Le prove generali della parata cinese hanno rivelato innovazioni missilistiche e corazzate che riflettono l’ambizione di Pechino di dominare le tecnologie militari del futuro. E le novità riguardano tanto la dimensione terrestre quanto quella aerea e quella marittima
Il prossimo 3 settembre ricorrerà l’ottantesimo anniversario della resa delle forze armate giapponesi in Cina, evento riconosciuto nella retorica di Pechino come quello che, almeno per la Cina, pose fine alla Seconda guerra mondiale. Proprio per celebrare l’ottantesimo anniversario, la capitale cinese ospiterà un’imponente parata militare. Di solito questo tipo di eventi rappresenta per le potenze globali un’ottima occasione per mettere in mostra (o, viceversa, per acquisire informazioni al riguardo) le proprie capacità militari, con una particolare attenzione che va naturalmente a porsi sulle ultime innovazioni. Nel mondo di oggi, però, non è necessario aspettare fino allo svolgimento della parata stessa: grazie alla tecnologia satellitare, già l’analisi delle immagini delle prove generali svolte in preparazione della sfilata rappresentano una preziosa fonte di informazioni.
Nel caso specifico, la presenza simultanea di missili ipersonici, droni sottomarini, armi a energia diretta, carri armati e droni riflette la volontà di Pechino di posizionarsi all’avanguardia rispetto alle nuove tecnologie che andranno a segnare la guerra del futuro.
Sul piano missilistico, sono diversi i sistemi fotografati dai satelliti per le strade di Pechino. A partire dallo YJ-17 (che richiama direttamente il DF-17, già considerato uno dei simboli della capacità cinese di penetrare le difese missilistiche avversarie) e dallo YJ-19 (che, con le sue prese d’aria tipiche di uno scramjet ricorda molto il russo Zircon) fino allo YJ-20, la cui configurazione biconica suggerisce lo sviluppo da parte cinese di veicoli di rientro manovrabili. La diversificazione della componente ipersonica del suo arsenale anti-nave da parte di Pechino è volta a rendere più efficiente la sua strategia A2/Ad (Anti-Access/Area Denial) nel Pacifico occidentale. Le immagini mostrano anche quello che sembra essere un veicolo Tel (transporter erector launcher) con cabina laterale singola, mai visto prima, con un enorme contenitore per missili coperto da un telone, suggerendo che si tratti di un nuovo sistema missilistico balistico intercontinentale mobile su strada.
Sono stati avvistati anche due esemplari di Unmanned Underwater Vehicles(Uuv) trasportati su rimorchi. Uno di questi era un Ajx002 lungo 18-20 metri e con propulsione a getto pompa, simile al siluro nucleare russo Poseidon (anche se non è chiaro se sia dotato, come la controparte russa, di capacità nucleari); l’altro, di dimensioni ancora maggiori, era coperto da un telone che ne nascondeva i dettagli.
I satelliti hanno mostrato anche un enorme veicolo squadrato a otto ruote dipinto con colori mimetici e una torretta coperta, la cui sagoma sembra quella di una stazione d’arma dei sistemi di difesa aerea laser già noti. Le sue dimensioni suggeriscono che disponga della potenza necessaria per un laser a energia diretta, mentre la sigla “HZ” lascia supporre che si tratti di un sistema navale.
Anche i veicoli corazzati di nuova generazione dell’Esercito popolare di liberazione hanno attirato l’attenzione degli analisti, in particolare un nuovo carro armato leggero dalle dimensioni più contenute rispetto al Type 99A. Le immagini di questo mezzo mostrano un radar a quattro lati, sistemi di protezione attiva, un’arma laser e un cannone di difesa aerea. Questa combinazione aumenta la sopravvivenza contro missili anticarro, granate a propulsione a razzo, munizioni vaganti e veicoli aerei senza pilota. Un cannone principale da 105 mm sembra essere montato su una torretta senza equipaggio, mentre l’equipaggio indossa caschi dotati di display tattici a realtà aumentata e realtà virtuale e smartwatch, il che suggerisce che i carri armati utilizzano una combinazione di sistemi umani e di sistemi unmanned.
Infine, gli esperti hanno individuato nelle immagini anche quello che sembra essere un nuovo modello di loyal wingman di produzione cinese, molto simile (seppur non identico) al già noto Fh-97, a sua volta molto rassimigliante il drone Xq-58° “Valkyrie” prodotto dall’azienda statuntiense Kratos.