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Conoscere Taiwan. La missione italiana a Taipei spiegata da Nevi

“La nostra è stata una missione per conoscere il Paese e capirne il funzionamento: un’occasione di conoscenza a 360 gradi di un importante attore internazionale”, spiega Raffaele Nevi, tra i deputati che hanno composto la delegazione parlamentare italiana rientrata da Taiwan nei giorni scorsi

Dal 16 gennaio un Boeing 787-9 Dreamliner operato da Eva Air volerà direttamente dall’aeroporto di Malpensa a Taipei. Italia e Taiwan avranno così un nuovo collegamento diretto, che rafforza la connettività pratica ma anche quella politica. Mercoledì mattina è rientrata a Roma la delegazione parlamentare che ha visitato l’Isola nei giorni scorsi. “Una bella occasione per conoscere un Paese che non conoscevamo”, spiega a Formiche.net Raffaele Nevi, vicepresidente del gruppo di Forza Italia alla Camera, che si dice “particolarmente colpito in modo positivo” da quanto Taiwan sia una nazione “avanzata”.

La delegazione, guidata dal senatore Adriano Paroli (Forza Italia), è stata la più numerosa degli ultimi anni. Era composta dai senatori Gianpietro Maffoni (Fratelli d’Italia), Alberto Losacco (Partito Democratico), Dario Damiani (Forza Italia) e Cinzia Pellegrino (Fratelli d’Italia), oltre che dai deputati Andrea Orsini, Luca Squeri e appunto Nevi, tutti di Forza Italia.

Una composizione bipartisan che ha dato particolare forza alla missione, evidenziando la coesione tra maggioranza e opposizione e il carattere trasversale del sostegno alla cooperazione con Taiwan. Durante la missione i parlamentari hanno incontrato i vertici istituzionali, dalla vicepresidente Hsiao Bi-khim al ministro degli Esteri Lin Chia-lung, che ha invitato l’Italia a rafforzare la cooperazione anche in materia di libertà di navigazione.

Nevi sottolinea l’utilità della missione: “È stata un’occasione anche per capire come funziona il loro sistema fiscale. Abbiamo avuto un incontro con il viceministro delle Finanze che ci ha spiegato come funziona l’Iva da loro, che è solo al 5%, e sulle iniziative positive anche per le imprese a capitale estero. Un modello interessante per capire quali opportunità ci sono su eventuali investimenti”. Un aspetto che, spiega, può stimolare riflessioni utili per il mondo del business italiano.

Oltre agli aspetti economici, la missione ha avuto una dimensione politica: “Chiaramente loro auspicano maggiore collaborazione con l’Italia, marcano che sono un Paese libero e democratico. È anche un’economia importante e forte”.

La delegazione italiana ha approfondito anche i settori produttivi locali. “Abbiamo parlato di come è organizzato il settore dell’agricoltura, quali sono le materie prime che importano ed esportano”, aggiunge Nevi — che è segretario della 13ª Commissione Agricoltura e per il suo partito è responsabile nazionale del settore. Taiwan è tra le altre cose un paese all’avanguardia nell’agritech. “La presenza a Semicon Taiwan 2025, la principale fiera asiatica dei semiconduttori, ha permesso inoltre di osservare da vicino un comparto strategico che rende Taipei un attore imprescindibile nelle catene globali”, aggiunge Nevi.

Eppure la capacità internazionale delle istituzioni della società e delle società taiwanesi è costantemente tarpata da Pechino, che sfrutta una distorsione con caratteristiche cinesi della One China Policy per escludere Taiwan dal sistema multilaterale globale, con l’obiettivo di evitarne identità e riconoscimenti da parte degli altri Paesi. “Sappiamo bene qual è la situazione e quali sono le intenzioni della Cina: noi auspichiamo e abbiamo auspicato una convivenza pacifica e che non ci sia un’escalation”, commenta Nevi.

Per Taipei, la diplomazia parlamentare è una delle vie fondamentali per rafforzare l’identità nazionale e trovarne riconoscimento all’interno delle istituzioni legislative di altri Stati. Non a caso, quasi contemporaneamente alla delegazione italiana, nell’isola era in visita anche un gruppo di senatori statunitensi; e fu proprio una di queste attività, condotta nell’agosto 2022 dall’allora presidente della Camera americana, Nancy Pelosi, a innescare una delle fasi di maggiore tensione tra Taipei, Washington e Pechino.

“La nostra è stata una missione per conoscere il Paese e capirne il funzionamento: un’occasione di conoscenza a 360 gradi di un importante attore internazionale”, conclude Nevi.


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