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Una chiave etica per l’AI. Il dialogo Meloni-Leone XIV in continuità con il G7

Una conversazione, quella tra papa Leone XIV e Meloni, che, anche solo da un punto di vista della tempistica, è quantomai utile sia per provare ad offrire un fiato al tavolo diplomatico in Turchia, sia in prospettiva per dare continuità alla disponibilità manifestata ieri

L’Italia apprezza e sostiene gli sforzi della Santa Sede per la pace e la cessazione dei conflitti in tutti gli scenari di crisi dove le armi hanno preso il posto del confronto e del dialogo. Il concetto espresso nel colloquio telefonico tra Giorgia Meloni e Sua Santità Papa Leone XIV rappresenta la spia di un dialogo franco e produttivo, sì tarato sull’emergenza bellica di cui si discute in queste ore a Istanbul, ma anche in grado di andare oltre il caso specifico e spaziare fino al riferimento politico ed etico sull’intelligenza artificiale, con riferimento al G7 italiano, che a Borgo Egnazia per la prima volta ha visto la partecipazione di un Papa. Una conversazione, quella tra Chigi e Santa Sede che, anche solo da un punto di vista della tempistica, è quantomai utile sia per provare ad offrire un fiato al tavolo diplomatico in Turchia, sia in prospettiva per dare continuità alla disponibilità manifestata ieri.

Uno spazio per l’Ucraina

Il Vaticano è pronto a “offrire anche solo uno spazio” per facilitare il dialogo, pur precisando che “parlare di mediazione è eccessivo”, ma non di “buoni uffici”, aveva detto ieri il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, a margine di un convegno presso la Pontificia Università Gregoriana. Aggiungendo: “Siamo contenti che finalmente ci sia la possibilità di un incontro diretto. Speriamo che lì si sciolgano i nodi e che si possa avviare davvero un percorso di pace”.

Parolin in quell’occasione ha precisato che nessuno intende interferire con le iniziative già in corso, ma il Vaticano “cerca di avvicinare le parti, non di dividerle”. In questo senso ha confermato che il “meccanismo” avviato con la missione del cardinale Matteo Zuppi per favorire il rimpatrio dei minori ucraini deportati in Russia è attivo, grazie a scambi di nomi attraverso le Nunziature, verifiche locali e risposte. “I numeri restano controversi, ma l’importante è che tornino gradualmente dalle loro famiglie”, ha aggiunto, confermando un possibile primo viaggio di Papa Leone XIV a Nicea.

Chigi-Vaticano

Non un luogo casuale Nicea, per via di molteplici fattori, passati e presenti. L’attuale tocca il ruolo della Turchia nello scacchiere geopolitico e quindi nel vertice di Istanbul: al Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, con cui ha avuto una conversazione telefonica, Giorgia Meloni ha sottolineato di apprezzare l’impegno della Turchia a favore di una soluzione negoziata che ponga fine al conflitto e al contempo ha ribadito l’aspettativa che anche la Russia, così come fatto dall’Ucraina, risponda positivamente all’invito ai colloqui al più alto livello e che accetti un cessate il fuoco totale e incondizionato di 30 giorni. Sarebbe questo un segnale “concreto” di disponibilità alla pace. E si torna così al concetto riaffermato con Papa Leone XIV, ovvero pace e disponibilità. Per questa ragione il Presidente del Consiglio ha quindi sottolineato il legame indissolubile che “unisce l’Italia al Vicario di Cristo”, proprio per ribadire una unità di intenti sui temi in questione.

AI in chiave politica

Ma non è tutto, perché Meloni e Papa Leone XIV hanno riflettuto sul lavoro comune da fare (per uno sviluppo etico e al servizio dell’uomo) dell’intelligenza artificiale. Come è noto si tratta di una sfida che è stata al centro della Presidenza italiana del G7 e “la cui centralità per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro Papa Leone XIV ha richiamato in occasione del suo incontro con i Cardinali dello scorso 10 maggio”, spiega la nota di Palazzo Chigi. Un riferimento, quello all’IA, in chiave politica ed etica che non era affatto scontato, e che dimostra il senso di continuità operativa che Palazzo Chigi ha inteso ribadito su un tema non irrilevante, anche pensando alla Rerum Novarum. Ovvero l’enciclica di caratura sociale di papa Leone XIII datata 15 maggio 1891, con cui la Chiesa cattolica per prima volta prese posizione sulle questioni sociali, gettando le basi per la moderna dottrina sociale della Chiesa.


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