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Meloni-Leone XIV, cosa si è detto nel primo incontro ufficiale in Vaticano

Appare di tutta evidenza come l’assonanza di visioni e accenti tra Papa Leone XIV e Giorgia Meloni parta anche da una consapevolezza di merito su un tema strategico: ovvero la chiave etica per l’AI che favorisce un dialogo, quello tra la premier e il Santo Padre, in continuità con il G7

Il primo incontro ufficiale in Vaticano tra Papa Leone XIV e Giorgia Meloni che si è tenuto questa mattina nel Palazzo Apostolico vaticano testimonia una comune visione su numerosi dossier e segue i numerosi contatti sull’asse Vaticano-Palazzo Chigi, come l’incontro alla Messa di inizio pontificato del 18 maggio, il Giubileo dei governanti del 21 giugno e la telefonata del 15 maggio sui negoziati di pace tra Russia e Ucraina da poter eventualmente tenere nella santa Sede. Non un giorno casuale la visita di oggi, dal momento che la premier è reduce dal Vertice Nato del 24 e 25 giugno all’Aia incentrato sul tema delle spese militari.

Ad accompagnarla una delegazione di undici membri, tra cui il vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, il braccio destro Patrizia Scurti il portavoce Fabrizio Alfano con Paolo Quadrozzi. Nella Sala del Tronetto la presidente del Consiglio ha donato al Santo Padre un’immagine del 1600 raffigurante l’Università Angelicum, dove lo stesso Prevost ha ottenuto la laurea in Diritto canonico, mentre il Papa ha ricambiato con un volume su Sant’Agostino. Prima di salutarsi è stato fatto un cenno al vertice sulla sicurezza alimentare che si terrà a fine luglio in Etiopia.

In seguito la delegazione è stata ricevuta dal Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin e dall’arcivescovo Paul Gallagher segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali per ragionare “sull’impegno comune per la pace in Ucraina e Medio Oriente” e “l’assistenza umanitaria” a Gaza. Al centro dell’incontro la guerra a Kiev, “le questioni afferenti ai rapporti bilaterali, come pure su tematiche d’interesse per la Chiesa e la società italiana”. Il Presidente Meloni ha ribadito l’apprezzamento per l’impegno della Sede Apostolica per la pace in Ucraina, a Gaza e in tutte le aree di crisi, soffermandosi sull’importanza della libertà religiosa e sulla tutela delle comunità cristiane in Medio Oriente, “che hanno sofferto le conseguenze delle crisi e dell’instabilità dell’area”. È stata infine condivisa l’ottima collaborazione con le organizzazioni cattoliche religiose per la cooperazione in Africa, nell’ambito del Piano Mattei, come recita una nota di Palazzo Chigi.

Appare di tutta evidenza come l’assonanza di visioni e accenti tra Papa Leone XIV e Giorgia Meloni parta anche da una consapevolezza di merito su un tema strategico: ovvero la chiave etica per l’AI che favorisce un dialogo, quello tra la premier e il Santo Padre, in continuità con il G7. Da subito il governo ha apprezzato non poco lo sforzo del Vaticano per la cessazione dei conflitti in tutti gli scenari di crisi, in modo particolare in Ucraina, come dimostra un rapporto che prova ad andare oltre le contingenze seppur gravi come le emergenze belliche, per sfociare in quel riferimento politico ed etico sull’intelligenza artificiale che a Borgo Egnazia un anno fa è stato celebrato con la prima partecipazione assoluta di un Papa al G7.


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