Ha preso il via a Londra il Dsei 2025, salone europeo di difesa e sicurezza con 2800 espositori. La fiera unisce tecnologia, geopolitica e industria, influenzando programmi e alleanze. L’Italia partecipa con 39 aziende, rafforzando visibilità e collaborazione internazionali
Ha preso il via oggi a Londra il Defence and security equipment international (Dsei), considerato il più importante salone europeo e uno dei principali appuntamenti mondiali dedicati a difesa e sicurezza. L’edizione 2025, che proseguirà fino al 12 settembre nei padiglioni dell’Excel exhibition centre, accoglie 2800 espositori, delegazioni governative, forze armate, centri di ricerca e imprese di ogni dimensione. Numeri che danno la misura di un evento non solo imponente, ma cruciale per comprendere l’evoluzione del settore.
Il ruolo del Dsei tra novità e conferme nell’industria della difesa
Nato nel 1999 e organizzato con cadenza biennale, il Dsei è diventato negli anni una piattaforma globale dove industria e istituzioni definiscono le priorità comuni. Qui si intrecciano le strategie geopolitiche con le esigenze militari e industriali. Non si tratta soltanto di presentare sistemi innovativi, ma di costruire alleanze, influenzare le scelte politiche e orientare i grandi programmi di procurement. L’edizione 2025 si colloca in un contesto internazionale segnato da conflitti prolungati, dall’instabilità ai confini europei e dal progressivo disimpegno statunitense in alcune aree, fattori che spingono i Paesi del continente a rafforzare le proprie capacità difensive.
Proprio per questo, la fiera londinese assume un ruolo strategico anche sul piano politico. Da un lato è la vetrina delle tecnologie più avanzate, dall’altro è il luogo in cui i governi comunicano agli attori privati la direzione di marcia auspicata. Per le aziende partecipanti, significa non solo intercettare clienti e partner, ma inserirsi nei dibattiti che definiranno le architetture di sicurezza del futuro.
Per l’Italia la partecipazione è particolarmente rilevante. Presentarsi a Londra con una delegazione ampia e qualificata consente di rafforzare la visibilità internazionale, misurarsi con i grandi player globali e dimostrare la competitività di una filiera che unisce grandi gruppi industriali, medie imprese e realtà tecnologiche altamente specializzate. La presenza italiana a Dsei 2025, con ben 39 aziende, conferma il ruolo del Paese come attore credibile e innovativo nello scenario della difesa europea e globale.
Tra le anteprime più attese c’è quella di Mbda, protagonista assoluto del settore missilistico europeo. L’azienda presenta al Dsei l’Akeron Mbt 120, un sistema concepito per essere sparato direttamente dal cannone da 120 mm dei carri armati e capace di ingaggiare bersagli oltre la linea di vista, aumentando l’efficacia e la sopravvivenza delle unità corazzate. Mbda svela anche una nuova versione a costi ridotti del missile da crociera Spear, la cui gittata sale a circa 800 chilometri, pensata per missioni di saturazione ad alta intensità. Due soluzioni che confermano come il gruppo resti al cuore della difesa europea, con tecnologie avanzate ma anche scalabili in termini di costi e produzione.
All’interno di questo scenario, l’Italia gioca un ruolo di primo piano con trentanove aziende presenti. Tra queste spicca Elt Group, leader nel dominio dello spettro elettromagnetico, che porta soluzioni avanzate di Electromagnetic spectrum operations nei cinque domini operativi, mostrando come la gestione dello spettro sia decisiva per la superiorità militare. Accanto a Elt Group, Leonardo ribadisce la sua strategia internazionale grazie alla solida presenza nel Regno Unito attraverso Leonardo UK, partecipando attivamente ai programmi chiave della difesa britannica.
Ed è proprio in questo contesto che nasce il consorzio Gcap electronics evolution (G2E) tra Mitsubishi Electric, Leonardo UK, Leonardo e Elt Group che si uniscono per sviluppare la componente integrata di sensoristica e comunicazioni del Global Combat Air Programme. Il consorzio fornirà il sistema Isanke & Ics (Integrated sensing and non-kinetic effects & integrated communications systems), cuore tecnologico del caccia di nuova generazione. L’integrazione dell’enorme quantità di informazioni nei futuri scenari operativi differenzierà la piattaforma Gcap dalle precedenti generazioni di velivoli da combattimento. Con sede a Reading , G2E opera per rafforzare la cooperazione trilaterale e accrescere la sicurezza in Europa e nell’area Asia-Pacifico.
Tra i protagonisti italiani c’è anche Iveco Defence Vehicles, specializzata in mezzi terrestri per le forze armate. L’azienda porta a Londra i suoi veicoli blindati più recenti, progettati per offrire elevata protezione e mobilità anche in scenari complessi. Si tratta di piattaforme versatili, utilizzate in numerose missioni Nato e Onu, che coniugano resistenza, capacità off-road e modularità per l’integrazione di sistemi d’arma e sensori.