Respingere l’intervento federale invocando l’autonomia, salvo poi applicare misure restrittive che ne replicano gli effetti. Così i sindaci democratici cercano di tenere il punto con la propria base, evitando di concedere a Trump l’immagine di una sinistra locale in difficoltà. Ma intanto fanno esattamente ciò che criticano: usano la crisi per posizionarsi politicamente
Donald Trump sa bene come trasformare ogni crisi in un’occasione politica. Le tensioni che stanno infiammando la California – tra saccheggi, scontri con la polizia e interi quartieri messi a ferro e fuoco – gli servono anche per guadagnare tempo. In apparenza lascia che la situazione degeneri, ma in realtà sfrutta la confusione per sistemare un dossier delicatissimo: il rapporto con Elon Musk, ormai diventato questione strategica per la sicurezza nazionale.
Dietro le quinte si tratta di gestione di reti satellitari, algoritmi di visibilità su piattaforme social, licenze federali e – soprattutto – del ruolo che Musk può giocare nei nuovi equilibri tra intelligence, industria e comunicazione. Mentre tutti guardano alle vetrine sfondate a Oakland, Trump lavora a silenziose contromosse su SpaceX e X, sapendo che i riflettori sono altrove.
Ma c’è un punto che va chiarito: se Trump fa politica con l’emergenza, lo stesso fanno i Democratici. Con non inferiore calcolo politico. Oggi, in un’intervista a Repubblica, la sindaca di Los Angeles Karen Bass ha dichiarato che non c’è bisogno della Guardia Nazionale, che la situazione è sotto controllo, che non serve alzare i toni. Parole nette. Poi però, nella notte, ha firmato un’ordinanza per imporre il coprifuoco a partire dalle 20.00.
Un gesto che contraddice completamente la linea pubblica e dimostra come anche i leader locali democratici abbiano scelto di affrontare la crisi con strumenti di eccezione. Ma senza dirlo apertamente. La linea è sempre la stessa: negare che ci sia un problema mentre si adottano misure da emergenza piena.
Questo doppio registro è ormai diventato una costante: respingere l’intervento federale invocando l’autonomia, salvo poi applicare misure restrittive che ne replicano gli effetti. Così i sindaci democratici cercano di tenere il punto con la propria base, evitando di concedere a Trump l’immagine di una sinistra locale in difficoltà. Ma intanto fanno esattamente ciò che criticano: usano la crisi per posizionarsi politicamente.
In questa partita, la California è più che un campo di scontro: è il laboratorio dove destra e sinistra mettono in scena le rispettive narrazioni. E dove, al di là delle dichiarazioni, entrambi gli schieramenti dimostrano che l’emergenza è anche – e soprattutto – uno strumento di potere.