Il recente accordo tra l’Agenzia spaziale italiana e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale consolida il legame tra spazio e difesa digitale. L’intesa prevede cooperazione su crittografia post-quantistica, modelli zero trust, formazione, protezione dati e condivisione informativa. L’obiettivo è rafforzare la resilienza del comparto spaziale attraverso tecnologie avanzate e coordinamento istituzionale, con uno sguardo anche al contesto europeo
Il settore spaziale diventa sempre più centrale nella strategia cibernetica nazionale. È in quest’ottica che si inserisce l’accordo tra l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), siglato dal direttore generale dell’Acn, Bruno Frattasi, e dal presidente dell’Asi, Teodoro Valente. L’intesa nasce con l’obiettivo di rafforzare il coordinamento e promuovere iniziative comuni in materia di sicurezza e resilienza cibernetica del comparto spaziale e aerospaziale.
Il contenuto dell’accordo
L’intesa prevede lo sviluppo congiunto di pratiche avanzate di cybersicurezza, come l’adozione di modelli zero trust e l’utilizzo di tecniche di crittografia post-quantistica. Tali attività saranno realizzate anche “in relazione alle speciali competenze che la legge 90/2024 ha riconosciuto all’Acn con l’istituzione del Centro nazionale di crittografia”. Tra le priorità operative rientrano inoltre lo scambio informativo, la condivisione delle informazioni, la protezione dei dati e delle infrastrutture, nonché la formazione e il training del personale, fino ad arrivare alle campagne di comunicazione.
Spazio chiama Cyber e viceversa
La cooperazione tra le due Agenzie punta, tra le altre cose, a rispondere alla crescente vulnerabilità dei sistemi satellitari e delle infrastrutture connesse. Secondo Valente, la cybersicurezza rappresenta “una dimensione orizzontale e al tempo stesso linee verticali di alta specializzazione” e “lo spazio costituisce uno dei domini verticali di grande rilievo e importanza”. “Aver posto le basi di questo prossimo accordo con l’Asi”, ha affermato Frattasi, “rappresenta un ulteriore tassello nella politica di coesione e raccordo istituzionale che l’Agenzia sta portando avanti, coerentemente con la sua missione”. Il direttore dell’Acn ha anche sottolineato l’importanza di coniugare il coordinamento interno con l’apertura verso i partner europei. “La cura della dimensione orizzontale di coordinamento in ambito nazionale richiede poi di essere integrata, con la stessa attenzione, verso la dimensione verticale, ovvero verso le istituzioni europee”.