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Perché serve una nuova agenda Ue per l’America Latina. La versione di Picaro (Ecr)

Conversazione con l’eurodeputato conservatore, impegnato in Perù alla 16esima plenaria del Forum interparlamentare Euro-Lat, che riunisce rappresentanti dei parlamenti europei e latinoamericani. “L’accordo Mercosur? Potenziale opportunità per le nostre imprese, ma è imprescindibile che vengano ascoltate le preoccupazioni degli agricoltori europei e che si garantisca il rispetto di standard produttivi e normativi omogenei. Il Global Gateway? Un’opportunità preziosa”

La cooperazione internazionale, l’accordo Mercosur, il Global Gateway, il ruolo delle energie rinnovabili, i flussi migratori, la lotta alla criminalità organizzata, la difesa della legalità internazionale. Di questo e di altro si è discusso a Lima, in Perù, alla 16esima plenaria del Forum interparlamentare Euro-Lat, che riunisce rappresentanti dei parlamenti europei e latinoamericani. Per l’Italia presente il vicepresidente Euro-Lat Carlo Fidanza, capodelegazione di Ecr e l’europarlamentare pugliese Michele Picaro che in questa conversazione con Formiche.net fa il punto sulle strategie e gli obiettivi Ue in quel fazzoletto di America. L’Assemblea sarà la prima dalle elezioni europee del giugno 2024 e precederà il 4° Vertice dei Capi di Stato e di Governo dell’Ue e della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (Celac), che si terrà a novembre in Colombia. “Il problema principale – spiega – non risiede solo nella concorrenza internazionale, ma soprattutto nelle scelte politiche errate compiute a livello europeo, in particolare l’imposizione ideologica di una transizione green”.

A Lima nell’Assemblea parlamentare EuroLat, che riunisce i rappresentanti di Europa e America Latina, in che modo Ecr intende difendere gli interessi nazionali e al contempo affrontare le sfide comuni per i due continenti?

L’Europa deve rafforzare in modo concreto la propria presenza in America Latina, adottando strategie efficaci e destinando adeguate risorse. Le sfide che ci accomunano sono molteplici – dalla gestione dei flussi migratori alla lotta contro il narcotraffico – e richiedono risposte condivise e coordinate. In tale ottica, sosteniamo iniziative come l’Alleanza dei porti europei, che mira a garantire la sicurezza delle merci in arrivo e a contrastare la criminalità organizzata. Tuttavia, la nostra priorità resta il sostegno alla democrazia e alla libertà nei Paesi ancora soggetti a regimi autoritari, come Cuba, Venezuela e Nicaragua. Solo attraverso un impegno comune possiamo contribuire a un futuro di stabilità e diritti per tutti.

Quanto influiscono sulle decisioni complessive l’instabilità geopolitica e le minacce al multilateralismo?

Riteniamo essenziale che l’Unione Europea elabori una propria agenda politica per l’America Latina, una regione strategica ricca di risorse e opportunità. Le nostre relazioni sono fondate su legami storici, culturali e religiosi profondi e indissolubili. In un contesto globale sempre più complesso e frammentato, crediamo che Europa, Stati Uniti e America Latina debbano rafforzare la propria alleanza per difendere i valori comuni che rappresentano le fondamenta della nostra civiltà: libertà, democrazia, sviluppo sostenibile.

Europa e America Latina sono interessate dal trattato Mercosur, ma il percorso verso la ratifica dell’accordo commerciale è caratterizzato da voci critiche. Cosa ne pensa del trattato? Ci saranno più benefici o danni per l’Europa e in particolare per l’Italia?

È fondamentale rafforzare i rapporti commerciali tra Europa e America Latina attraverso strumenti innovativi e mirati. Penso, ad esempio, a intese specifiche sulle materie prime, sulla transizione energetica, sul digitale e sulla sicurezza. L’accordo Mercosur rappresenta una potenziale opportunità per le nostre imprese, ma è imprescindibile che vengano ascoltate le preoccupazioni degli agricoltori europei e che si garantisca il rispetto di standard produttivi e normativi omogenei. Detto questo, occorre essere chiari: il problema principale non risiede solo nella concorrenza internazionale, ma soprattutto nelle scelte politiche errate compiute a livello europeo, in particolare l’imposizione ideologica di una transizione “green” scollegata dalla realtà produttiva. Se oggi il mondo agricolo si trova in una condizione di sofferenza, è responsabilità di quelle forze politiche che non hanno saputo tutelarne gli interessi. Continueremo a lavorare affinché la Commissione europea dia finalmente ascolto alle richieste legittime degli agricoltori.

L’iniziativa dell’Ue Global Gateway stanzia oltre 45 miliardi di euro per l’America Latina e i Caraibi fino al 2027. Quale opportunità si manifesta per l’Italia, sia per una maggiore partecipazione nell’Eu-Lac Global Gateway Investment Agenda sia per accedere a nuovi investimenti?

La priorità deve essere un utilizzo efficace delle risorse, concentrandole su un numero limitato di iniziative strategiche, in particolare sul potenziamento delle infrastrutture. È fondamentale riequilibrare la presenza della Cina nei mercati internazionali, e strumenti come il Global Gateway rappresentano un’opportunità preziosa in tal senso. Le nostre imprese possono cogliere nuove occasioni soprattutto nei settori dell’energia, della logistica e del digitale. È però essenziale promuovere gli investimenti in tutti gli ambiti in cui il Made in Italy eccelle, integrandoli con le iniziative promosse a livello dell’Unione Europea.

Quale la posizione di Eurolat sulla situazione politica in Venezuela?

Purtroppo nonostante abbiamo ribadito la nostra posizione di condanna e non riconoscimento del Regime di Maduro, nella dichiarazione finale è stato escluso qualsiasi riferimento. Questo è dovuto al fatto che nella componente latinoamerica ci sono i rappresentanti di Cuba e del partio di Lula che lavorano costantemente per nascondere la realtà e proteggere i regimi comunisti al potere a Cuba, Nicaragua e Venezuela.

 


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