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Meloni-Leone XIV, cosa si è detto nel primo incontro ufficiale in Vaticano

Appare di tutta evidenza come l’assonanza di visioni e accenti tra Papa Leone XIV e Giorgia Meloni parta anche da una consapevolezza di merito su un tema strategico: ovvero la chiave etica per l’AI che favorisce un dialogo, quello tra la premier e il Santo Padre, in continuità con il G7

Il primo incontro ufficiale in Vaticano tra Papa Leone XIV e Giorgia Meloni che si è tenuto questa mattina nel Palazzo Apostolico vaticano testimonia una comune visione su numerosi dossier e segue i numerosi contatti sull’asse Vaticano-Palazzo Chigi, come l’incontro alla Messa di inizio pontificato del 18 maggio, il Giubileo dei governanti del 21 giugno e la telefonata del 15 maggio sui negoziati di pace tra Russia e Ucraina da poter eventualmente tenere nella Santa Sede.

Ad accompagnare la premier la delegazione ufficiale composta dai vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, dall’ambasciatore presso la Santa Sede Francesco Di Nitto, dal Segretario generale di Palazzo Chigi, Carlo Deodato, dal consigliere diplomatico Fabrizio Saggio, dal consigliere militare Franco Federici, dal capo della segreteria particolare Patrizia Scurti, dal capo ufficio stampa di Palazzo Chigi Fabrizio Alfano e dal coordinatore del nucleo tecnico Paolo Quadrozzi.

Nella Biblioteca privata, la presidente del Consiglio ha donato al Santo Padre un’immagine del 1600 raffigurante l’Università Angelicum, dove lo stesso Prevost ha compiuto un tratto significativo della sua formazione, ottenendo prima la licenza e poi il dottorato in Diritto canonico, mentre il Papa ha ricambiato con un volume su Sant’Agostino.

In seguito, la delegazione è stata ricevuta dal Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin e dall’arcivescovo Paul Gallagher segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali per ragionare “sull’impegno comune per la pace in Ucraina e Medio Oriente” e “l’assistenza umanitaria” a Gaza. Al centro dell’incontro, ha fatto sapere la Santa Sede, la guerra a Kiev, “le questioni afferenti ai rapporti bilaterali, come pure su tematiche d’interesse per la Chiesa e la società italiana”.

Come recita una nota di Palazzo Chigi, il Presidente Meloni ha ribadito l’apprezzamento per l’impegno della Sede Apostolica per la pace in Ucraina, a Gaza e in tutte le aree di crisi, soffermandosi sull’importanza della libertà religiosa e sulla tutela delle comunità cristiane in Medio Oriente, che hanno sofferto le conseguenze delle crisi e dell’instabilità dell’area. È stata infine condivisa l’ottima collaborazione con le organizzazioni cattoliche religiose per la cooperazione in Africa, nell’ambito del Piano Mattei.

Appare di tutta evidenza come l’assonanza di visioni e accenti tra Papa Leone XIV e Giorgia Meloni parta anche da una consapevolezza di merito su un tema strategico: ovvero la chiave etica per l’AI che favorisce un dialogo, quello tra la premier e il Santo Padre, in continuità con il G7. Da subito il governo ha apprezzato non poco lo sforzo del Vaticano per la cessazione dei conflitti in tutti gli scenari di crisi, in modo particolare in Ucraina, come dimostra un rapporto che prova ad andare oltre le contingenze seppur gravi come le emergenze belliche, per sfociare in quel riferimento politico ed etico sull’intelligenza artificiale che a Borgo Egnazia un anno fa è stato celebrato con la prima partecipazione assoluta di un Papa al G7.

(Foti: Governo.it)


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