A Roma il presidente del Consiglio nazionale per il dominio energetico della Casa Bianca, Burgum, ricevuto da Urso e Pichetto. Nella dichiarazione congiunta si leggono indirizzi e visioni: “Riconosciamo il ruolo vitale del gas naturale liquefatto degli Stati Uniti per assicurare la sicurezza nel settore energetico, favorendo l’innovazione nel campo dell’energia”. Una delegazione del Mimit parteciperà alla Conference on Critical Minerals and Materials in programma a Chicago
L’Italia diventa il principale hub energetico mediterraneo anche grazie all’accordo di cooperazione con gli Stati Uniti. Era un obiettivo del governo Meloni una volta insediatosi e ieri alla presenza del presidente del Consiglio nazionale per il dominio energetico della Casa Bianca, Doug Burgum, ricevuto a Roma ai ministri Adolfo Urso e Gilberto Pichetto Fratin, è stato messo nero su bianco.
La dichiarazione congiunta
“Gli Stati Uniti e la Repubblica Italiana, avendo instaurato un rapporto solido e duraturo, accolgono con favore l’opportunità di rafforzare ulteriormente i loro legami, anche nel campo della sicurezza energetica. Oggi confermiamo il nostro impegno a cooperare per rafforzare la sicurezza energetica e favorire l’innovazione nel campo dell’energia”. Non solo i due alleati riconoscono il ruolo vitale del gas naturale liquefatto degli Stati Uniti per assicurare la sicurezza nel settore energetico, soprattutto alla luce del panorama geopolitico in evoluzione e dell’importanza di una fornitura adeguata all’Italia e all’Europa di una cruciale fonte energetica di transizione come il gnl e il gas naturale. Ma gli Stati Uniti, “come leader a livello globale nell’esportazione di gnl, e l’Italia, come hub strategico nel Mediterraneo, si impegnano a facilitare un commercio del gnl anche con l’Europa stabile, sicuro e a prezzi sostenibili”.
Gli obiettivi comuni
Washington e Roma sono d’accordo nelle mete da raggiungere: sostenere la diversificazione energetica europea tramite la promozione di un flusso costante e sicuro di gnl Usa verso l’Italia e nel più ampio mercato europeo, contribuendo a diversificare forniture energetiche a prezzi competitivi; rafforzare lo sviluppo delle infrastrutture, grazie a più investimenti nell’importazione di gnl e infrastrutture per la rigassificazione in Italia, così come infrastrutture per l’esportazione negli Stati Uniti, in modo da assicurare catene di approvvigionamento efficienti e resilienti; incrementare la trasparenza del mercato, al fine di promuovere mercati globali del gnl aperti, trasparenti e competitivi, evitando la volatilità dei prezzi.
E ancora, a proposito di intelligenza artificiale (definita “come una tecnologia innovativa con la potenzialità di rivoluzionare il settore dell’energia, ottimizzando le operazioni e soddisfacendo il fabbisogno energetico futuro dei settori industriali ad alta intensità di dati”), i due paesi si impegnano a sviluppare fonti energetiche a prezzi sostenibili, affidabili e sicure per alimentare un futuro guidato dall’intelligenza artificiale.
Il jolly del settore minerario
“Vogliamo rafforzare la nostra autonomia attraverso la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, per raggiungere un ruolo chiave nella duplice transizione, green e digitale. Un obiettivo che intendiamo portare avanti potenziando il rapporto con gli Usa, paese leader nella produzione globale di materie prime critiche”, ha detto a Burgum il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che ha messo l’accento sull’intreccio di temi interconnessi all’energia sull’asse Italia-Usa. In primis la cooperazione nel settore minerario, strategica anche alla luce dell’intervento normativo del governo, ovvero la legge che intende rilanciare il settore minerario italiano. “Il nostro Paese, infatti, annovera circa la metà delle 34 materie prime considerate critiche dall’Unione Europea”. Anche per questa ragione Urso ha confermato che una delegazione del Mimit parteciperà alla Conference on Critical Minerals and Materials in programma a Chicago, a testimonianza del concreto impegno e della volontà del governo italiano di collaborare attivamente su una tematica di rilevanza strategica.
In secondo luogo il bilaterale a Palazzo Piacentini tra il ministro delle Imprese e il Segretario agli Interni degli Stati Uniti, alla presenza dell’ambasciatore americano in Italia, Tilman Fertitta, ha messo in risalto la nevralgica collaborazione tra le due sponde dell’Atlantico, che “condividono un legame storico fatto di valori comuni e di rapporti consolidati, vogliamo rafforzare la nostra autonomia attraverso la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, per raggiungere un ruolo chiave nella duplice transizione, green e digitale”, ha aggiunto Urso.
La diversificazione di fonti e vie di trasporto dell’energia
Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, che ha ricevuto ieri Burgum, accompagnato dall’Ambasciatore Fertitta, ha spiegato che l’accordo è la risposta alle esigenze comuni dei due storici alleati per accrescere la sicurezza energetica attraverso la diversificazione di fonti e vie di trasporto dell’energia, che si sposa con le iniziative del governo Meloni, in primis il Piano Mattei. Per il governo, ha osservato il ministro, quella della sicurezza energetica è una priorità “per rispondere alla domanda dei nostri cittadini e delle nostre imprese cui dobbiamo garantire energia sicura e sostenibile grazie a prezzi accessibili che sostengano la competitività delle nostre industrie, che resta l’obiettivo centrale anche per l’Europa”. Alla luce di questa premessa per Roma è fondamentale la crescita dell’import di gnl americano, “anche come parte integrante della nostra collaborazione strategica rispetto agli effetti della guerra in Ucraina”.
Un passaggio di carattere geopolitico, oltre che prettamente economico, in quanto secondo Pichetto il gnl americano “contribuisce alla sicurezza degli approvvigionamenti anche grazie alla maggiore affidabilità della rotta che conduce dagli Usa all’Italia e all’Europa rispetto ai rischi geopolitici che si registrano su altre rotte”.