Versatile in tanti ruoli, dalla umile donna (Il giorno della civetta) alla futura contessina (Il gattopardo) il talento di Claudia Cardinale (1938-2025), paragonabile a quello di Emma Thompson, è indiscutibile, tra le migliori attrici del cinema di sempre. È stata diretta dai maggiori registi del Novecento italiano e straniero: Luchino Visconti, Michail Kalatazov, Federico Fellini, Sergio Leone, ecc. Una vita riservata e di un grande spessore etico: ci ha lasciato il giorno di San Pio da Pietrelcina. Una nota dello storico del cinema Eusebio Ciccotti
Anche Claudia Cardinale (1938-2025) è andata in cielo. Ma rimane con noi tramite i suoi indimenticabili personaggi, che sono donne volitive, romantiche, indipendenti, forti, ossia autentiche persone, sia provenienti dal popolo (la decisa ma impotente, contro la mafia, Rosa Nicolosi del Giorno della civetta), sia educatamente destinate ad entrare nel mondo della nobiltà siciliana del secondo Ottocento (Angelica Sedara del Gattopardo); o ragazze sfortunate, del ceto medio, anni Sessanta (Aida in La ragazza con la valigia).
Personaggi che, dalla commedia (la poetica e dolce Carmelina dei Soliti ignoti), al film esistenzialista (una gentile “musa” in Otto 1/2), al film drammatico (Il giorno della civetta, I guappi, La tenda rossa, La pelle), al film psicologico-detective (Un maledetto imbroglio), allo psicologico-sentimentale (La ragazza con la valigia) al western (C’era una volta il west) sono fissati nelle nostre cineteche mentali. Un ampio repertorio di figure femminili dell’Ottocento e del Novecento, cui poche attrici, nella storia del cinema (forse solo Emma Thompson), hanno potuto dare vita sul set, anche grazie alla mano di grandi maestri del cinema: Mauro Bolognini, Pietro Germi, Luchino Visconti, Valerio Zurlini, Federico Fellini, Francesco Maselli, Pasquale Squitieri, Sergio Leone, Michail Kalatazov, Liliana Cavani, Werner Herzog e tanti altri.
Gli spettatori di ogni epoca hanno negli occhi e nelle orecchie quell’improvvisa, sonora, musicale risata della bella e affascinante Angelica (vestita da Piero Tosi nel salone di Don Fabrizio (Burt Lancaster), il “Gattopardo”, considerata dagli astanti uno scandalo, cui segue un silenzio imbarazzato tra i commensali.
Tutti noi possiamo rivedere l’intensa intervista curata d Gigi Marzullo, andata in onda nel 2018, nel programma Rai Sottovoce e dintorni, per gli ottant’anni di Claudia Cardinale. Qui la grande attrice, aprendo il suo cuore, parlava della carriera e della sua vita privata, sempre dentro i confini della sua nota riservatezza, rivelandosi soprattutto a quella generazione di giovani non ancora nata quando gli anni Sessanta la eleggevano “diva anti-diva”. Una confessione in cui la donna Claudia ti prende per la sua semplicità, la sua profondità, la sua purezza, il suo essere caparbiamente razionale e disposta all’ascolto.
Ecco che scopriamo come da ragazzina si sentisse a suo agio nel fare i giochi dei bambini, “ero un maschiaccio”. Come abbia imparato l’arabo in casa e il francese a scuola. E, successivamente, l’italiano in Italia. Come i genitori, di origine siciliana, cresciuti a Tunisi, “mi battezzarono in una chiesa cattolica di Cartagine”. Come abbia, sin da adolescente, “terribilmente timida”, sempre “amato il silenzio (…) amo parlare poco”. La vita presenta molte difficoltà, fa notare Gigi Marzullo e Claudia, serenamente, “per questo bisogna sempre lottare mai arrendersi”.
Alla domanda quale sia il suo rapporto con il pubblico, ora che è una attrice ottantenne, risponde: “Ricevo ancora molte lettere di ammiratori. Alcuni mi scrivono da quarant’anni: li ringrazio di cuore. I più affezionati sono gli ammiratori dalla Germania. Ringrazio sempre tutti con gratitudine”.
Sul suo modo di recitare e stare sul set, quando era ancora priva “di mestiere”, anni fa ebbe a ringraziare Mauro Bolognini e Pietro Germi. In una intervista rilasciata in Spagna, nel 2010, dice: «Io non mi sono mai considerata un’attrice. Sono solo una donna con una certa sensibilità: è con quella che ho sempre lavorato. Mi sono accostata ai personaggi con grande umiltà: cercando di viverli dal di dentro, usando me stessa, e senza far ricorso a nessun tipo di tecnica».
Cardinale ha mostrato una dirittura etica invidiabile. Alla domanda di Marzullo se le sia mai stato chiesto di posare nuda per la carta stampata o recitare personaggi di donne svestite, risponde: “Talvolta è stato chiesto, mi sono sempre rifiutata. Non concepisco mettere in mostra il proprio corpo. Se vuoi fare l’attrice puoi farlo senza spogliarti!”. Grande lezione etica.
Pur avendo una visione del mondo da laica, Claudia Cardinale sovente amava soffermarsi “nelle chiese quando sono vuote”, e passare dei lunghi minuti di riflessione e “di silenziosa preghiera”. Che ella sia andata in cielo il 23 settembre, un giorno caro alla chiesa cattolica, anniversario della nascita al cielo di San Pio da Pietrelcina, lo leggerei come un buon segno.