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L’Italia consolida il ruolo nel Mediterraneo con la presidenza di Calovini al gruppo speciale della Nato

Giangiacomo Calovini è stato eletto presidente del Gruppo Speciale Mediterraneo della Nato Pa: un riconoscimento che rafforza il ruolo dell’Italia nel Mediterraneo, oggi al centro delle principali sfide di sicurezza euro-atlantica. L’incarico consente a Roma di orientare l’agenda dell’Alleanza sul fronte sud

L’elezione dell’italiano Giangiacomo Calovini alla guida del Gruppo Speciale Mediterraneo (Gsm) dell’Assemblea parlamentare della Nato segna un passaggio rilevante per la proiezione di Roma nello spazio di diretto interesse del quadro euro-atlantico. Non è soltanto un riconoscimento personale, ma il risultato di un lavoro politico e diplomatico che consolida la centralità dell’Italia nel quadrante mediterraneo, oggi uno degli epicentri delle sfide di sicurezza internazionali, tanto che la premier Giorgia Meloni l’ha più volte definito “Mediterraneo globale.

Il contesto in cui matura questa nomina, al termine di una missione della Nato PA tra Madrid e Melilla, è indicativo: la convergenza tra il sostegno all’Ucraina e le questioni di sicurezza legate al Mediterraneo, dalla pressione migratoria alla minaccia terroristica, fino alla crescente esposizione dell’Alleanza ai rischi energetici e tecnologici. Melilla, enclave spagnola in Africa e luogo simbolo della fragilità delle frontiere europee, diventa la cornice in cui l’Italia rafforza la propria voce.

Il Gsm, creato nel 1996 per promuovere il dialogo con i Paesi del Medio Oriente e del Nord Africa, è oggi uno strumento che acquista dunque nuova rilevanza. La regione è attraversata da tensioni che vanno dal Sahel al Levante, dal Mar Rosso al Maghreb, con riflessi diretti sulla stabilità europea e in cui a loro volta si riflettono altri confronti di potenza — con l’attività russa che resta altissima e quella cinese molto affilata. In questo scenario, avere un parlamentare italiano alla presidenza significa poter orientare l’agenda, contribuendo a definire la strategia con cui l’Alleanza affronta i dossier mediterranei — dossier che interessano per primi i Paesi rivieraschi, tra cui l’Italia, con Francia e Spagna, è leader.

Per l’Italia, che si trova geograficamente e politicamente al centro di queste dinamiche, il valore è duplice. Da un lato, consolida il ruolo di interlocutore privilegiato tra Europa, Nord Africa e Medio Oriente. Dall’altro, proietta a livello parlamentare una linea coerente con quella del governo, che da tempo insiste sulla necessità di un maggiore impegno Nato sul cosiddetto “Fronte sud”.

Calovini, membro della Commissione Esteri della Camera in quota Fratelli d’Italia, e dal maggio 2023 parte della delegazione italiana all’Assemblea parlamentare della Nato, ha sintetizzato così la portata dell’incarico: “Sono estremamente orgoglioso per questa nomina, che giunge a margine di una sessione in cui sono stati affrontati i temi più scottanti riguardanti la nevralgica area geografica del Mediterraneo e del Medio Oriente”

“Le tensioni legate al conflitto di Gaza sono giustamente al primo posto delle preoccupazioni internazionali, peròil cosiddetto fronte Sud della Nato non si esaurisce lì – spiega nel commento fornito a Formiche.net – Vi sono rischi connessi all’immigrazione clandestina e alle possibili infiltrazioni terroristiche, tuttavia il Mediterraneo può e deve rappresentare un’opportunità per l’Alleanza Atlantica, per l’Europa e soprattutto per l’Italia, che sta assumendo sempre più un ruolo da protagonista”.

La mia elezione – ha concluso il neo-presidente – è frutto dell’ottimo lavoro del Presidente Lorenzo Cesa e di tutta la Delegazione italiana, ma riflette anche la credibilità internazionale che l’Italia ha saputo riconquistare negli ultimi anni”.

“In un momento di grande complessità internazionale, questo incarico riconosce l’autorevolezza del Parlamento italiano, l’importante contributo della delegazione e rafforza il ruolo del nostro Paese nel promuovere stabilità, sicurezza e cooperazione nell’area. Al presidente Calovini vanno gli auguri di buon lavoro”, dice il presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana.

Dietro la forma diplomatica c’è un punto politico essenziale: la Nato, dopo anni di concentrazione sul fronte orientale anche a causa dell’invasione russa dell’Ucraina, non potrà eludere a lungo la dimensione meridionale perché altra parte del confronto tra potenze che trova a vivere. Per l’Italia, la presidenza del Gsm diventa un canale diretto per riportare l’attenzione dell’Alleanza su un Mediterraneo sempre più esposto a crisi che intrecciano terrorismo, traffici illeciti e vulnerabilità energetiche.


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