative previste dal Piano industriale. Il flusso di cassa, negativo per 580 milioni di euro, per effetto dell’usuale profilo infrannuale caratterizzato da assorbimenti di cassa nella prima parte dell’anno, evidenzia comunque un miglioramento del 6,6%. L’andamento del FOCF e la prima tranche di pagamento ricevuta da Fincantieri nell’ambito della cessione della ex-Wass, relativa alla componente fissa del valore di impresa e pari a 287 milioni di euro, determinano un conseguente riflesso positivo sull’indebitamento netto di gruppo, in calo del 27,5% circa rispetto al periodo a confronto.