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Eastern sentry, la nuova strategia difensiva della Nato lanciata da Rutte

La Nato ha annunciato l’avvio dell’operazione Eastern sentry per rafforzare la difesa del fianco orientale dell’Alleanza, dopo le ripetute violazioni dello spazio aereo, in particolare in Polonia. Il segretario generale Mark Rutte e il Comandante Supremo Alleato in Europa, Alexus Grynkewich, hanno sottolineato che l’iniziativa ha come obiettivo aumentare la deterrenza, garantire coesione interna e inviare un chiaro messaggio a Mosca

In risposta alle crescenti violazioni dello spazio aereo, la Nato ha annunciato il lancio dell’iniziativa Eastern sentry, destinata a rafforzare la presenza militare lungo il fianco orientale dell’alleanza. A darne notizia sono stati il Segretario Generale Mark Rutte e il Comandante Supremo Alleato in Europa Alexus Grynkewich in conferenza stampa, con parole che hanno sottolineato urgenza e determinazione.

Rutte ha spiegato: “La Nato lancerà un programma denominato Eastern sentry per rafforzare la difesa del fianco orientale dell’Europa”, aggiungendo che “l’incoscienza della Russia nei cieli sta aumentando ultimamente”. L’operazione coinvolgerà un contributo congiunto degli Stati membri, con “una serie di risorse provenienti dagli alleati, tra cui Danimarca, Francia, Regno Unito, Germania e altri Paesi”.

L’iniziativa nasce come risposta diretta a un fenomeno che, fino a poco tempo fa, appariva episodico: incursioni, spesso mediante droni, che hanno violato lo spazio aereo di Paesi Nato, in particolare della Polonia. L’obiettivo, ha chiarito Rutte, non è soltanto difensivo ma anche deterrente. Eastern Sentry servirà a “aggiungere flessibilità e forza alla nostra posizione e chiarire che, in quanto alleanza difensiva, siamo sempre pronti a difenderci”. Parole che riflettono una visione più ampia, secondo cui la sicurezza del fianco orientale è parte integrante della sicurezza dell’intera alleanza.

Eastern sentry richiederà un impegno significativo, non solo in termini di forze e mezzi ma anche di coordinamento politico-diplomatico. Sarà necessario schierare aerei, navi, sistemi radar e altre risorse in grado di rispondere a violazioni sempre più frequenti e sofisticate. Una sfida centrale sarà mantenere l’equilibrio tra deterrenza e rischio di escalation. Una presenza rafforzata può dissuadere Mosca da ulteriori provocazioni, ma potrebbe anche acuire le tensioni se le incursioni venissero percepite come azioni deliberatamente ostili.

La presentazione di Eastern sentry è stata accompagnata da un messaggio che va oltre l’aspetto militare. Per Rutte, il rafforzamento del fianco orientale rappresenta anche un segnale politico: dimostrare coesione interna e capacità di risposta immediata. “Siamo sempre pronti a difenderci”, rimarcando che l’Alleanza deve essere percepita come solida e determinata, tanto all’interno quanto all’esterno. L’iniziativa intende così rassicurare le opinioni pubbliche degli Stati membri e, allo stesso tempo, inviare a Mosca un avvertimento chiaro: le provocazioni nei cieli non resteranno senza risposta.


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