Dal palco del Nato Public Forum all’Aja, l’ambasciatore americano presso la Nato, Matthew Whitaker, ha lanciato un appello a un cambio di paradigma per l’Alleanza: dalla logica difensiva a quella della deterrenza integrata, tecnologica e politica. Gli Stati Uniti, ha affermato, restano impegnati in Europa ma chiedono reciprocità e un maggior ruolo operativo agli alleati, citando in particolare la svolta tedesca come stimolo per Regno Unito, Francia e Italia. Sull’Ucraina, sostegno a Kyiv ma con l’invito a cercare una pace duratura, senza forzature per l’ingresso nella Nato
Dal palco del Nato Public Forum dell’Aja, l’ambasciatore americano presso l’Alleanza atlantica, Matthew Whitaker, ha offerto un messaggio che è insieme avvertimento e proposta: la Nato deve cambiare passo. Perchè ciò sia possibile, Whitaker ha delineato un’agenda che punta a spostare gli equilibri del dibattito transatlantico, dalla difesa come attività di reazione alla deterrenza come progetto politico-industriale.
Il budget
“Vogliamo il 5% sulla difesa e sulla spesa correlata. Crediamo che tutti gli alleati saranno d’accordo. È un momento storico per questa Alleanza”, ha affermato Whitaker. Secondo l’ambasciatore Usa, non si tratta più di inseguire soglie minime, ma di rispondere a una trasformazione geopolitica che impone un salto di sistema. Il 2% è ormai considerato superato.
La cornice è quella di un mondo che, nelle parole di Whitaker, è “più pericoloso che mai dal dopoguerra”. E in questo contesto, la Nato deve diventare (o tornare a essere) una piattaforma di deterrenza integrata, tecnologicamente avanzata e politicamente determinata. “Vedremo una rinascita delle industrie della difesa, sia in Europa che in Nord America”, ha detto. “Un’Alleanza forte e letale è quella che garantirà la pace per generazioni”.
Il ritorno della geopolitica (anche fuori dall’Europa)
Whitaker ha particolarmente insistito su un punto: la Nato non può più concentrarsi esclusivamente sulla Russia o sul Fianco Est. L’odierno attacco iraniano contro una base americana in Qatar dimostra – secondo Washington – che le minacce sono sempre più globali, ibride e interconnesse.
“La capacità americana di proiettare potenza a sostegno nostro e degli alleati ha ricordato a tutti quanto sia importante investire nella difesa comune”, ha detto. Con riferimento all’operazione Midnight Hammer, condotta con bombardieri strategici B-2 contro i principali siti nucleari iraniani, Whitaker ha sostenuto che quella risposta militare “ha sostanzialmente chiuso il conflitto in 30 ore”, evidenziando come la deterrenza, nella visione statunitense, passi sempre dalla capacità di colpire con precisione e rapidità.
La presenza americana in Europa. Nessun disimpegno, ma serve reciprocità
L’impegno degli Stati Uniti resta saldo, ma non incondizionato. “Gli Stati Uniti non stanno andando da nessuna parte”, ha ribadito Whitaker. “Ma ci aspettiamo che i nostri alleati europei siano partner alla pari”.
Il messaggio punta a rassicurare chi teme un disimpegno americano, ma al tempo stesso anche a spingere per una nuova divisione delle responsabilità, in cui l’Europa assuma un ruolo operativo più incisivo nella propria difesa convenzionale. Il riferimento è al principio dell’equità strategica, già emerso nei documenti dottrinali statunitensi, secondo cui la stabilità euro-atlantica deve essere una responsabilità condivisa.
I messaggi agli alleati europei
Tra i segnali positivi, Whitaker ha citato l’evoluzione della Germania, lodando la scelta di Berlino di “ri-militarizzarsi” e assumere una posizione di leadership nella sicurezza continentale. Questo, sottolinea Whitaker, “sta spingendo anche Regno Unito, Francia e Italia ad avanzare con decisione. E questo è un bene per l’Alleanza”.
Sul tema ucraino, Whitaker ha espresso il sostegno Usa a Kyiv, ma ha mantenuto una linea prudente: “Non c’è una soluzione militare per quella guerra. Serve pace anche lì”. Nessun accenno diretto al nodo dell’adesione alla Nato – coerentemente con la posizione della Casa Bianca – ma un richiamo alla necessità di chiudere il conflitto con una soluzione politica credibile, in grado di durare nel tempo.