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India e Ue cercano modi per lavorare insieme. Ecco come

L’incontro tra i capi della diplomazia di India e Ue, seguito da diversi altri appuntamenti che il ministro degli Esteri indiano ha avuto a Bruxelles, segna un altro momento dell’avvicinamento tra l’Unione e il Subcontinente. Per i due partner è in avvicinamento un accordo che sancisca le reciproche attenzioni e necessità strategiche?

Il ministro degli Esteri indiano, Subrahmanyam Jaishankar, e l’Alta Rappresentante dell’Ue, Kaja Kallas, si sono incontrati a Bruxelles per il primo Dialogo Strategico India-Ue. L’appuntamento – a tre mesi dalla visita della Commissione Europea a Nuova Delhi e nel pieno rilancio del Consiglio congiunto su commercio e tecnologia (Ttc) – consolida una dinamica bilaterale che si sta trasformando in qualcosa di più strutturale: un’alleanza fondata non solo su interessi economici, ma su un’esigenza geopolitica condivisa.

I temi sul tavolo

Il colloquio ha toccato quattro aree prioritarie: sicurezza e difesa (in particolare marittima), trasformazione digitale, transizione verde e stabilità regionale. L’accento sulla sicurezza marittima rispecchia una convergenza strategica sempre più marcata: l’India, hub dell’Oceano Indiano, e l’Ue, impegnata nel rafforzamento della propria postura Indo-Pacifica, condividono l’interesse a garantire libertà di navigazione e contrasto a minacce ibride e pirateria.

Sul fronte tecnologico, si è discusso dello sviluppo di un’intelligenza artificiale affidabile e di tecnologie emergenti (semiconduttori, calcolo ad alte prestazioni, 6G), in continuità con i progetti finanziati tramite Horizon Europe. La cooperazione energetica, infine, si concentra su progetti concreti legati all’economia circolare e all’obiettivo di neutralità climatica (2050 per l’Ue, 2070 per l’India).

Perché India e UE si cercano

Dietro la retorica sulla “partnership naturale” si cela una realtà più concreta: India e Ue stanno cercando, ciascuna a modo suo, nuove ancore strategiche. Per l’Europa, l’India è una risposta alla crescente assertività cinese, alla dipendenza da economie non allineate, e al progressivo disimpegno americano. Per Nuova Delhi, Bruxelles rappresenta un partner tecnologico e commerciale alternativo, utile a ridurre l’esposizione verso Washington, Pechino e Mosca.

Entrambe le parti condividono inoltre la volontà di contare di più nell’ordine multipolare in formazione. L’India, attiva nel Global South e gelosa della propria autonomia strategica, vede nell’Europa un alleato utile ma non invadente. L’Ue, alla ricerca di stabilità e diversificazione, guarda a Nuova Delhi come a un attore affidabile, democratico, e in crescita.

Non mancano le divergenze: diritti umani, normative digitali e visione del multilateralismo restano aree di frizione. Ma la posta in gioco è alta, e il clima del vertice – definito “pragmatico e costruttivo” da fonti europee – conferma che il dialogo proseguirà su binari operativi.

Oltre il vertice

L’incontro di Bruxelles non ha prodotto annunci eclatanti, ma rafforza l’idea di un allineamento strategico che si sta consolidando attraverso esercitazioni congiunte, cooperazione tecnologica, investimenti infrastrutturali e nuovi strumenti di dialogo. In un Indo-Pacifico sempre più turbolento, la convergenza tra Europa e India non è più un’opzione diplomatica: è una necessità strutturale. Nell’ultima edizione di “Indo-Pacific Salad” si cerca di andare oltre il vertice e approfondire la necessità, le attività comuni, gli interessi in ballo – anche di chi rema contro.

 


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