Durante il Nato Public Forum all’Aja, la senatrice Jeanne Shaheen ha ribadito l’impegno del Congresso Usa verso l’Alleanza Atlantica, sottolineando che la sicurezza nazionale americana passa per la Nato. Dall’articolo 5 alla crescita della spesa per la difesa e a un fronte più deciso contro Mosca, Shaheen ha voluto sottolineare la coerenza delle istituzioni statunitensi, anche a fronte di presidenze dai toni “variabili”
Durante il Nato Public Forum all’Aja, la senatrice democratica del Missouri, Jeanne Shaheen, ha confermato senza esitazioni il pieno sostegno del Congresso americano all’Alleanza Atlantica. “Il nostro impegno nella Nato è ferreo, perché è nel nostro interesse”, ha sottolineato.
Shaheen ha risposto così alle domande sulle posizioni altalenanti della Casa Bianca, ricordando che l’ambasciatore Usa presso la Nato, Matthew Whitaker, ha riaffermato davanti alla Commissione Esteri del Senato il totale impegno per l’articolo 5, pilastro della difesa collettiva. “Anche i vertici militari riconoscono che la Nato ci rende più sicuri”, ha aggiunto. “Possiamo avere presidenti incoerenti nei messaggi, ma le istituzioni americane sanno bene dove stanno i nostri interessi”.
Sulla spesa per la difesa, tema sempre caldo nei rapporti interni all’Alleanza, Shaheen ha ricordato che gli Stati Uniti sono già vicini all’obiettivo del 5% del Pil proposto dagli Usa. “Siamo al 3,4% e il nuovo bilancio farà crescere ulteriormente la quota, includendo alcune spese aggiuntive già calcolate nel margine dell’1,5%”, ha spiegato.
La senatrice ha riconosciuto i limiti politici dei singoli Paesi, ma ha invitato tutti i membri a “fare la loro parte”, citando l’esempio degli olandesi: “I parlamentari dei Paesi Bassi ci hanno detto chiaramente che avremmo dovuto farlo trent’anni fa. Ora è il momento”.
Sulla linea dura verso Mosca, Shaheen ha ricordato che al Senato è già pronto un disegno di legge per introdurre sanzioni secondarie contro chi sostiene l’economia russa. “Ci sono 82 firmatari su 100 — un consenso quasi unanime — e se si votasse oggi passerebbe immediatamente. Serve solo un segnale chiaro dalla Casa Bianca”.
Il messaggio è netto: la Russia starebbe già pianificando scenari oltre l’Ucraina, e questo “non è nel nostro interesse”. “Dobbiamo essere più duri, fornire le armi necessarie a Kyiv e intensificare la pressione economica”, ha concluso Shaheen.
Inoltre, la senatrice ha respinto l’idea che gli Stati Uniti debbano fare un distinguo tra le diverse crisi regionali. “Viviamo in un mondo interconnesso: ciò che accade nell’Indo-Pacifico influisce sull’Europa, e viceversa”.
Per questo motivo, Shaheen ha sostenuto l’inclusione stabile dei partner dell’Asia-Pacifico nei dialoghi Nato. “Condividiamo valori e interessi comuni. Sono alleati naturali”.
Infine, da co-presidente del Senate Nato Observer Group, istituito nel 2018 per rafforzare il coinvolgimento del Senato sulle questioni transatlantiche, Shaheen ha annunciato la presentazione di una proposta di legge per rendere permanente questo organismo, segnale dell’intenzione di consolidare la centralità del Congresso nel confronto sulle sfide globali.