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Droni, difesa aerea e tecnologie d’avanguardia. Priorità e obiettivi dell’Aeronautica

Il generale Antonio Conserva, nuovo capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, ha presentato in Parlamento le linee programmatiche del suo mandato. Al centro la trasformazione in senso aerospaziale della difesa, la deterrenza fondata su interoperabilità e addestramento, e cinque pilastri strutturali che spaziano dai sistemi d’arma al personale. Tra le priorità, la protezione antimissile e antidrone, il rafforzamento della dimensione cibernetica, la modernizzazione radar e satellitare e la razionalizzazione interna

Il nuovo capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, il generale Antonio Conserva, ha presentato oggi davanti alla commissione Difesa della Camera dei Deputati le linee programmatiche del suo mandato. Nel suo intervento ha delineato il contesto geopolitico di riferimento, i compiti fondamentali della Forza armata e una serie di priorità strategiche che spaziano dalla difesa antimissile al benessere del personale.

“Il tradizionale concetto di difesa aerea si è trasformato in difesa aerospaziale, ossia capacità di sorveglianza e controllo continuo e integrato su un’area molto ampia, sia orizzontalmente ma soprattutto verticalmente”, ha spiegato il generale.

Conserva ha infatti ribadito che la deterrenza “non è una questione puramente materiale legata all’acquisizione di armamenti sofisticati, ma è connessa con l’addestramento costante, la prontezza operativa impeccabile e l’integrazione profonda interforze e con le Forze armate alleate”.

I cinque pilastri

Conserva ha individuato cinque elementi indispensabili: sistemi d’arma, scorte, personale, aeroporti militari e gestione dello spazio aereo. “Un primo elemento di una capacità di deterrenza è costituito dalla disponibilità di un numero adeguato di sistemi d’arma, performanti, interoperabili e tecnologicamente avanzati”, ha affermato. Ha richiamato in particolare il programma Gcap, in sviluppo con Regno Unito e Giappone, come “autentico incubatore di tecnologie d’avanguardia”.

Sul personale, ha sottolineato la necessità di invertire il calo degli organici. “È necessario uno sforzo comune per sanare un bisogno impellente e non più procrastinabile di un incremento del personale in servizio attivo e della riserva”.

Riguardo alle infrastrutture, Conserva ha definito gli aeroporti militari “elemento assolutamente centrale del potere aerospaziale”, mentre sul controllo dello spazio aereo ha posto l’accento sul sistema C4ISR, “ciò che ci consente di trasformare i dati in azione, l’azione in superiorità”.

Le priorità immediate

Il capo di Stato maggiore ha inoltre elencato dodici priorità di breve e medio termine. La prima riguarda la difesa antimissile e antidrone: “È fondamentale sviluppare una difesa nazionale solida e autonoma per proteggere efficacemente il nostro territorio”.

Ha poi indicato gli Uav come risorsa cruciale “per scoprire tempestivamente la minaccia e difendere automaticamente gli obiettivi sensibili, mantenendo però sempre l’uomo nel processo decisionale”. Tra le altre priorità, la modernizzazione della rete radar, il potenziamento delle capacità satellitari, il rafforzamento della dimensione cibernetica, lo sviluppo di capacità di deep strike e la logistica.

Infine, Conserva ha parlato della necessità di razionalizzare l’organizzazione interna della Forza armata, “per eliminare duplicazioni, imprimere maggiore efficienza ai processi e aumentare le capacità operative esprimibili”.

Risorse e bilancio

Sul tema delle risorse, Conserva ha osservato che “non è la spesa per il personale ad essere eccessiva, ma piuttosto il bilancio complessivo della difesa a risultare insufficiente rispetto alle esigenze reali”. Con l’aumento della quota del Pil destinata alla difesa deciso in ambito Nato, “si prevede un abbassamento relativo dell’incidenza della voce personale attorno al 25%”.


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