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La colazione con Crosetto serve (soprattutto) all’opposizione. Perché M5S e Avs sbagliano secondo Losacco (Pd)

“Non mi spiego perché gli esponenti di Movimento 5 Stelle e Avs abbiano deciso di disertare la colazione con il ministro Guido Crosetto. Però per me è un errore”. Il senatore del Pd Alberto Losacco, componente dell’assemblea parlamentare presso la Nato nella sua conversazione con Formiche.net non usa molti giri di parole perché, assieme ai colleghi Malpezzi e Carè, ha invece accettato di confrontarsi con l’esponente del governo alla vigilia di un appuntamento cruciale: il vertice Nato dell’Aia in programma la prossima settimana

“Non mi spiego perché gli esponenti di Movimento 5 Stelle e Avs abbiano deciso di disertare la colazione con il ministro Guido Crosetto. Però per me è un errore”. Il senatore del Pd Alberto Losacco, componente dell’assemblea parlamentare presso la Nato non usa molti giri di parole perché, assieme ai colleghi Malpezzi e Carè, ha invece accettato di confrontarsi con l’esponente del governo alla vigilia di un appuntamento cruciale: il vertice Nato dell’Aia in programma la prossima settimana.

Losacco, il campo largo si divide (anche) sul pranzo con Crosetto. Che succede?

Ribadisco che per me non è una posizione molto comprensibile quella assunta da M5S e Avs. È un errore. Disquisire sulla natura dell’invito – la colazione informale – mi sembra abbastanza pretestuoso. Penso che sia un’occasione persa.

Perché avete scelto di accettare?

L’opposizione deve avere un confronto con il governo, a maggior ragione su questioni delicate e complesse in seno alla Nato. Per esercitare meglio anche il nostro ruolo il rapporto con il ministro della Difesa è fondamentale pur nella differenza di vedute e nella diversità di opinione. Ma se non si sa quale postura l’esecutivo adotta su dossier delicati, non si riesce neanche a esprimere un’opinione nel merito.

Cosa si aspetta da questo appuntamento?

Non bisogna commettere l’errore di confondere l’assemblea parlamentare presso la Nato con le commissioni parlamentari. Sono due cose differenti. Mi aspetto che il ministro Crosetto ci dica in maniera dettagliata in che modo affronterà il vertice Nato dell’Aia in programma la prossima settimana.

Voi che tipo di linea seguirete?

Vogliamo senz’altro sapere in che modo il governo affronterà gli impegni presi con la Nato a partire dall’aumento delle spese militari da portare al 2% del Pil. A fronte, peraltro, dei frequenti solleciti che arrivano da Rutte. Vogliamo capire dove verranno intercettate le risorse, se verranno tolte ad altri settori per destinarle a quello della difesa.

Sul ReArmEu chiederete qualche approfondimento?

Senz’altro è uno dei temi che attenzioniamo. Più in generale, esiste un tema legato alla difesa europea perché l’Unione spende molto più di Cina e Russia ma con risultati decisamente molto lontani rispetto agli intendimenti.

A cosa si riferisce in particolare?

All’esigenza, ormai non più rimandabile, di avere un vero e proprio esercito europeo. Di creare una struttura di coordinamento unitaria che metta a sistema le competenze sviluppate dagli eserciti nazionali. Considerando, però, la Difesa come un settore non solo di tipo “offensivo” ma anche come grande contenitore per l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo tecnologico. Non dimentichiamoci che le più grandi scoperte degli ultimi decenni, che hanno sensibilmente migliorato la vita “civile” (penso all’utilizzo del web) arrivano proprio dal comparto della Difesa.


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