Il Piano Mattei sta progressivamente mutando non solo la prospettiva dell’approccio esterno all’Africa, ma anche il peso specifico italiano in loco, in un momento in cui il complessivo disimpegno francese ad esempio dal Sahel si è sommato ad una vacatio europea. Per questa ragione il rapporto tra Italia ed Etiopia è fitto. Meloni inoltre sarà prossimamente nel Paese africano per co-presiedere con il primo ministro Abiy il Vertice delle Nazioni Unite sulla Sicurezza Alimentare, che si terrà ad Addis Abeba il prossimo 28 luglio
Febbraio 2023 Roma, aprile 2023 Addis Abeba, gennaio 2024 Roma in occasione della presentazione del Piano Mattei, oggi nuovamente a Roma. I vertici di Italia ed Etiopia si incontrano per la quarta volta in due anni (a cui vanno sommati i meeting in occasione di G20 e degli appuntamenti Onu): Giorgia Meloni e Abiy Ahmed Ali vantano una costante frequentazione, fatta di relazioni che si stanno intensificando anche alla luce del Piano Mattei.
Tra Vaticano e Chigi
La giornata romana del primo ministro etiope Abiy Ahmed è iniziata in Vaticano, dove è stato ricevuto da papa Leone XIV: “Le nostre discussioni si sono concentrate su questioni sia bilaterali che multilaterali, compreso il nostro impegno comune per la pace globale”, ha affermato sui social media Ahmed dopo l’incontro con il pontefice. “Abbiamo anche concordato sull’importanza di collaborare per ampliare l’accesso all’istruzione”.
In seguito l’incontro a Palazzo Chigi con la premier, che ha inteso confermare l’importanza del partenariato: da un lato Addis Abbeba è soddisfatta delle numerose iniziative concordate nell’ambito del Piano Mattei per l’Africa nei settori dell’acqua, del rafforzamento delle strutture sanitarie e dell’agricoltura sostenibile, recita una nota di Palazzo Chigi; dall’altro la presidente del Consiglio ha messo in risalto i progressi fatti dal Paese africano, come le riforme economiche in corso che “permettono all’Etiopia di continuare ad intraprendere un percorso di crescita e di incremento degli investimenti italiani, sulla base della storica proficua collaborazione economica”. Meloni inoltre sarà prossimamente in Etiopia per co-presiedere con il primo ministro Abiy il Vertice delle Nazioni Unite sulla Sicurezza Alimentare, che si terrà ad Addis Abeba il prossimo 28 luglio.
Il supporto infrastrutturale italiano
Nell’occasione Ahmed ha incontrato a Roma anche l’amministratore delegato di Webuild Group, Pietro Salini: all’attenzione dei due interlocutori l’avanzamento dei grandi progetti infrastrutturali nazionali alla cui realizzazione sta partecipando anche l’azienda italiana. Secondo il premier etiope “la nostra conversazione si è concentrata sulle attuali tappe del progetto, sulle strategie per accelerare la consegna e per garantire che sostenibilità e innovazione rimangano al centro dell’implementazione”. Si tratta di un rapporto che ha alla base una volontà comune, ha spiegato, per realizzare “progetti trasformativi che stimolino la crescita economica e sostengano lo sviluppo nazionale a lungo termine”. Il riferimento è alla Gerd, ovvero la Grande diga della rinascita etiope in fase finale e alla diga di Koysha, in cui “la partnership con Salini è stata determinante nel promuovere i nostri obiettivi nazionali”.
La relazione globale con l’Africa
Il Piano Mattei sta progressivamente mutando non solo la prospettiva dell’approccio esterno all’Africa, ma anche il peso specifico italiano in loco, in un momento in cui il complessivo disimpegno francese ad esempio dal Sahel si è sommato ad una vacatio europea. Per questa ragione il rapporto tra Italia ed Etiopia è fitto, anche a causa dei frequenti incontri tra Giorgia Meloni e Abiy Ahmed. Lo scorso anno, in occasione della sua visita in Etiopia e Niger, l’allora segretario di Stato americano Anthony Blinken aveva inoltre rimarcato il ruolo di Washington, proprio al fine di riaprire le relazioni con Addis Abeba, e Roma in questo senso si è già portata avanti.