In una conversazione con Formiche.net, Deborah Bergamini, vicesegretaria e responsabile Esteri di Forza Italia, membro della Commissione Esteri della Camera, ragiona sul valore dell’Indo-Mediterraneo per l’Italia e di come la penisola sia un pilastro geostrategico della regione che — anche grazie a Imec —lega Europa e Asia
“L’Italia può svolgere un ruolo importantissimo di cerniera tra l’Unione Europea, l’India e gli Stati del Golfo. E sul piano logistico-commerciale, la presenza del porto di Trieste ci rende, di fatto, terminale naturale di Imec. Per questo siamo fondamentali”.
In una conversazione con Formiche.net, Deborah Bergamini, vicesegretaria e responsabile Esteri di Forza Italia, membro della Commissione Esteri della Camera, anticipa la sostanza di fondo che sarà sintetizzata nella conferenza “Il progetto Imec (Corridoio economico India-Medioriente-Europa): l’Italia protagonista di rotte indo-mediterranee che decidono il futuro”.
Organizzata per martedì 17 giugno dal dipartimento Esteri e Affari europei di Forza Italia — dalle 10 alle 13, nella Sala della Regina della Camera — la conferenza offrirà un’analisi sulle nuove rotte tra Asia, Medio Oriente ed Europa, che stanno ridefinendo la geografia del potere globale, tracciando le coordinate entro cui si ridisegnano equilibri, influenze e responsabilità. La conclusione dei lavori sarà curata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, mentre parteciperanno figure istituzionali come gli ambasciatori di Usa, India, Francia ed Emirati Arabi Uniti, nonché il ministro delle Infrastrutture greco, Kostantinos Kyranakis, e l’inviato speciale per Imec dell’Italia, l’ambasciatore Francesco Maria Talò. Un’occasione per discutere delle evoluzioni dell’IndoMed con figure di rilievo del mondo industriale coinvolte nelle attività di sviluppo della regione e del corridoio.
Imec è ormai una realtà. Dal 2023 il progetto si è consolidato per interesse e importanza potenziale: l’Italia ha nominato un inviato speciale, l’ambasciatore Talò, e il ministro Tajani, durante il business forum Italia-India di New Delhi, ha dichiarato che Trieste è l’hub su cui l’Italia scommette. Quali sono i prossimi passi?
Imec è un percorso graduale e complesso, che intreccia la cooperazione politica a quella “diplomazia commerciale” in grado di creare opportunità per le nostre imprese. Abbiamo focalizzato gli obiettivi, ora si tratta di metterli a terra. E ciò è possibile anche attraverso delle occasioni di confronto. Forza Italia lo farà martedì 17, in un incontro alla Camera che sarà chiuso dal ministro Tajani e rappresenterà un modo per raccogliere istanze, confrontarsi, e sviluppare cose da fare. Interverranno attori politici, ambasciatori, rappresentanti di massimo livello del mondo dell’impresa. Un approccio molto pratico perché l’Italia ha le carte in regola e il know how per essere protagonista di Imec.
L’Indo-Mediterraneo, però, resta inquieto. C’è il nuovo scontro militare tra Iran e Israele, e sensibili flashpoint come quello degli Houthi, con cui l’amministrazione Trump ha raggiunto un accordo diretto che però non coinvolge né l’Europa, tantomeno Israele; c’è il Corno d’Africa, sempre in fermento, con una pirateria che riemerge e un Sudan in guerra. La sicurezza è prioritaria: ma che cosa fare, e come intervenire, in questo quadro così articolato e ultra-complesso?
Sì, l’Indo-Mediterraneo resta inquieto e purtroppo l’intensità della crisi tra Israele e Iran anche su questo dossier genera più di una preoccupazione. Mettere in sicurezza le rotte commerciali è dunque la priorità. Già si sta lavorando su questo, basti pensare alla missione Aspides a cui l’Italia partecipa, ma è indubbio che dal 2023 i fattori di crisi sono drammaticamente aumentati. Ritengo esistano gli strumenti per affrontarli. Forza Italia è tradizionalmente promotrice degli approcci integrati e di cooperazione. È necessario un coordinamento strategico tra tutti gli attori dell’area, e una chiave in questo senso potrebbe essere lo sviluppo del partenariato Nato-Med. La messa in campo di azioni preventive per garantire la sicurezza, a partire dalla condivisione di informazioni, appare fondamentale.
Imec significa anche India e Golfo, due aree di proiezione strategica per l’Italia, su cui l’attuale governo ha investito per approfondire le relazioni. Con entrambi, l’Ue sta cercando di costruire rapporti strutturati, anche attraverso accordi FTA. Qual è la linea dell’Italia e che tipo di ruolo può giocare Roma in questi processi?
Ha giustamente sottolineato le due “aree di proiezione strategica” dell’Italia. Questo non è soltanto importante sul piano commerciale, ma anche geopolitico. L’Italia può svolgere un ruolo importantissimo di cerniera tra l’Unione Europea, l’India e gli Stati del Golfo. E sul piano logistico-commerciale, la presenza del porto di Trieste ci rende, di fatto, terminale naturale di Imec. Per questo siamo fondamentali.