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Non solo F-35. La nuova direttrice di marcia della Difesa tedesca

Le pretese francesi sul caccia Fcas hanno indispettito Berlino, che si guarda attorno per sostituire 80 vecchi Tornado. Ma aprendo al contempo un fronte sull’opportunità di ordinare altri F-35, mentre la crescente minaccia proveniente dalla Russia ha spinto il governo tedesco a una rivoluzione nel suo bilancio

Berlino potrebbe acquistare altri F-35. Anzi no, come da smentita diffusa nelle ultime ore dal ministero della Difesa tedesco, rispondendo a un articolo apparso su Politico. Il piccolo giallo porta comunque in evidenza il nuovo ruolo (in Ue e fuori dall’Ue) della Germania, che dopo il grande piano di ammodernamento della difesa annunciato ormai più di un anno fa, si è candidata a guardiano del fronte centrosettentrionale Ue. Si tratta di dinamiche in evoluzione, che si intrecciano non solo con il casus belli della guerra in Ucraina ma che spaziano alle nuove relazioni che toccano l’Ue al suo interno e soprattutto al suo esterno, contribuendo a offrire alcune preziose indicazioni sulle dinamiche future.

Quale difesa per Berlino?

Al momento la Germania ha ordinato 35 caccia F-35 e potrebbe chiederne altri 50 per sostituire gli 85 vecchi Tornado che saranno dismessi. Da settimane il ministro della Difesa Boris Pistorius ha più volte smentito le indiscrezioni secondo cui la Germania potrebbe tornare indietro sulla decisione di acquistare l’F-35 a seguito delle tensioni tra Europa e Stati Uniti. “Gli Stati Uniti – ha precisato – sono e rimarranno un alleato importante per noi, anche per l’equipaggiamento della Bundeswehr. Questo vale non solo per l’F-35, ma anche per i nostri altri progetti”. Tecnicamente l’acquisto di F-35 da parte della Germania deriva principalmente dal ruolo nucleare dell’aeronautica militare tedesca, i cui velivoli sarebbero equipaggiati con bombe nucleari B61 di proprietà statunitense.

Riflessioni che si sommano alla nuova direttrice di marcia alla voce difesa impressa dal governo che è inoltre pronto a ripristinare il servizio militare obbligatorio in base a un nuovo disegno di legge sostenuto dal ministro della Difesa, cosa che era stata abolita nel 2011. Ma le nuove esigenze legate alla contingenza bellica hanno convinto il governo a rendere la Germania “pronta alla guerra” alla luce della crescente minaccia proveniente dalla Russia.

La dottrina Pistorius

Il ministro della Difesa tedesco sostiene l’assioma che la Germania “farà da apripista” nel potenziamento delle capacità di difesa nell’alleanza militare e chiede per questo agli alleati europei di assumersi maggiori responsabilità nella Nato. “Insieme, difenderemo ogni centimetro del territorio Nato, se necessario. Il vertice all’Aia invia un messaggio molto chiaro: l’Articolo 5 è irrevocabile. Rispettiamo il nostro impegno con l’Alleanza”, ha osservato per rafforzare la sua posizione. Per questa ragione il bilancio tedesco è stato impostato con un cambio di passo rispetto al passato: il ministro delle Finanze ha affermato che il suo compito è quello di “ministro degli investimenti”. Per cui punta a rilanciare la debole economia tedesca anche tramite un massiccio aumento della spesa per la difesa. Nello specifico il bilancio della difesa tedesco raddoppierà entro i prossimi quattro anni raggiungendo i 152,8 miliardi di euro, per raggiungere l’obiettivo del 3,5% di spese per la difesa.

Fcas e le ambizioni francesi

La questione dei caccia va letta in filigrana rispetto al partenariato franco-tedesco per la produzione di aerei da combattimento FCAS. Alcuni giorni fa era circolata la notizia che Parigi vorrebbe salire all’80% del progetto, aprendo un fronte inaspettato con Berlino. Che siano in corso incomprensioni su questo punto è stato ammesso anche dal cancelliere tedesco Friedrich Merz, che non pare aver gradito la fuga in avanti francese sulla configurazione del progetto che già sconta alcuni ritardi e ulteriori divergenze tecniche. Il progetto Future Combat Air System rappresenta una partnership strategica che mette assieme Francia, Germania e Spagna, per ottenere entro il 2040 un sistema d’arma integrato di sesta generazione tramite un nuovo caccia stealth, il New Generation Fighter. Di fatto per la Francia il caccia sarebbe l’erede del Rafale, per questa ragione Dassault sembra abbia avanzato richieste specifiche, come il controllo esclusivo su alcune componenti.


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