Mercoledì è atteso l’annuncio da parte del presidente Donald Trump. Si tratta della decisione più importante in tema tecnologico da quando è tornato alla Casa Bianca. Fin da subito aveva dato mandato di stilare un progetto a sua immagine e somiglianza: meno regolamentazione, meno woke e più competitività. Una ricetta che Washington è convinta la porterà a essere leader del settore
Venti pagine per cambiare il mondo. Se basteranno, lo dirà il tempo. Donald Trump si prepara ad annunciare all’America l’AI Action Plan, il progetto con cui rendere gli Stati Uniti l’avanguardia tecnologica sulla scena internazionale. Anzi, per dirla con le parole utilizzate dal presidente americano, per farli diventare “la capitale mondiale dell’intelligenza artificiale”. Mercoledì il Consiglio di sicurezza nazionale gli sottoporrà una relazione in merito e ci si aspetta che Trump firmi una serie di decreti, con discorso annesso.
Il piano racchiude il pensiero trumpiano sulla tecnologia: nessun intervento dall’alto, affinché siano le aziende a dare impulso all’IA. D’altronde la missione che il tycoon aveva dato ai suoi funzionari fin dal giorno zero era piuttosto chiaro. L’ordine esecutivo con cui aveva dato mandato di redigere entro fine luglio il piano era intitolato “Rimuovere gli ostacoli alla leadership americana nell’intelligenza artificiale”. Fino all’ufficialità di mercoledì si può solo presupporre cosa contenga l’AI Action Plan, ma c’è già qualche certezza.
In base a quanto scrive Axios, dentro ci saranno tutti gli obiettivi che l’amministrazione ritiene raggiungibili entro la fine del 2027, quando terminerà il mandato. Promozione dell’innovazione, la riduzione degli oneri normativi e la revisione delle autorizzazioni saranno i tre volani che guideranno il piano. Potrebbe esserci la necessità di individuare una figura che si occuperà delle infrastrutture di IA e un’altra dell’export per diffondere il know how americano – laddove autorizzato. Difficile invece che nel documento siano contenuti dettagli sulla gestione del copyright o della trasparenza.
Ci sarà anche chi si occuperà di creare un’intelligenza artificiale libera dall’ideologia woke. I suoi modelli dovranno essere “politicamente neutri e privi di pregiudizi”, sebbene questo comporti grandi complicazioni per le aziende, specialmente quelle che lavorano con modelli open-source o che intendano farlo nel futuro – la Cina già lo fa e sembrerebbe ottenere buoni risultati, come i chatbot Deepsekk e Kimi K2. A scriverlo è il Wall Street Journal, prefigurando un cambio di assetto importante. L’ecosistema delle Big Tech attende con trepidazione l’annuncio di mercoledì e, siccome molte (se non tutte) desiderano che il governo utilizzi i propri strumenti, dovranno adattarsi alle richieste della Casa Bianca.
Come scritto più volte, l’intelligenza artificiale è una creatura energivora. Per cui la sua fame andrà soddisfatta. La ricetta è sempre la stessa e porta ad investimenti massicci, compresi quelli legati alle infrastrutture energetiche. Trump ha seguito il suo predecessore Joe Biden continuando a concedere terreni federali per costruire data center strategici e l’AI Action Plan potrebbe dare nuovo impulso a questa pratica. Per Bloomberg non dovrebbero esserci decisioni per rafforzare la rete elettrica nazionale, ma più probabilmente un allentamento degli standard ambientali previsti dal National Environmental Policy Act.