In occasione della Terza Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano, che mira all’attuazione dell’Obiettivo di Sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, il ruolo dell’Italia è stato sottolineato sia in qualità di “cervello” geopolitico tra Europa e India, sia come raccordo ideale per una serie di ambiti interconnessi, come lo sviluppo dei Balcani, i rapporti con il Golfo e le politiche dell’acqua
Non è tecnicamente un oceano, ma il Mediterraneo resta per storia e geopolitica il principe dei mari. Per l’Italia, ha detto il ministro degli Esteri AntonioTajani a Nizza, è il cuore della politica, e Roma resta centrale. L’occasione è un forum a più voci su acque e politiche, ovvero il vertice sul Mediterraneo connesso organizzato nel sud della Francia nell’ambito della terza conferenza Onu sugli oceani, con un significato preciso: ovvero dalle acque che hanno idealmente bagnato la culla delle civiltà parte un messaggio multidirezionale tarato su Europa, Indo Pacifico, Golfo e Balcani dove quel concetto che Giorgia Meloni ha definito “Mediterraneo globale” è traccia valoriale per strategie future e alleanze ad hoc.
Le politiche dell’acqua
Punto di partenza le politiche dell’acqua e l’impegno del governo. Per questa ragione il numero uno della Farnesina ha annunciato che l’Italia ospiterà nel settembre nel 2026 il primo Forum Euromediterraneo sull’acqua e la Riunione dedicata all’acqua dei ministeri degli Esteri e dell’Ambiente dell’Unione per il Mediterraneo. Quando Tajani ha sottolineato ai suoi interlocutori che ‘potete contare sull’Italia’, ha messo l’accento su un passaggio strategico fatto di interconnessioni con i dossier maggiormente rilevanti, come il rapporto con l’Indo Pacifico: “Penso alla Via del Cotone, noi consideriamo di partire da Trieste e loro da Marsiglia, quindi si può avere una sorta di biforcazione per poi ritrovarsi in mezzo al Mediterraneo e andare verso l’India”. Ai presidenti, capi di governo e ministri seduti al tavolo, Tajani ha assicurato che “l’Italia è in prima fila” sul tema delle connessioni del Mediterraneo, ma non solo: “Contate su di noi, contate sull’Italia e sul governo italiano per un impegno senza sosta per la pace e la crescita”. L’Italia ha nominato un Inviato Speciale per la Via del Cotone, l’ambasciatore Francesco Talò e a Trieste sarà ospitato un primo evento per definire gli aspetti di governance del progetto.
Roma-Parigi
E ancora, la relazione Roma-Parigi, su cui Tajani ha osservato che l’incontro di Nizza conferma come positivo l’incontro di alcuni giorni fa fra il presidente del Consiglio Meloni e il presidente francese Macron. “È il primo atto di una rinnovata e rinforzata amicizia tra Francia e Italia. Abbiamo molte cose in comune da fare”. Sull’idrogeno il governo ha deciso di investire nell’adattamento dei gasdotti esistenti al fine di favorire il trasporto di idrogeno anche attraverso il Green European Hydrogen Backbone dal Mediterraneo e dal Nord Africa verso l’Europa. Sull’ elettricità l’Italia intende migliorare le interconnessioni esistenti e quindi incrementare lo status energetico dell’Italia, del Nord Africa e del Mediterraneo allargato.
Spazio di pace
Tajani ha specificato anche un elemento sociale del mare nostrum, immaginando che diventi sempre più uno spazio di pace e di crescita: “Con oltre 8 mila chilometri di coste, l’Italia è una piattaforma strategica al centro del Mediterraneo allargato, dove già oggi transita il 25 per cento del traffico globale. Il governo è impegnato affinché la regione mediterranea sia sempre più uno spazio di pace e di crescita attraverso la presenza delle nostre imprese”. Fisiologico in questo senso il gancio con Gaza, dove il ministro ha messo in risalto il filo conduttore della visione strategica del Governo italiano, in ogni contesto, “anche quelli tragici come il conflitto a Gaza, per il quale non ci stanchiamo di chiedere con forza il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e l’ingresso massiccio degli aiuti umanitari”.
Mare ed energia
Due i progetti cerchiati in rosso: BlueMed e Blue Raman Nizza, due reti di cavi sottomarini ad alta capacità che collegheranno Europa, Italia, Nord Africa, Medio Oriente e India, nella consapevolezza che la connettività digitale è un altro pilastro fondamentale. Secondo Tajani i cavi sottomarini sono “le autostrade del nostro tempo”. Non va dimenticato che l’Italia vanta uno dei sistemi di connessioni energetiche più articolato e diversificato in Europa. Sul gnl importa gas da 4 diversi corridoi: algerino (gasdotto TransMed anche noto come “Enrico Mattei” che transita per la Tunisia); libico (gasdotto GreenStream); azero (gasdotto Tap); nord europeo (gasdotto TransitGas); a questi si aggiungeva, fino al 31 dicembre 2024, il corridoio russo (che transitava per l’Ucraina ed il cui terminale è il gasdotto Tag dall’Austria). Come noto, i contratti di transito attraverso l’Ucraina sono cessati a partire dal 1 gennaio 2025. A ciò si aggiungono cinque rigassificatori (Livorno, Panigaglia, Rovigo, Piombino e Ravenna) per accedere al mercato internazionale del gnl.
Idrogeno
Inoltre alla voce idrogeno va segnalato il South2Corridor, una rete di 3.300 km dedicata al trasporto di idrogeno verde che dovrebbe collegare Algeria e Tunisia con Italia, Austria e Germania (cui potrebbe aggiungersi la Svizzera). Alla guida del progetto vi sono una serie di gestori dei sistemi di trasmissione (TSO – Transmission System Operator): Snam (italiano), Trans Austria Gasleitungh GmbH, Gas Connect Austria GmbH (entrambi austriaci) e Bayernets (tedesco). Il Corridoio è stato inserito tra i Progetti di Interesse Comune dell’Ue, consentendo il finanziamento dell’iniziativa con i fondi europei della Connecting Europe Facility. Inoltre l’Italia vanta infatti tra le migliori connessioni elettriche transnazionali d’Europa con Francia, Svizzera, Austria, Slovenia, Montenegro, Grecia e Malta. E in questo contesto il 15 gennaio scorso, è stato firmato ad Abu Dhabi un quadro di partenariato strategico su rinnovabili e infrastrutture energetiche tra Italia, Albania ed Emirati Arabi Uniti che prevede lo sviluppo di progetti di energia rinnovabile in Albania.
Per cui in occasione della Terza Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano, che mira all’attuazione dell’Obiettivo di Sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, il ruolo dell’Italia è stato sottolineato sia in qualità di “cervello” geopolitico tra Europa e India, sia come raccordo ideale per una serie di ambiti interconnessi, come lo sviluppo dei Balcani, i rapporti con il Golfo e le politiche dell’acqua.