Skip to main content

L’Ue rilancia l’impegno per Kyiv, Erdogan il dialogo con Mosca

Al vertice Nato, Zelensky denuncia la rete globale di attori che sostiene militarmente la Russia e chiede nuove sanzioni e cooperazione nella difesa. Rutte assicura il rafforzamento del sostegno alleato. Costa annuncia un nuovo pacchetto di sanzioni Ue. Intanto, Erdogan rilancia un piano di pace

Incontrando il segretario generale della Nato, Mark Rutte, e i leader europei nel corso del summit Nato a L’Aja, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha delineato una visione ampia del conflitto che da oltre tre anni coinvolge il suo Paese. “L’Ucraina sta combattendo una guerra che non è solo contro la Russia”, ha affermato, “ma contro una rete di attori statali e non statali: l’Iran, la Corea del Nord, le aziende cinesi e molti sistemi produttivi utilizzati per portare avanti operazioni contro il nostro Paese”. Parole che sembrano pensate anche per richiamare l’attenzione degli Stati Uniti di Donald Trump, che sembrano più orientati verso la minaccia cinese e verso l’Indo-Pacifico.

La ricetta di Zelensky

Zelensky ha sottolineato come sia necessario agire con decisione: “Solo insieme possiamo contrastare ciò, e il miglior modo per farlo è colpire questa rete al cuore e spezzare ogni legame che connette la Russia a questo complesso, tramite una produzione congiunta nella difesa e reali restrizioni contro le attività russe”. Il presidente ucraino ha poi denunciato il flusso di componenti militari verso la Russia, che includerebbe forniture “anche da Taiwan, dall’Unione europea e dagli Stati Uniti”. Il suo messaggio è stato chiaro: “Ogni macchinario o apparecchio consegnato alla difesa russa aiuta a prolungare la guerra ed è un crimine contro la pace”.

Difesa e sanzioni sono priorità

Intervenendo all’Industry Forum organizzato nell’ambito del summit, Zelensky ha precisato le priorità ucraine: “La produzione nel settore della difesa e le restrizioni della cooperazione con la Russia attraverso sanzioni e altre misure restrittive”. Ha evidenziato poi come la capacità produttiva del comparto difesa ucraino abbia superato i 35 miliardi di dollari, includendo artiglieria, veicoli armati, droni e missili. Tuttavia, ha aggiunto, “al 40% di questi mancano dei finanziamenti, e questo è il problema”.

Il sostegno degli alleati

A margine dell’incontro tra i vertici europei e il presidente ucraino, il segretario generale della Nato ha confermato l’aumento degli aiuti. “I partner europei e canadesi stanno sostanzialmente aumentando il sostegno all’Ucraina, con oltre 35 miliardi di euro promessi quest’anno”, ha dichiarato Rutte. L’impegno sarà costante anche nei mesi futuri, ha assicurato: “Il sostegno all’Ucraina in futuro, strettamente legato alla spesa per la difesa dei Paesi Nato, sarà costante e garantirà che, anche quando arriverà la pace o un cessate il fuoco a lungo termine, sarete così forti che Vladimir Putin non cercherà mai più di conquistare un miglio quadrato o un chilometro di Ucraina”.

Nuove sanzioni Ue in arrivo

Antonio Costa, presidente del Consiglio europeo, ha denunciato il mancato impegno russo per una pace duratura: “Sono profondamente deluso dal fatto che la Russia non si stia impegnando per raggiungere una pace giusta e duratura con il presidente [statunitense Donald] Trump, mentre Zelensky ha già concordato un cessate il fuoco incondizionato”. Costa ha confermato l’avanzamento del nuovo pacchetto sanzioni, il diciottesimo, contro la Russia e ha rilanciato il percorso europeo di Kyiv: “Abbiamo raggiunto le condizioni per far avanzare il processo negoziale in corso per l’adesione all’Unione europea”.

Erdogan rilancia la mediazione

Intanto, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato l’intenzione di facilitare un nuovo round negoziale tra le parti in conflitto. “Crediamo sinceramente in una pace giusta e duratura tra Russia e Ucraina e non cambiamo idea. Questa guerra non può continuare per sempre”, ha dichiarato prima di partire per il summit. Erdogan ha ricordato i precedenti “incontri di Istanbul” e si è detto convinto che “il dialogo rende la strada per la pace più solida”. Ha infine affermato di voler condividere il piano di pace turco con gli alleati Nato, ribadendo che “non ci fermeremo fino a quando questa guerra sarà finita”.


×

Iscriviti alla newsletter