Un libro che non si limita a raccontare la figura del presidente Usa, ma che ne analizza il significato storico e geopolitico. L’Imperatore di Claudio Pagliara, edito da Piemme, è stato al centro di un incontro denso di riflessioni e analisi con l’ambasciatore Giampiero Massolo. Un’occasione non solo per discutere del libro, ma per offrire una chiave di lettura più profonda e articolata del fenomeno Trump
“L’outsider della politica che non ne rispetta i riti, che detesta la burocrazia, che pretende fedeltà assoluta e attacca a zero chi lo ostacola” è la descrizione che Claudio Pagliara, storico corrispondente Rai dagli Usa, fa del presidente Donald Trump nel suo nuovo libro (edito da Piemme) L’Imperatore. Donald Trump, l’alba di una nuova era (presentato ieri alla libreria Mondadori della Galleria Sordi con il Presidente di Mundys Giampiero Massolo e la direttrice di Formiche Flavia Giacobbe). L’autore lo ha iniziato a scrivere in un momento in cui sui media italiani e internazionali si rincorrevano titoli sulle decisioni spiazzanti del nuovo presidente, con l’intento di dare una chiave di lettura logica e coerente alla nuova era della Casa Bianca, al netto di polemiche e interpretazioni di parte.
Trump non è arrivato all’improvviso a Washington, anzi, coloro che ne sono rimasti sorpresi hanno commesso, in realtà, un errore di valutazione. Il corrispondente da New York ricorda piazze colme di gente a supporto del candidato repubblicano. La sua campagna elettorale ha convinto quell’America che si sentiva trascurata dall’agenda impegnata dell’élite democratica e lo ha fatto con un programma chiaro, ma più complesso di quanto lo slogan “America first” lasci intendere.
Spesso descritto come l’uomo che vuole distruggere la Nato o lasciare l’Ucraina alla Russia, Donald Trump ha un piano molto più sottile: “Passare da un aspetto geopolitico a quello negoziale, mettendo, però, al primo posto l’interesse americano”. Secondo Pagliara, il vero scopo è quello di riallineare i Paesi del mondo – e non per forza solo quelli amici – in un’area di libero mercato che si opponga a Pechino, la quale secondo Trump non ha rispettato gli impegni assunti al momento del suo ingresso nel Wto.
Anche se spesso viene sottovalutato, l’ambasciatore Massolo puntualizza che le azioni di Trump hanno un carattere ideologico che sarebbe un errore non prendere in considerazione. L’idea di partenza è che l’ordine internazionale, che l’America ha creato e da cui ha tratto molteplici benefici, non funziona più o, meglio, non è più utile agli interessi del tycoon. Ed è qui che nasce la logica trumpiana dei dazi, la parola che egli stesso ha definito la più bella del vocabolario. Nonostante un primo shock dei mercati, bisognerà attendere per sapere quali saranno le conseguenze di questa politica commerciale introdotta dalla Casa Bianca.
Un’altra questione rilevante per l’amministrazione Usa è il conflitto ucraino-russo. Sebbene la promessa di terminare la guerra nel breve periodo, i negoziati avviati non hanno ancora portato alla fine del conflitto. Alla domanda su quale sarà l’approccio di Trump verso Russia e Ucraina, Massolo offre tre scenari: nel primo il presidente, anche se irritato, continua ad essere paziente aspettando di raggiungere un cessate il fuoco; nel secondo, invece lascia la guida della risoluzione agli europei, ma sarebbe una ricetta per continuare la guerra poiché il Vecchio continente non è ancora in grado; e infine, terzo scenario, impone sanzioni forti alla Russia continuando ad armare l’Ucraina, ma ciò comporterebbe, paradossalmente, assumere un atteggiamento simile alla presidenza precedente.
“Il punto è capire cosa Trump è disposto a pagare per normalizzare la Russia”, ha spiegato Massolo. “Se Trump ha fretta di incassare i risultati, Putin procede a passo di lumaca”, scrive nel suo libro Pagliara, facendo riferimento alla postura finora assunta dal presidente russo. Nonostante il presidente Usa sembra seguire le orme della pace attraverso la forza di Ronald Reagan, sa bene che è necessario fare i conti con la realtà. Lasciare l’Ucraina nelle mani della Russia comporterebbe conseguenze gravi, in primis un pericoloso precedente che altri attori internazionali – come la Cina con Taiwan – potrebbero sfruttare.
Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca ha scombussolato l’ordine mondiale ma deve servire da lezione anche al Vecchio continente. Non sono solo gli Stati Uniti ad essere cambiati, ma il tycoon è “il figlio di una dinamica mondiale diversa”, come ha messo in guardia, in chiusura, Giampiero Massolo.