Il ministro Adolfo Urso ha annunciato la creazione di una nuova piattaforma che dovrebbe favorire una maggiore cooperazione tra i due continenti e “riafferma il ruolo di Roma come capitale delle organizzazioni internazionali per l’Africa”. L’iniziativa si inserisce all’interno del Piano Mattei, centrale nei programmi del governo che ha già firmato quattro accordi
Un ponte tra l’Europa e l’Africa. È quello appena inaugurato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, annunciando la creazione l’AI Hub per lo sviluppo sostenibile. “L’intelligenza artificiale, le nuove tecnologie abilitanti sono soprattutto ad uso dei più giovani e l’Africa è il continente dei giovani, mentre l’Italia ne è una naturale piattaforma”, spiega. “Anche per questo, sin dall’inizio, il governo di Giorgia Meloni ha fortemente puntato allo sviluppo dell’intelligenza artificiale nel nostro Paese”. Il disegno di legge è ancora in corso di approvazione in Parlamento e dovrebbe indirizzare oltre un miliardo di euro per lo sviluppo delle start-up italiane nell’intelligenza artificiale. “Abbiamo candidato il nostro Paese ad avere la sede di una delle quattro gigafactory per l’intelligenza artificiale che la Commissione europea intende mettere in campo per recuperare competitività rispetto rispetto agli Stati Uniti e alla Cina”. La nascita dell’Hub, inoltre, “riafferma il ruolo di Roma come capitale delle organizzazioni internazionali per l’Africa. Roma è già sede della Fao, dei programmi alimentari e di sviluppo agricolo per l’Africa, cioè per la sua sopravvivenza”, afferma il ministro.
Il suo intervento è arrivato nel corso del panel “Meet and Greet: IA e Industria”, mentre in concomitanza si svolgeva il vertice sul Piano Mattei (“The Mattei Plan for Africa and the Global Gateway A common effort with the African Continent”) di scena a Villa Doria Pamphilj. Presente, oltre alla premier Meloni, anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Un doppio segnale che conferma la centralità dell’Africa nei piani di Palazzo Chigi.
Il lancio della piattaforma AI Hub – nato nell’ambito della presidenza italiana del G7 su impulso del Mimit e del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) – avverrà domani, precisa Urso, e “segna l’inizio di un cammino verso una IA più etica e responsabile, capace di accelerare lo sviluppo dell’Continente, costruendo insieme un futuro più equo, verde e digitale”. Poi, il ministro offre qualche numero: “Entro il 2028 puntiamo a favorire fino a 10 investimenti esterni in filiere AI, a sostenere fino a 500 startup africane e a facilitare tra i 30 e i 50 partenariati di settore privato ad alto impatto diretto sul territorio”.
Non a caso, il capo del Mimit ha già siglato quattro accordi. Uno con la Repubblica Democratica del Congo, che ha sottoscritto un Memorandum of Understanding sulle iniziative che Roma e Kinshasa svilupperanno proprio nell’ambito dell’AI Hub grazie agli strumenti tecnologici di intelligenza artificiale, andando a rafforzare settori chiave come la sanità, l’agricoltura, l’istruzione e la logistica.
Dal punto di vista delle aziende, il Mimit ha sottoscritto un accordo di collaborazione con Amazon Web Services, che darà oltre un milione di dollari in crediti cloud e risorse per la formazione tecnica, sempre a supporto della nuova piattaforma, con il fine di promuove una IA inclusiva ed etica per quanto riguarda alcuni settori altamente strategici. Il gruppo italiano Engineering Industries eXcellence e la società egiziana Egabi, che operano nel settore dell’IT, hanno inoltre stipulato una partnership nel settore farmaceutico che si occuperà del tracciamento digitale dei prodotti. Infine, un altro MoU è stato siglato tra Mimit e Fondazione Med-Or, volto a promuovere iniziative congiunte nell’IA, nella trasformazione digitale e nella formazione avanzata dei Paesi africani. Sempre nell’ambito del Piano Mattei, su cui il governo ha scommesso molto.